Promozione - 24 marzo 2018, 00:08

Le donne nel calcio. Cinzia Pacellino: "Che ricordi i nostri tour enogastronomici in Serie D"

La storica dirigente della Loanesi racconta il suo ingresso nel mondo del pallone, risalente al 2001: "Con Ugo Piave e Viviano Rolando mi lega una profonda amicizia. Ho visto passare tanti allenatori e tanti giocatori, ma sono affezionata a tutti e i ragazzi sono come dei figli per me..."

Le donne nel calcio. Cinzia Pacellino: "Che ricordi i nostri tour enogastronomici in Serie D"

La nostra inchiesta sulle donne nel calcio ligure prosegue con un altro grande personaggio, Cinzia Pacellino, storica dirigente della Loanesi.

“Il mio ingresso nel calcio risale allo scorso 2001 -racconta Cinzia- sono passati 17 anni tutti rigorosamente alla Loanesi”.

A cosa è dovuto il tuo ingresso nel calcio?

“Ugo Piave divenne presidente nel 2001, ed essendo io la sua consulente ragioniera, mi portò con sé alla Loanesi come responsabile amministrativa”.

Ma Cinzia ha finito poi per fare un po' di tutto in società:

“All'esordio in Serie D commentai alla radio la mia prima partita, Canavese-Loanesi, facendo la prima radiocronaca per Radio Savona Sound, poi divenni addetta stampa e speaker ufficiale. Nelle partite in casa all'Ellena ho un mio tavolo in tribuna col mio microfono, fuori casa mi posiziono un po' dove capita. In 17 anni ho saltato pochissime partite, causa malattia. Ricordo un Voltrese-Loanesi, nevicava, e rimasi in macchina a seguire la partita, unica volta in cui non andai in tribuna...”

Tanti allenatori si sono susseguiti sulla panchina della Loanesi. Ricordane qualcuno:

“I migliori sono stati Biffi, Borgna, Monteforte (sampdoriano come me), Ferraro, che è quello che è stato piu presente con noi, e ancora oggi ci guida dalla panchina. Di tutti ho comunque bei ricordi”.

Parlando di giocatori invece, parlaci di qualcuno di loro:

“Giusi Valentino ancora oggi è il nostro capitano, poi ricordo su tutti Ivan Monti, Franco Monge, Antonino Barone, ne sono passati talmente tanti, e ancora Alberti, Prunecchi, Spatari, Dondo, Panucci...”

Raccontaci qualche aneddoto:

“Ricordo il periodo della Serie D, fu una esperienza bellissima, specie i nostri tour enogastronomici prima e dopo le partite. Ad Aosta ricordo che ci fermammo a comprare la fontina, e a mangiare la fonduta, poi dritti al campo con un gran freddo ad esultare. Ad Aosta abbiamo vinto 2-1, tornando a casa, sul pulmann, ascoltavamo “Tutto il calcio minuto per minuto” e quando ascoltammo lo speaker che diceva che la neopromossa Loanesi era prima in classifica ho provato una grande emozione. Poi quell'anno chiudemmo ottavi”.

Le donne nel calcio, un tabù superato o ci sono ancora pregiudizi?

“Vis à vis nessuno mi ha mai offeso o provocato, non so se dietro le spalle qualche parola me l'hanno detta. Diciamo che sono sempre stata accolta bene ovunque”.

Parlaci del rapporto con lo storico ds Viviano Rolando:

“Con Viviano ho un rapporto bellissimo, lui mi ha aiutato tantissimo a entrare in questo mondo, mi ha insegnato a leggere le partite, a capire i movimenti, anche perchè per fare la radiocronaca dovevo esprimermi con le parole giuste. Viviano è stato un maestro per me”.

Il tuo rapporto con il presidente Ugo Piave:

“Io e lui siamo amici da una vita, l'ho sempre seguito lavorativamente, quando ho iniziato questa avventura mi ha fatto innamorare del calcio, cosa che non avrei mai pensato prima di allora”.

Cos'è la Loanesi per te?

“L'altra metà del mio cuore, ormai più forte della mia Sampdoria, a cui sono stata per anni abbonata. I ragazzi è come fossero tutti miei figli, con loro condividiamo la settimana, la pizzata, la partita. È un piacere stare con loro, sono una seconda famiglia”.


PDP

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