Calcio giovanile - 19 gennaio 2018, 17:54

Gli esordienti 2005 del Campomorone: parola a mister Davide Panetta

"Mi trovo molto bene perché è una società che pone al centro del progetto la crescita del ragazzo, non solo dal punto di vista calcistico, ma anche educativo"

Gli esordienti 2005 del Campomorone: parola a mister Davide Panetta

Con Davide Panetta andiamo alla scoperta degli Esordienti 2005 del Campomorone, conoscendo anche un po' meglio la figura del loro mister.

1) Davide, da quanti anni sei al Campomorone, come ti trovi ?

Questo è il terzo anno qui al Campomorone Sant'Olcese. Mi trovo molto bene perché è una società che pone al centro del progetto la crescita del ragazzo, non solo dal punto di vista calcistico, ma anche educativo, cercando di trasmettere valori e principi sani che aiutano il ragazzo nel suo sviluppo. Le numerose iscrizioni dimostrano la nostra solidità dirigenziale e la concretezza del nostro progetto.

2) Parlami un po' della tua leva

Quest'anno alleno una delle 2 squadre dei 2005, è un bel gruppo con ampi margini di miglioramento,e i risultati a livello di gioco di squadra e crescita individuale si stanno vedendo nelle varie partite.

3) Quali sono i tuoi principi e i tuoi obiettivi da allenatore?

Come istruttore,il mio obiettivo è poter dare ai ragazzi più strumenti possibili per la loro crescita, cerco di arricchire il loro bagaglio tecnico e tattico senza tralasciare l'aspetto psichico,il tutto pianificato su base ludica. Cerco di trasmettere passione e voglia, per evitare che smettano di giocare. Questa è la vera sconfitta per un istruttore.

4) Hai un modulo o una tattica preferita

Giocando a 9 è difficile parlare di moduli,abbiamo una schieramento base che è il 3-2-3,dove in fase difensiva prediligo la marcatura a uomo, approfondita grazie a mister Pirovano. Credo che la marcatura sia un fondamentale che spesso viene trascurato,si cura solo la parte offensiva degli uno contro uno,perché viene vista come un idea un po' troppa troppo antica. Il risultato è che poi i ragazzi più grandi hanno grosse lacune quando approdano nel settore giovanile o nelle prime squadre. Cerco di far ruotare il più possibile i ruoli, e in fase di possesso l'importante è che i ragazzi sappiano muoversi e agire in base a quello che succede in campo,senza tattiche o movimenti fissi. Mi piace che collaborino per ricercare lo spazio libero da attaccare per arrivare in zona offensiva.

5) Hai un allenatore a cui ti ispiri?

Ho seguito diversi mister di prime squadre e  del settore giovanile,da ognuno cerco di rubare qualcosa perché è importante sentire più opinioni e visioni sul mondo del calcio. Prendo spunto per poter arricchire e approfondire le mie idee, il calcio è anche collaborazione tra Mister, e qui al Campomorone ci confrontiamo spesso per aiutarci,facciamo parte di un movimento che per crescere ha bisogno di condivisione e non di chiusure.

6) Cos'è il calcio per te?

Per me il calcio è un esperienza di vita di grande arricchimento dal punto di vista emotivo,dalle numerose amicizie che si creano sui campi,ma soprattutto è per me uno sfogo positivo di tutte le energie negative che si accumulano durante la giornata. I vari rapporti creati con i ragazzi mi danno un sorriso e una carica che porto dentro con grande orgoglio. 

7) Quando e come mai hai scelto di fare il mister?

Purtroppo ho smesso di giocare molto presto,ma la passione è sempre stata forte e appena ho avuto l'occasione per rientrare in campo, l'ho fatto. 

8) Cosa ti aspetti da questa stagione?

L'obiettivo è quello di fare un buon campionato,non solo dal punto di vista dei risultati,ma anche da quello della crescita dei ragazzi.vorrei che arrivassero a fine stagione avendo acquisito quanti più concetti possibili.

PDP

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