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Eccellenza | 19 aprile 2018, 17:47

La stagione disgraziata di Filippo Tecchiati: "Calcisticamente è stato l'anno peggiore per me"

Il difensore del Molassana, dopo il grande exploit dello scorso anno in Promozione, quest'anno doveva consacrarsi, ma in Serie D con la Lavagnese ha fatto solo la preparazione, e in Eccellenza ha giocato solo a spizzichi per colpa di un'operazione al menisco.

La stagione disgraziata di Filippo Tecchiati: "Calcisticamente è stato l'anno peggiore per me"

Stagione disgraziata per Filippo Tecchiati, gioiellino classe 1999 del Molassana. Dopo l'esordio in Promozione avvenuto due stagioni fa (2 presenze) e l'exploit dell'anno passato (29 presenze e 2 gol in maglia rossoazzurra e convocazione al Torneo delle Regioni) quest'anno per Filippo doveva essere quello della definitiva consacrazione, invece ci si è messo un menisco di mezzo a rovinare tutto. Solo 10 presenze in Eccellenza, e una stagione sin qui da dimenticare.

“Avevo iniziato la preparazione con la Lavagnese -racconta Filippo- poi non se n'è fatto nulla e sono rientrato ben volentieri a Molassana, convinto di giocarmi le mie carte in un campionato prestigioso come l'Eccellenza. Ho giocato le prime due giornate ma nella trasferta di Busalla ho cominciato ad accusare i primi dolori al ginocchio. Mi sono fermato, poi ho ricominciato a giocarci sopra, ma da ottobre ho continuato ad avere male al ginocchio, e la risonanza definitiva mi ha costretto all'operazione. Doveva essere solo una distorsione con interessamento dei legamenti, invece era una cosa ben più seria. Mi sono rifatto male dopo la Fezzanese, sono stato fermo nelle vacanze di Natale, ho riprovato col Valdivara ma sono uscito dopo 3 minuti. Mi sono operato il 1° febbraio ad Acqui Terme, al menisco esterno, e nel giro di un mese sono rientrato col Vado e poi ho fatto il Torneo delle Regioni, dove sono stato convocato dopo l'esclusione dei nigeriani del Valdivara per la questione tesseramenti”.

Una piccola consolazione per Filippo la convocazione in Rappresentativa, in una annata che per il resto gli ha riservato poche gioie.

“Con la Lavagnese ho fatto la preparazione, e sinceramente speravo di restare, poi non se n'è fatto nulla e sono tornato a Molassana, dove ho comunqu esordito in Eccellenza. Insomma, è stata una scelta condivisa con la Lavagnese, perchè avrei giocato poco, e l'idea di farmi le ossa in Eccellenza non mi dispiaceva affatto. Purtroppo non ho avuto l'opportunità di giocare con continuità per via dell'infortunio”.

Da un anno all'altro Filippo ha imparato come il calcio possa dare tanto e togliere tanto:

“Sono 12 anni che faccio questo sport, è una grande passione, è ormai parte della mia vita. E calcisticamente si, è stato proprio un anno no. Mi ero già rotto due volte la caviglia, a livello giovanile, ma un anno cosi difficile non l'ho mai attraversato. E dire che poteva essere l'anno più importante per me, quello della consacrazione in Eccellenza...”

Filippo ora è concentratissimo sull'obiettivo del Molassana:

“Mancano tre partite, dobbiamo ancora salvarci, ma il bilancio della squadra è comunque positivo. Abbiamo fatto un girone di andata strepitoso, poi è andato tutto storto, non siamo ancora salvi, ma siamo altrettanto consapevoli che l'obiettio è alla nostra portata”.

Cosa ti aspetti dall'anno prossimo?

“Innanzitutto mi auguro che tutti i fastidi fisici che ho avuto finiscano una volta per tutte e che possa essere un anno migliore. Io punto più in alto possibile ma anche l'idea di farmi un'Eccellenza finalmente da protagonista non mi dispiacerebbe”.

Come hai vissuto questo anno no?

“Mi ha supportato tanto la mia famiglia, ma anche i compagni mi hanno aiutato a superare il momento negativo, in fondo non giocare non è la morte di nessuno ma per uno che vive il calcio con la mia passione è dedizione è stata veramente dura...”

PDP

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