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Seconda categoria | 21 marzo 2018, 13:17

Francesco Mattiucci: "Il perdente trova una scusa, il vincente trova una soluzione”

Il centrocampista napoletano del Mariscotti lancia un messaggio alle squadre avversarie: "Tutti che si lamentano, ma noi siamo primi dall'inizio... Qui in Liguria ho trovato grandi amici come Rossetti e Oliviero, in Campania il calcio è più duro, ci sono campi dove ti tremano le gambe e ti fai il pelo sullo stomaco... Il grande Diego e Hamsik i miei idoli... Tumminello? Un grande, peccato sia juventino..."

Francesco Mattiucci: "Il perdente trova una scusa, il vincente trova una soluzione”

Francesco Mattiucci , classe 1990, è passato da una Repubblica Marinara all'altra. Nato e cresciuto a Napoli, a 19 anni è stato portato alla Sestrese da Gigi Bodi, ex storico allenatore verdestellato. Con la Sestrese, allora in Serie D, Francesco ha fatto la juniores nazionale, con mister Tonello, quando in prima squadra, dove ha fatto qualche panchina, siedeva il Principe Balboni.

Dopo la Sestrese, approda al Ligorna, in Promozione, dove gioca un anno con mister Dolcino.

Quindi passa al Little Club, in prima categoria, dove resiste 4 anni.

“Mi venne a prendere direttamente in pizzeria, dove lavoravo, mister Mutolo, e mi portò al Little” racconta Francesco.

E dopo l'interregno di Graziano Pastine, Mattiucci incontra mister Cristiano Rossetti, che poi diventerà suo grane amico:

“Con lui sono stato tre anni al Little, e abbiamo vinto la Coppa Liguria e poi il campionato”.

Sempre con Rossetti, Francesco passa al San Cipriano:

“Abbiamo rivinto il campionato di Prima, ma poi in Promozione mi sono rotto il ginocchio e ho perso quasi tutta la stagione”.

Arriva dunque l'opportunità del Mariscotti, dove tutt'oggi milita:

“Sono sceso in seconda, perchè lavorando in pizzeria, e facendo le 3 di notte, giocare alla domenica alle 15 mi diventava impossibile. Ho seguito il mio amico Giuseppe Oliviero, che ha fatto il mio stesso percorso”.

E al Mariscotti, un'annata speciale, il primo posto, 21 presenze e 7 gol:

“Unico rammarico, che non mi sono allenato bene, mi allenavo da solo, lavorando a Massa, per un'azienda sanitaria, e arrivavo solo al sabato per giocare”.

Campionato ormai vinto?

“In campionato non è ancora fatta, e poi da buon napoletano sono superstizioso e scaramantico... Ma i giochi credo siano quasi fatti, abbiamo due partite in casa facili da vincere tutti i costi, con Casellese e Olimpia, e la trasferta di Rossiglione, dove speriamo di arrivare con il campionato già in tasca”.

Parlaci di mister Tumminello:

“Un mister con la mentalità vincente, non gli piace perdere... Tumminello è un sergente di ferro, ci ha trasmesso la sua mentalità, la sua esperienza e la sua umiltà, lo spirito di sacrificio”.

Che campionato è stato?

“Abbiamo avuto tanti infortuni, tre mesi fuori El Hilali, Paugain adattato a fare il terzino, Lamonaca fuori due mesi e mezzo, abbiamo perso Avogadro che è partito per studiare. Siamo però un gruppo molto unito e coeso, siamo partiti per giocarcela con tutti, ma io avevo promesso al presidente Donnarumma che avremmo vinto”.

Sei un centrocampista, col vizio del gol:

“Si, mi piace propormi nel 4-4-2, anche se Tumminello mi tiene a freno, ma a me piace giocare davanti...”

Differenze con il calcio in Campania?

“Da noi è un calcio più rognoso e aggressivo, più difficile da affrontare, qui in Liguria è più seguito e più tranquillo. In Campania ci sono campi caldi, ti fai il pelo sullo stomaco, ti tremano le gambe, io ho fatto la Promozione con l'Internapoli e ho giocato anche nell'Avellino”.

Allenatori e compagni a cui sei più legato qui in Liguria?

“Cristiano Rossetti è diventato uno dei miei più grandi amici, anche al di là del calcio. Poi dico Giuseppe Oliviero, Saif El Hilali, Tommy Duman. Chi mi ha più impressionato di più invece è stato Alessandro Cocuzza, un giocatore incredibile”.

Un messaggio alle altre squadre del girone:

“Ho letto qualche intervista, mi dispiace che in pochi abbiano fatto i complimenti al Mariscotti, anzi tanti si sono lamentati per squalifiche, infortuni.... I rimpianti ci stanno, ma noi siamo primi dall'inizio del campionato, quindi abbiamo fatto qualche cosa in più. Io dico una cosa: il perdente trova una scusa, il vincente trova una soluzione”.

Da buon napoletano sei tifoso del Napoli:

“Il problema è che Tumminello è juventino, sabato scorso andare ad esultare da lui che aveva il cappellino della Juve mi ha pesato non poco. Il mio idolo è sempre stato Diego Armando Maradona, oggi mi rivedo un po' in Hamsik anche se siamo lontani anni luce. Scudetto? Difficile, Sarri sta facendo un miracolo calcistico contro una squadra fra le più attrezzate e potenti al mondo....”

PDP

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