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Calcio giovanile | 05 dicembre 2017, 21:47

Con Davide Berlingò alla scoperta degli Esordienti 2006 del Campomorone

Otto domande al mister dei giovani biancoblù

Con Davide Berlingò alla scoperta degli Esordienti 2006 del Campomorone

1) Da quanti anni sei al Campomorone, come ti trovi ?

Sono in società dalla stagione 2011/12, dall'anno precedente alla fusione che ha dato vita al Campomorone Sant'Olcese, questa è la mia settima stagione

2) Parlami un po' della tua leva

Questo è il mio secondo anno con la leva 2006 del polo del Maglietto. È un gruppo di 18 ragazzi con grande entusismo e forza di volontà, un gruppo con grande curiosità nell'apprendere cose nuove. È un gruppo di "lavoro" con il quale qualunque Istruttore vorrebbe confrontarsi. Anche a livello qualitativo ci sono diversi ragazzi molto interessanti 

3) Quali sono i tuoi principi e i tuoi obiettivi da allenatore

I miei principi sono la serietà, l'onestà, l'oggettività, la forza motivazionale e spero le competenze. Credo moltissimo nella meritocrazia tecnico/comportamentale. Ho diversi obiettivi: il primo è quello di mettere tutto me stesso a disposizione dei ragazzi per aiutarli nel loro percorso di crescita individuale e collettiva, il secondo è un sogno nel cassetto che non rivelo.

4) Hai un modulo o una tattica preferita

Credo fermamente nei principi di gioco, credo nella scomposizione dele situazioni di gioco in allenamento lavorando gradualmente sulle micro-situazioni fino ad arrivare alle macro-situazioni. Credo nel "Gioco e mi muovo". 

Ho un modulo preferito certamente, giocando a 9 applico un 2-3-1-2 od un 2-3-2-1 perchè li reputo i migliori per le occupazioni degli spazi e gli ideali per sviluppare un certo gioco palla a terra, basato su rapidi possessi corti e velocità nell'attaccare gli spazi. Adoro la figura del fantasista dietro le punte, cosa che in questi anni in Italia ma non solo abbiamo un po' perso

5) Hai un allenatore a cui ti ispiri

Non ho un modello preciso, ma credo che gli allenatori che propongono ad alti livelli un calcio formativo siano quelli da seguire maggiormente, quelli da cui trarre spunti tecnici e filosofici.

In Italia adoro il palleggio nello stretto e le verticalizzazioni di Giampaolo, il possesso fortemente concettuale di Sarri, all'estero la fantasia tattica di Guardiola ed il "rock'n'roll" di Klopp. Da tutti loro sarebbe bello imparare qualcosa, fermo restando che si può imparare da tutti, anche dai colleghi delle altre leve del Campomorone che mi piace molto guardare da fuori.

6) Cos'è il calcio per te

Il calcio è passione, aggregazione, vita. È qualcosa in più di tirare quattro calci ad una sfera.

7) Quando e come mai hai scelto di fare il mister

Non l'ho propriamente scelto. Da ragazzo ho subito diversi infortuni gravi alle ginocchia ed avevo smesso a 16 anni.. Ma anche senza infortuni probabilmente di strada ne avrei fatta molto poca. Poi un bel giorno scopro che a Sant'Olcese cercavano ragazzi da inserire in organigramma.. Da lì è nata questa grandissima passione per il calcio giovanile, ho scoperto che il pallone è ancora più bello visto da questa prospettiva.

8) Cosa ti aspetti da questa stagione.....

Da questa stagione mi aspetto di arrivare a Giugno e di guardare i miei ragazzi negli occhi dicendo: "Sì, voi siete la squadra che meglio mi rappresenta".. Questo può avvenire soltanto attraverso la crescita di tutti, indipendentemente dal loro minutaggio.

PDP

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