Promozione - 17 maggio 2018, 14:58

Bentornato Osvaldo Arecco: allenerà il Serra Riccò in Promozione

"La voglia di tornare nella mischia era tanta, ho 63 anni ma mi sono aggiornato per stare al passo coi miei colleghi più giovani, come Repetti, a cui spero di aver insegnato qualcosa..."

Bentornato Osvaldo Arecco: allenerà il Serra Riccò in Promozione

Osvaldo Arecco, il grande ritorno. Osvaldo Arecco, 3.0, per usare un gergo che va di moda oggi.

L'esperto mister, ex giocatore della Sampdoria, ritorna in pista e l'anno prossimo allenerà la prima squadra del Serra Roccò, di cui attualmente è responsabile nel settore giovanile. I suoi anni migliori nei dilettanti li ha fatti col Genoa Club Mignanego, che aveva portato dalla Prima all'Eccellenza allenando giocatori del calibro di Armano, Repetti, Ballestrino, Cavallet, Bracco, Pittaluga, Nacci, Migliardo...

“Avevo smesso di allenare una prima squadra con la Bolzanetese 7 anni fa – racconta- mentre questa per me al Serra Riccò è la terza volta, visto che l'avevo già allenata nell'87/88 e 88/89 e nel 04/05. Poi avevo allenato il San Cipriano (due anni fra eccellenza e promozione) e la Bolzanetese. Ero quindi passato al Campomorone come responsabile delle giovanili e poi al Serra Riccò, dove da 5 anni sono responsabile del settore giovanile”.

Con che spirito torni in panchina?

“La voglia c'era, era tanta, quella di tornare nella mischia coi grandi. Allenavo qualche squadra di ragazzini, ma non era la stessa cosa, e mi sento più portato per i grandi. Appena si è presentata la possiiblità, ho accettato al volo, pur continuando a fare il responsabile dei giovani. Nicola Spissu avrebbe lasciato comunque, mi ha chiamato la dirigenza, e ho accettato al volo, senza neanche pensarci. Lo spirito? E' sempre lo stesso, sono invecchiato solo anagraficamente, ho 63 anni, ma la voglia di un ragazzino”.

Che campionato vi aspetta?

“Un campionato non facile dopo la retrocessione ma c'è tanta voglia. Faremo una rifondazione, rimarrà il blocco dei giovani, i vecchi credo andranno via, ma è prematuro dire cosa faremo, cercheremo di far meglio possibile, bisogna andare cauti dopo retrocessione. Certo mi piacerebbe giocare per vincere, non ho preferenze di gironi, ultimamente non c'è stata grande differenza, ma sono più affezionato del Ponente...”

Com'è cambiato il calcio rispetto ai tempi del tuo Mignanego?

“E' cambiato tanto, tatticamente sono cresciute le squadre, il livello delle capacità delle conoscenze degli allenatori, specie dal punto di vista tattico, i dilettanti si adeguano professionisti. Io nel frattempo non sono stato solo a guardare, chi si ferma è perduto, mi sono aggiornato tanto, per stare al passo con allenatori che oggi potrebbero essere miei figli...”

A proposito di giovani emergenti, uno dei tuoi discepoli, Massimo Repetti sta facendo benissimo:

“Lo ricordo con affetto, so che anche lui mi vuole bene, penso qualcosa di avergli lasciato....”

PDP

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