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Seconda categoria | 06 marzo 2018, 15:49

Andrea Monticone, l'ex dribblomane: "Ora gioco più semplice, prendo meno botte e faccio più gol"

Il capocannoniere della Seconda C esalta il San Bernardino: "Società splendida, non c'entra nulla con la Seconda, rimarrò qui". Sul suo ruolo: "Facevo il trequartista, ma ormai in quel ruolo rimane solo Di Somma..."

Andrea Monticone, l'ex dribblomane: "Ora gioco più semplice, prendo meno botte e faccio più gol"

Quando un giocatore scende dall'Eccellenza alla Seconda Categoria, di solito si dice “la classica scelta di vita”.

E' il caso di Andrea Monticone, talentuoso giocatore che in carriera ha toccato anche la serie D ma che per diversi motivi non è riuscito poi ad esprimersi ad altissimi livelli. Oggi è il protagonista indiscusso della stagione del San Bernardino, con 21 gol in 17 partite.


“Una scelta di vita, confermo - dice Andrea- rimango qui con loro anche anno prossimi, perchè mi trovo bene, è una società “con le palle”, non ha niente a che vedere con la Seconda categoria, io ho girato tanto, ma qui mi trovo perfettamente”.

Qualche rimpianto per la tua carriera?

“Sono contento cosi, mi diverto, sto bene cosi, ho dei compagni fantastici, a volte ci penso che avrei potuto fare di più, però non è un problema per me”.

Ripercorriamo la tua carriera. Partiamo dal settore giovanile:

“Ho fatto 8 anni di Sampdoria fino ai Giovanissimi Nazionali, coi mister Gabrielli, Picasso, Casagrande, Ghiglino”.

Fuori 7 mesi per un infortunio, passa alla Sestrese negli Allievi, quindi va a Bogliasco (10/11) dove vince l'Eccellenza con Invernizzi, poi RapalloBogliasco in Serie D.

Scende poi di categoria e va alla Bolzanetese di Gullo in Promozione:

“Un anno bellissimo, siamo arrivati quinti però putroppo è fallita la società”.

Quindi inizia a girovagare per Genova: il Lagaccio di Sciutto, il Serra Riccò di Aldo Repetto, il Little Club di Mazzocchi e Baldi, la Rivarolese di Tonello.

Poi il grande salto:

“A Moconesi, in Eccellenza, con il grande mister Foppiano, che mi conosceva già. I miei vivono a Chiavari, volevo avvicinarmi a loro, ci siamo salvati benissimo, ho fatto anche 7 gol”.

Poi il ritorno a Genova, il nuovo lavoro e il passaggio al San Bernardino in Seconda:

“Con questa categoria non c'entriamo nulla, potremmo tranquillamente salvarci in Promozione con due soli innesti. Gioco esterno largo a sinistra, con 21 gol ho già battuto il mio record di sempre, ne ho fatti anche 6 in Coppa. Obiettivo 30 gol: se gioco le ultime 5 partite potrei farcela. Peccato per le 5 partite saltate per una espulsione assurda, meglio non pensarci. La Seconda comunque è un bel campionato, pensavo molto peggio, invece ci sono buoni giocatori, e buone squadre come Borgo Incrociati, Vecchio Castagna e Nuova Oregina”.

Come ti descriveresti tecnicamente?

“Il mio ruolo è il trequartista, ma ormai non esiste più, è merce rara, c'è rimasto solo Di Somma in quel ruolo... Sono, anzi ero, un dribblomane, con gli anni sto cercando di cambiare, ho preso troppe botte, ora gioco più semplice, mi stanco meno e arrivano i gol”.

L'allenatore che ti ha insegnato di più?

“La buonanima di Gabrielli mi rimarrà sempre nel cuore, ma con Mauro Foppiano ho un rapporto bellissimo”.

I compagni di squadra con cui hai legato di più?

“Con Giampaolo Grassi formiamo una coppia incredibile di scemi, con Luca Bartoletti ho legato molto a Moconesi”.

Il gol più bello della carriera?

“Al Little Club feci due gol da centrocampo, con l'Athletic a Bogliasco e a Sarzana con la Tarros: in entrambi i casi ho visto il portiere fuori dai pali e l'ho beffato con un pallonetto da 40 metri”.


PDP

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