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Calcio giovanile | 19 aprile 2018, 16:50

Marco Ventura, arriva l'opportunità della vita: un provino nei Prof

Il portiere degli allievi della Lavagnese, gestito dalla BSM di Baronchelli, Stuto e Marraffa, chiamato per un provino al Carpi ai primi di maggio. "Tutto iniziò al torneo della Nutella di Borgoratti..."

Marco Ventura, arriva l'opportunità della vita: un provino nei Prof

Marco Ventura, classe 2002, il 22 marzo scorso ha compiuto 16 anni. Professione portiere, oggi difende i pali degli Allievi della Lavagnese, ma il 3 e 4 maggio avrà l'occasione della vita: un provino con la maglia del Carpi, squadra professionistica che gli offrirà questa magnifica opportunità, giunta grazie all'interessamento della BSM di Gigi Marraffa, Davide Stuto e Alessio Baronchelli che gli fanno da procuratori.

Marco ha iniziato nel Borgoratti, squadra del suo quartiere, poi due anni alla Figenpa, un anno al Bogliasco, poi tre anni Sampdoria, due di giovanissimi e uno allievi, coi mister Matteo Pastorino e Renato Vito, e coi preparatore dei portieri Moreno Parodi e Armando Amicone.

Da un anno e mezzo Marco è alla Lavagnese, negli allievi regionali di Luca Galimberti, e ha come preparatore Fabrizio Genovese. Quest'anno ha fatto anche qualche apparizione con la Juniores.

Il provino col Carpi è previsto per giovedi 3 e venerdi 4 maggio:

“Sono molto contento di provare per una squadra professionistica – commenta Marco- certo mi piacerebbe un giorno sfondare nel calcio che conta. Attualmente studio al Montale, istituto tecnico commerciale, sono iscritto in prima, e voglio arrivare almeno alla maturità, a prescindere dal mio futuro nel mondo del calcio”.

Cos'è il calcio per te?

“Il calcio per me è la mia vita, non riuscirei a vivere senza, sono malato, lo vivo visceralmente, come una malattia”.

Come sei diventato portiere?

“Ero piccolo, avevo 5 anni, giocavo come attaccante ma in un torneo non si presentò il portiere, arrivammo in finale e parai due rigori. Era il Torneo della Nutella a Borgoratti, diciamo che la Nutella mi ha portato bene, e da quella volta non ho più tolto i guanti”.

Chi sono i tuoi idoli?

“Idoli ne ho tanti ma per il mio stile di gioco dico Neuer e Perin, da genoano mi viene facile. In Italia Buffon indubbiamente è il numero uno, anche se le sue ultime dichiarazioni dopo la sconfitta col Real Madrid non mi sono piaciute”.

Come ti trovi a Lavagna e come hai reagito alla chiamata del Carpi?

“A Lavagna sono confermato, farei la Juniores, con la prospettiva della Serie D un domani. Il Carpi? Non me l'aspettavo, c'era la voce in giro ma rimanevo concentrato sulla mia squadra, ora che è realtà sono felicissimo ed emozionato”.

Cosa ti è rimasto del periodo alla Samp?

“Mi ha insegnato tantissimo, dal punto di vista caratteriale e tecnico, ho imparato tante cose che mi sono servite, la differenza rispetto ai dilettanti è che si fanno le cose con più professionalità, sia durante la settimana che durante la partita. Per un genoano come me, è stato un po' strano vestire quella maglia, ma amando il calcio e volendone fare una professione ho fatto poco caso ai colori”.

Ti è dispiaciuto lasciare la Sampdoria?

“Ci tenevo a restare, purtroppo è arrivato un nuovo portiere in prestito dalla Juve, e la società mi ha dato via in prestito. Ci sono rimasto un po' male, ma ho pensato subito a rimettermi in gioco”.

Come ti descriveresti?

“Credo che una delle mie migliori qualità sia l'uscita alta e la spinta delle gambe, sono alto 1,80, ho una buona struttura fisica”.

Cosa pensi della BSM, l'agenzia che ti segue?

“Conoscevo Gigi Marraffa, mi hanno sempre parlato bene di lui, è una grande persona, spero di fare grandi cose con loro, penso che un procuratore ai nostri livelli possa dare un aiuto importante, poi sta a noi sul campo dimostrare il nostro valore”

PDP

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