/ Eccellenza
Lavoro in Italia

Cerca sul sito

Vai all'archivio ›

Eccellenza | 06 novembre 2017, 14:03

L'addio di Matteo Matarozzo al Busalla: "Qui 5 anni meravigliosi"

Il saluto alla società e ai compagni a chiusura della sua avventura in Valle

L'addio di Matteo Matarozzo al Busalla: "Qui 5 anni meravigliosi"

Matteo Matarozzo lascia il Busalla, e lo fa con una lettera molto sentita:

"Dopo 5 anni meravigliosi ho preso la decisione di lasciare Busalla, anche se spesso ho pensato che sarebbe stata l'ultima maglia che avrei indossato. Per varie ragioni le mie motivazioni non erano le più stesse, ed io che ho sempre preteso il massimo da tutti non potevo accettare che fossi io al primo a non dare il 101% ogni sera, troppo il rispetto verso i compagni la società e verso i sacrifici che facciamo ogni giorno per giocare (il tutto gravato dagli impegni di lavoro). 

È stato un capitolo della mia vita indelebile, nel vero senso della parola; sono arrivato ragazzo e me ne vado da uomo ma soprattutto ho trovato un angolo di paradiso condito da persone pazzesche.

Ho ricevuto un affetto e una riconoscenza che credo mai potrò ritrovare.

Voglio ringraziare tutti i giocatori da quelli che ci sono stati un giorno a un anno e a quelli che  mi hanno accompagnato per 5 anni; un gruppo di uomini veri che oggi per me sono AMICI (Rizzo, Albrieux, Bottaro, Boccardo, Compagnone, Arnulfo, Ottoboni, Cinardo, Lorusso, Zanovello, Dieci, Roselli, Cagliani, Bortolini, Garre), anche se citarli tutti sarebbe impossibile, uno su tutti Nicolò Monti capitano del Busalla ma non perché ha la fascia al braccio ma perché incarna perfettamente e precisamente i valori di quella squadra: lealtà, umiltà, onestà determinazione. Il tutto in maniera spontanea e silenziosa, un leader per grandi e piccoli oltre che un grandissimo calciatore.

Voglio ringraziare tutti coloro che stanno dietro le quinte e che rendono speciale con la loro solarità e disponibilità l'ambiente busalla: Massimiliano Monti, Cesare Bassi, Navone, Aloi, Sciannarella, Massi Repetto, Bonafini, Sergio, Guidolino, Roberto Ottoboni, le ragazze al bar, nessuno escluso. Il bene che mi hanno voluto è stato "paterno/materno". 

Infine un ringraziamento allo staff tecnico che si è sviluppato negli anni: Mignacco, Cannistrà, Simone Bottaro, Nicolò Bottaro, Stefano Firpo, Cristiano Monti, Sandro Campanelli.

Ho sempre pensato che il bello del calcio fosse dovuto alle emozioni che lo stesso ti lascia ma mai avrei pensato di viverne di così grandi. Un capitolo della mia vita che racconterò ai miei figli. Infinitamente grazie a tutti.

E grazie a Settimana Sport.

Non sono e sarò mai tipo da interviste/social ma non potevo esimermi dal raccontare che esistono ancora posti e persone meravigliose con il quale far sport e condividere la propria vita!"

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore