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Altri sport | 21 marzo 2017, 10:52

Quattro atleti di Spaziodanza Genova ai campionati del mondo Under 18 e Under 21

La manifestazione sportiva più ambita dagli atleti del Ju Jitsu in tutto il mondo si è svolta ad Atene, il 17-18-19 Marzo

Quattro atleti di Spaziodanza Genova ai campionati del mondo Under 18 e Under 21

Si è conclusa da poco la manifestazione sportiva più ambita dagli atleti del Ju Jitsu in tutto il mondo: ad Atene, il 17-18-19 Marzo, è stato disputato il Campionato del Mondo U18 (Aspirant) e U21 (Junior) presso lo stadio OLYMPIC SPORT HALL. Questa struttura ha ospitato più di 700 atleti provenienti da circa 40 nazioni che si sono cimentati nelle varie discipline interne al Ju Jitsu: Fighting, Ne Waza, Duo System e Duo Show. Sono quattro i ragazzi della palestra Spaziodanza di Genova allenati dal Maestro Alfredo Fazio ed il suo collaboratore Claudio Poggi e sostenuti dallo sponsor MTS Europe Srl, che sono stati chiamati a rappresentare la nazionale italiana durante questo grande evento: Chiara Fiorelli -57kg Aspirant, Andrea Ferrando -56kg Junior, Andrea Noto -77kg Junior e Vittorio Marino -62kg Junior. La chiamata in nazionale ha rappresentato per i ragazzi motivo di orgoglio e possibilità di coronare un sogno, per il quale, come sottolinea il Maestro Fazio, sono necessari testa e cuore. Ed è proprio con la testa e con il cuore che i ragazzi si sono presentati sul tatami, pronti per affrontare atleti di massimo livello provenienti da tutte le nazioni. Chiara Fiorelli e Andrea Ferrando si vestono d’azzurro per la prima volta, disputando un’ottima gara e dimostrando il loro valore in ogni incontro; i veterani Andrea Noto e Vittorio Marino, invece, ottengono una doppietta color bronzo, che tiene alto l’onore italiano. Chiara esordisce bene, la sua prestazione conta due incontri vinti e due persi, che le permettono di ottenere un settimo posto che ha grande valore, tra le 16 atlete più forti del mondo. La ragazza dimostra serietà e grande tecnica. L’età e la voglia di imparare sono dalla sua parte e questo fa di lei un’atleta su cui riporre grandi speranze anche per il futuro. Esce dalla competizione tra gli applausi dei compagni, del maestro e della sua famiglia, sempre al suo fianco. Anche Andrea Ferrando, neo-azzurro, dopo aver disputato il Campionato Europeo Under 18 nel Settembre 2016 si ritrova catapultato nel mondo degli Junior, atleti Under 21, in pochi mesi. Il salto di qualità degli avversari è notevole, ma Andrea dimostra di potersi confrontare con chiunque disputando quattro grandi incontri che, come Chiara, gli permettono di portare a casa due vittorie e due sconfitte. Anche lui guadagna un settimo posto tra i 10 atleti presenti nella sua categoria. Il ragazzo sta crescendo sempre di più e sta incidendo il suo nome tra coloro che sono all’altezza di rappresentare la nazionale italiana. Questo è, per se stesso e per gli altri, motivo di grande orgoglio; ciò deve spingerlo a puntare sempre più in alto. Vittorio Marino, invece, plurimedagliato ed ormai presente da anni nella nazionale italiana, regala al medagliere italiano una medaglia di bronzo. Il ragazzo sta effettuando un grande percorso agonistico e non delude mai nelle competizioni di alto livello: nel 2012 ottiene il bronzo europeo a Genova ed è già vice-campione mondiale nel 2013 a Bucarest (Romania), nonché campione europeo nel 2014 a Lund (Svezia). Le sue parole, dopo il bronzo di Atene di pochi giorni fa: “Vincere una medaglia durante un campionato del mondo è sempre un’emozione speciale. Questa è frutto di grandi sacrifici e rinunce che, se portano ad ottenere risultati, sono ripagati con grandi gioie. Un ringraziamento speciale va al mio Maestro Alfredo Fazio che ci segue durante gli allenamenti e ci sprona a non mollare, alla mia famiglia ed alla mia fidanzata che sopportano tutti i miei orari, i miei impegni e che mi seguono ovunque. Ringrazio anche il mio fisioterapista Luca, perché mi segue con grande impegno”. Vittorio adesso punta solo ad una medaglia d’oro nei prossimi campionati del mondo; conosce se stesso e le sue potenzialità, perciò ha la consapevolezza di poter, un giorno, far risuonare l’inno italiano sul gradino più alto del mondo. Andrea Noto, invece, ha vissuto una storia differente con la nazionale azzurra: dopo aver fatto esperienza agli europei di Genova, ed aver ottenuto un quinto posto a Bucarest nel 2013 (con una spalla dolorante che per un soffio non gli stava permettendo di disputare la finale per il terzo-quinto posto) quando ormai la sua tecnica e la sua potenza erano state affinate subisce due infortuni consecutivi; il primo durante i mondiali di Atene, nel 2015, quando sente riacutizzarsi il dolore alla spalla ed il secondo durante i mondiali di Madrid nel 2016 quando si rompe il crociato. In entrambi i casi, i dolori non gli hanno permesso di portare a termine le due competizioni. Andrea, quest’anno, ha portato sul tatami tutta la sofferenza che ha passato e tutti i sacrifici che ha dovuto compiere per tornare al top e poter competere nuovamente con atleti di massimo livello. Ha grinta e voglia di vincere, visibili fin dal primo incontro; ne disputa 5, in tutto, su 18 atleti. È costretto ad arrendersi solo in semifinale, di fronte ad un atleta russo, che gli soffia la possibilità di giocarsi la finale gli ultimi quattro secondi dell’incontro. Andrea, però, non si arrende, il suo obiettivo è salire sul podio e portare a casa una medaglia che da tempo, ingiustamente, gli era mancata. La sua determinazione lo ha portato, dunque, a vincere una finale per il bronzo che sfocia in un urlo liberatorio, al termine dell’incontro, che regala emozioni. Lui stesso parla di emozioni e descrive così la sua soddisfazione: “l’emozione che si prova quando si ottiene, per la prima volta, una medaglia a livello così alto è inspiegabile e difficile da descrivere. Forse, all’inizio, non mi sono reso conto di quanto è successo, ma quando l’ho realizzato ho avuto la consapevolezza di aver fatto qualcosa di veramente importante ed impegnativo che ha ripagato tutti i sacrifici che ho dovuto compiere per raggiungere questo obiettivo. Questo terzo posto mondiale lo dedico alla mia famiglia, che da sempre mi sostiene in ogni occasione, ai miei compagni di palestra che mi aiutano in allenamento, dai più piccoli ai più grandi, ai miei amici ed al mio Maestro che vorrei ringraziare in modo particolare, perché è la persona che più di tutte mi ha permesso di vivere questa esperienza preparandomi al meglio per potermela giocare con gli atleti più forti del mondo: Grazie Maestro!”. Il Maestro Alfredo Fazio, quindi, torna da Atene a bottino pieno, orgoglioso dei suoi ragazzi e consapevole di averli preparati al massimo. Ha studiato la preparazione in modo puntiglioso e questo lo ha ripagato con due medaglie pesanti che regalano entusiasmo non solo ai ragazzi, ma anche ai compagni ed alla società, che dimostra di essere tra le più forti al mondo. Il prossimo imminente appuntamento vedrà i ragazzi delle categorie di età superiore, i Senior, impegnati nell’Open di Parigi, il 29 Aprile, che permetterà ad alcuni di loro di staccare il biglietto per gli Europei di Giugno, a Banja Luka.

PDP

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