A tre passi dalla gloria: è questo lo spazio che separa le ragazze del Bogliasco Bene da un sogno a tinte tricolori. Da domani (h. 18.30) Falconi e compagne si giocheranno, per la terza volta nella storia del club a livello femminile, il titolo nazionale nelle finali a sei in programma nei prossimi tre giorni a Rapallo. E dopo il quarto posto di due anni fa ed il terzo dello scorso campionato, ora l'obiettivo dichiarato è quello di alzare l'asticella, salendo ancora almeno un altro gradino.
Ma come tutte le strade che conducono alla gloria, anche quella che si paleserà davanti alle bogliaschine sarà lastricata di insidie. A cominciare dal primo ostacolo, quella SIS Roma battuta due volte in campionato ma sempre in grado di impensierire le biancazzurre: “Siamo pronte – afferma convinto coach Mario Sinatra - La squadra durante quest'anno è cresciuta molto ed arriviamo a questo appuntamento con la consapevolezza di poter far bene. Tra le nostre avversarie Roma, Catania e Messina si sono rinforzate molto sul mercato mentre noi, come Padova, abbiamo preferito investire sul gruppo e sulla continuità. Rispetto ad un anno fa abbiamo ridotto il gap con chi ci precedeva e i risultati della stagione lo dimostrano. Abbiamo lavorato tanto durante l'anno per arrivare preparate a questo momento. Ora è il momento di tirare le somme”.
Sinatra conosce bene l'atmosfera che si respira quando c'è da lottare per lo scudetto. Esattamente come il suo centroboa Teresa Frassinetti. Per la recchelina, reduce da mille trionfi, queste potrebbero però essere le sfide finali di una carriera straordinaria: “Sto vivendo questi giorni con delle sensazioni diverse rispetto al solito – ammette Teresa - Non so ancora se al termine della Final Six smetterò di giocare, ma l'eventualità c'è e se così fosse dopo 16 anni queste sarebbero le mie ultime partite. In questi anni ho vissuto molte fasi finali, tanto da perderne il conto. Ma le emozioni che sto provando adesso sono assolutamente inedite. Alle mie compagne dico di affrontare queste sfide con serenità e consapevolezza, proprio come cercherò di fare io. Se scenderemo in vasca con questo spirito potremmo toglierci delle grosse soddisfazioni. Sappiamo che è difficile ma credo che neanche le nostre avversarie siano contente di incrociarci. Del resto abbiamo sempre fatto sudare chiunque”.
Il possibile addio alla pallanuoto di Teresa potrebbe non essere l'unico caso di calottina appesa al chiodo in casa Bogliasco. Proprio come la vicecampionessa olimpica, infatti, anche Eugenia Dufour, altra colonna della formazione levantina, potrebbe dire “basta” a fine stagione: “Non ho ancora deciso – ammette la capocannoniera biancazzurra – perché ci sono diverse cose da valutare, soprattutto dal punto di vista lavorativo. Ad ogni modo anche per me queste gare saranno vissute in maniera anomala. Di certo se solitamente do il 100% in vasca, in questo fine settimana proverò a fare ancora di più. La squadra c'è e possiamo dire la nostra, anche grazie alla spinta fondamentale che possono darci i tifosi. Anzi, a tal proposito, invito tutti a venire a Rapallo ad incitarci. Quest'anno, poi, giochiamo anche vicino a casa per cui non hanno scuse: vogliamo sentire l'urlo dei nostri sostenitori e cercare di ricompensarli al meglio”.
Tutta Bogliasco è dunque chiamata a raccolta per contribuire alla realizzazione di un sogno. 36 anni dopo l'epica scalata dei ragazzi di Vio Marciani, l'intento, neanche troppo nascosto, è quello di riportare il paese sul tetto d'Italia. Ma per riuscirci c'è bisogno di tutti. Anche dei tifosi...
PDP