Giovanni Franini affronta da subito il dopo Schiazza, non senza un po' di magone per l'addio con il suo mister, con cui ha condiviso quattro anni di gioie (tante) e dolori (pochi).
Chi si siederà sulla panchina rossoazzurra?
“Cerchiamo persone che riteniamo possano sposare la nostra causa. Ma non abbiamo premura. Sicuramente Alfio Scala è una persona importante per la nostra società, e si è fatto anche il suo nome per la successione di Schiazza, ma non abbiamo ancora deciso. La nostra priorità oggi è sentire persone, e proporre il nostro progetto giovani, non possiamo permetterci altro, poi decideremo, quello che posso dire è che ad oggi abbiamo avuto parecchi contatti, ma abbiamo anche la fortuna di avere soluzioni interne su cui abbiamo ragionato”.
Insomma, il nome di Alfio Scala ricorre continuamente:
“Con Alfio sono legato da tanti anni, so che lui sarebbe orgoglioso di guidare la prima squadra, lui è una persona diversa da tutti in questo mondo dei dilettanti, una persona speciale, che con noi quest'anno ha fatto un lavoro molto importantea alla guida del settore giovanile. Alfio Scala è un uomo pacato, intelligente, realista. Potrebbe essere il profilo giusto per noi. Con Fabrizio Barsacchi stiamo valutando la soluzione migliore. Nostra intenzione è parlare con una serie di persone e poi decidere. Di Fabrizio Barsacchi mi fido ciecamente, è un professionista prestato ai dilettanti”.
Facciamo un passo indietro, e parliamo dell'addio a Corrado Schiazza:
“Questo argomento mi tocca il cuore. Corrado, come Zamana, Muscia, Panuccio e Capurro (che spero non vadano via) è una persona speciale. Sono sentimentalmente provato da questa situazione, io a Corrado vorrò sempre tanto bene, e figlio di due miei carissimi amici, un uomo vero, pulito. Non nego che ci siano stati malumori fra me e lui, ma chi è che non litiga mai in un rapporto. Da 48 anni sono sposato con mia moglie, tutti i giorni bisticciamo o ci confrontiamo, ma alla fine prevalgono sempre il rispetto e l'affetto e l'amore trionfa”.
Franini ha ancora parole di elogio ed affetto per Schiazza:
“Guai a chi mi tocca Corrado Schiazza, l'ho chiamato quando in pochi si ricordavano di lui, e se ne è uscito da Molassana con un grande risultato. Aveva una barca che poteva andare solo da Genova a Portofino, non di più, eppure lui è riuscito a farci una crociera transoceanica. Schiazza esce rafforzato da questa esperienza insieme, mi auguro che con lui sia solo un arrivederci. E sono orgoglioso se andrà ala Sestrese”
Per la sua successione si è parlato pure di Guido Poggi:
“Anche Guido si è dimenticato di dire che giocava con me al San Gerolamo, io voglio bene pure a lui. Poggi è un ragazzo che ho avuto la fortuna di allenare, Guido è un uomo vero al di là delle rivalità cittadine, affettivamente sono legato a lui e lo vedrei benissimo sulla panchina del Molassana, ma Poggi deve andare ben più in alto. La gente che non lo conosce, e che lo associa solo al Baiardo, non sa quanto è bravo. Guido magari sta sulle balle a qualcuno per il suo carattere, ma fa parte del gioco, le persone vere sono tutte scuola San Gerolamo. Lui al Molassana? Sapete che io ho il braccino corto, e Guido merita ben altro, ma se lui volesse io lo prenderei al volo”.
Si ritorna però dove si era partiti, al nome di Alfio Scala:
“Ripeto, Alfio ha fatto un lavoro importantissimo col settore giovanile, ciò non toglie che una persona possa ricoprire più ruoli in società, ovvero potrebbe fare sia l'uno e l'altro, prima squadra e settore giovanile. Lunedi tornerà a Genova dalle vacanze, parleremo anche con lui e insieme con Barsacchi decideremo chi sarà il nuovo allenatore del Molassana”.
Intanto si fanno altri nomi, da Bonaldi a Pandiscia a Corrado, insomma tutto è ancora in gioco per la panchina rossoazzurra, anche se l'impressione è che in società le idee siano molto più che chiare su chi sarà a sedersi sulla panchina che fu di Schiazza...