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Calcio giovanile | 30 marzo 2018, 21:44

Massimo Pittaluga e i 2008 del Campomorone

"Prima di tutto la crescita umana e sportiva dei ragazzi, con il rispetto delle regole e del gruppo"

Massimo Pittaluga e i 2008 del Campomorone

Massimo Pittaluga, che leva alleni? Parlaci un po' della tua squadra.

Quest'anno al Campomorone alleno i Pulcini 2008 che sono al primo anno di calcio a 7. Numericamente non abbiamo una rosa ampia e per questa stagione affrontiamo il campionato Pulcini Misti dove spesso ci troviamo a giocare contro avversari di un anno più grandi (un'esperienza che sicuramente ci aiuterà in futuro) ma grazie alla grande applicazione dei nostri ragazzi, sia negli allenamenti che nelle partite, fino ad adesso siamo riusciti a giocarcela alla pari con tutti provando sempre ad esprimere la nostra "idea di gioco". I ragazzi sono molto uniti tra di loro, e davvero un piacere allenarli perché dimostrano una costante voglia di migliorarsi e tanta voglia di divertirsi giocando a pallone.

Da quanti anni sei al Campomorone e come ti trovi?

Questo è il mio quarto anno al Campomorone (polo Maglietto) dove ho sempre allenato nella categoria Pulcini. La società è davvero organizzata in tutte le sue componenti e offre anche la possibilità di un continuo aggiornamento grazie ad alcuni incontri mensili con tecnici altamente qualificati (spesso provenienti dal settore giovanile del Genoa). Inoltre c'è un ottimo rapporto con i responsabili sia dal punto di vista organizzativo che dal punto di vista tecnico, spesso si ci trova a confrontarsi sempre in maniera costruttiva su alcune esercitazioni da proporre e sulla ricerca della crescita dei ragazzi.

Parlaci dei tuoi obiettivi e del tuo modo di allenare.

L'obiettivo principale è sicuramente quello di divertirmi e far divertire i ragazzi, due elementi imprescindibili, solo così si può crescere insieme che poi è il vero obiettivo, la ricerca di una crescita umana e sportiva di ogni ragazzo. Per quanto riguarda il modo di allenare propongo sempre una prima parte tecnico/coordinativa e una seconda parte più situazionale spesso indirizzata alla correzione degli errori incontrati nelle partite precedenti o al miglioramento nella gestione di alcune situazioni. Infine per me non può mai mancare la partitella, un momento di sfogo e svago ma anche di messa in pratica degli esercizi proposti.

Hai qualche modello particolare di allenatore che ti piace, nei dilettanti o nei prof un esempio da seguire?

Non ho modelli particolari che seguo, si può e si deve apprendere da ogni persona (c'è del buono in ognuno di noi). Se devo fare dei nomi a livello dilettantistico ammiro molto Giorgio Ferrando molto bravo sia con i più grandi che con i più piccolini. A livello professionistico mi piacciono Conte e Gasperini.

Quali sono secondo te i principi base da insegnare ai bambini di questa età?

A questa età secondo me bisogna privilegiare la parte di creazione del gioco attraverso la tecnica ma soprattutto proponendo ai ragazzi situazioni che li abituino a ragionare e li facciano divertire, dove il mister li indirizza solamente. E' giusto che provino e sbaglino, del resto sbagliando si impara. Non bisogna però tralasciare l'aspetto educativo, ricordiamoci che prima di essere allenatori siamo educatori e qualsiasi cosa facciano in futuro questi ragazzi il rispetto delle regole e il sapere stare in un gruppo potrebbero tornar loro utili.

PDP

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