Calcio - 21 marzo 2018, 15:38

La meteora. Vi ricordate della "Pantera nera", Sole Julio Sagna?

Si allenò qualche mese al Borgorosso Arenzano, dove venne adottato da Rita Valle ("mamma Rita"), poi un problema col tesseramento lo costrinse ad andarsene. "Sono rimasto affezionato alla Liguria, e al capitano Totò Silvestri. Adoro l'Italia e il pesto di Rita Valle

Sole Julio Sagna al Parco dei Principi di Parigi

Sole Julio Sagna al Parco dei Principi di Parigi

In pochi se lo ricorderanno, perchè è stato una meteora nel calcio ligure (solo pochi mesi di allenamento al Borgorosso Arenzano ai tempi della Serie D) ma Sole Julio Sagna, senegalese di 32 anni, è davvero un personaggio con tante cose da raccontare.

Lo abbiamo conosciuto grazie a Rita Valle, che, quando le abbiamo chiesto i calciatori a cui è rimasta più legata, ci ha fatto il suo nome.

Nato a Dakar, in Senegal, l'11 luglio 1985, Sole Julio arriva in Francia a 14 anni per inseguire il sogno di fare il calciatore in Europa.

“Ho fatto tutto il settore giovanile a Nancy, dove ho raggiunto le mie sorelle che già abitavano li. Sono stato al Nancy fino 20 anni, poi sono passato in C1 francese, al Clermont Ferrand. Quindi sono venuto a giocare in Italia, in Emilia Romagna, in serie D alla Renocentese, poi a Mantova, al Suzzara, in Serie D, quindi al Treviso, sempre in Serie D”.

Dopo il Veneto e la Lombardia, arriva per lui l'occasione di venire in Liguria.

“Un amico del mio procuratore mi ha portato ad Arenzano, al Borgorosso, era il 2011, la squadra era in D. Sono stato solo qualche mese con loro, io volevo rimanere, ma la situazione del tesseramento era complicato, non ho trovato l'accordo purtroppo. Ad Arenzano mi sono trovato molto bene, soprattutto con Rita Valle, la barista, “mamma Rita” come la chiamavo io, poi con il capitano Totò Silvestri, napoletano, vivevamo in casa insieme, sono stato molto bene con lui”.

Poi Sagna torna in Lombardia:

“Sono tornato a Mantova, firmando per una piccola squadra di Eccellenza, il San Felice sul Panaro, dopodichè sono tornato in Francia, perchè ho perso mio fratello più grande, mancato improvvisamente, e cosi ho lasciato il calcio giocato. Da 5 anni non gioco più, ora alleno i ragazzini, ho preso il patentino per allenare, e seguo una squadra di Under 13, a Maxeville, vicino a Nancy”.

Che rapporto hai con l'Italia?

“In Italia ogni tanto ritorno, è da due anni che manco, ho buoni rapporti con tutti, specie con Rita Valle che era come una mamma per me. Ad Arenzano mi sono trovato molto bene, anche a Treviso ero apprezzato dalla gente ma l'ambiente non era dei migliori, in Veneto quando arriva uno di colore non ti vedono di buon occhio, anche se i tifosi mi volevano bene. Per me la barriera della lingua era troppo importante, parlavo solo inglese e francese, poi ho imparato bene italiano ed è stato tutto pi facile. Mi sono trovato subito bene ad Arenzano, c'era il mare, mi ricordava il Senegal. Ho trovato tanti connazionali, e poi nel Genoa all'epoca c'era Gergely Rudolf, un ragazzo ungherese con cui avevo giocato insieme a Nancy. A Genova mi hanno accolto tutti bene, è stato un bel periodo per me, non conoscevo il pesto, ma mamma Rita me lo ha fatto conoscere”.

In che ruolo giocavi?

“Attaccante, mi chiamavano “la pantera nera”.

Per che squadra tifi?

“Per il Paris Saint Germain”.

Il tuo idolo?

“Nicholas Anelka”.

I giocatori più forti in Senega?

“Il più conosciuto dei tempi recenti era El Hadji Diouf, aveva lo stesso mio procuratore. Anche se per me il più forte di tutti era mio fratello Abdullahi Sagna, era bravissimo, un tipo alla Rivaldo, poi purtroppo è scomparso. Oggi in Italia c'è Bakary Sagna al Benevento, uno dei più forti, francese ma nato in Senegal. Il pià forte di tutti i tempi è stato Jules Bocande del Metz, io ho giocato con suo figlio Dani, oggi va per la maggiore Sadio Mane del Liverpool”.

Cosa pensi dei senegalesi che scelgono la Nazionale Francese?

“Chi è nato in Senegal, ha la possibilità di fare una scelta che dipende da tante cose, io mi sento di più senegalese e giocherei per la mia Nazione, ma rispetto le scelte di chi opta per la Francia”.

Cosa ti è piaciuto di più dell'Italia?

“La cosa più bella in Italia è che ogni regione ha la sua cultura, è un Paese dove la gente è molto aperta, non è vero che sia un paese razzista, il razzismo è il segno dell'ignoranza e gli ignoranti sono dappertutto. Purtroppo in Italia il fenomeno immigrazione è molto recente rispetto alla Francia, vi dovete ancora abituare”.

Cosa pensi delle tragiche morti del mare?

“Quando penso al fenomeno immigrazione clandestina mi fa molto male, la vita è sacra, non si può morire in mezzo al mare su un gommone. Ci vuole Educazione, ci vorrebbe la vera Democrazia nei paesi africani, dove ci sono tanti ricchi che mangiano coi soldi dei poveri. Purtroppo in tanti pensano che possono avere un futuro scappando in Europa, ma qui bisogna lavorare duro. E' assurdo che molti spendono tanti soldi per prendere il barcone e magari non arrivare mai a destinazione. Gli scafisti si fanno i soldi illudendo la gente....”


PDP

Ti potrebbero interessare anche:

SU