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Promozione | 27 maggio 2018, 11:10

Gianpaolo Feletti: "Sarà uno strazio per me non vedere più scritto Ronchese, ma dobbiamo guardare al bene dei nostri giovani"

Il ds rossoblù archivia una stagione disgraziata e guarda al futuro: "Quest'anno mi ha insegnato molto. Per il futuro, aspettiamo i tempi federali... Rispettiamo le idee del Busalla, hanno una storia centenaria che va rispettata..."

Gianpaolo Feletti: "Sarà uno strazio per me non vedere più scritto Ronchese, ma dobbiamo guardare al bene dei nostri giovani"

Gianpaolo Feletti è arrivato a un bivio della sua vita calcistica. Lui, nato e cresciuto con la Ronchese come seconda pelle (suo nonno ne era stato presidente) sa bene che questa è stata l'ultima stagione coi colori rossoblù, purtroppo finita con una amara retrocessione. Il futuro si chiama Vallescrivia, la matricola rimane, non c'è nessun fallimento, ma il nome Ronchese sparirà dagli almanacchi...

"Quest'anno siamo partiti con una squadra totalmente nuova, era finito un ciclo, e fare rivoluzioni in Promozione non è facile, senza un settore giovanile non è per niente facile. Ma è stato un anno che mi ha insegnato molto, anche a me, a tutti noi, e ha avuto i suoi aspetti positivi, oltre alla classifica, ci ha dato qualche insegnamento utile. Dal punto di vista calcistico, avevamo una rosa molto giovane, con età media bassissima, ma fatta dall'80% di ragazzi della Valle Scrivia, e questo è un aspetto di crescita. In prospettiva questa è una stagione che ci sarà servita". 

Come ds ti rimproveri qualcosa?

"Ripeto, quest'anno mi ha insegnato molto, tanti errori li ho commessi anche io, mi assumo le mie responsabilità, non è facile fare rivoluzioni. A volte quando cambi 2/3 giocatori le cose possono andar bene, quando ne cambi 16/17 e hai una rosa estremamente giovane, non sempre le azzecchi tutte, ripeto è un anno che mi servirà".

Adesso si volta pagina ed è ormai alle porte la fusione con Isolese e Vallescrivia, ormai è di dominio pubblico, mancano solo i dettagli.

"Premesso che aspettiamo i tempi federali per comunicare l'ufficialità, si tratta di un progetto molto interessante, nato nel 2008, da quando nacque il Vallescrivia come settore giovanile dall'unione dei vivai di Ronchese e Busalla. Un progetto che abbatte i campanili, e che non è nato, come ho sentito dire, da un fallimento della Ronchese, questo non è assolutamente vero. I conti sono pubblici, la Ronchese non ha nessun debito con nessuno, ha pagato tutti i rimborsi, non ha nessun debito con nessuna fonte. Il progetto nasce per cercare di fare un calcio di un certo tipo in Valle. Già 10 anni fa si dovevano unire anche le prime squadre, ma il progetto non è mai andato in porto. Un anno e mezzo fa il progetto è stato rilanciato dall'entusiasmo del presidente dell'Isolese Mirco Cirri che ha riproposto questa unione, e la Ronchese si è detta favorevole".

Per te, affettivamente, immagino sia un momento difficile...

"Per me, il calcio è Ronco e la Ronchese, mio nonno era stato presidente della Ronchese, io ci ho messo tanto di mio, ma da solo non vada da nessuna parte, mi farà malissimo non vedere il nome scritto sugli almanacchi e sui giornali, non vedere più i colori rossoblù sulla maglia, affettivamente per me è difficile, però bisogna guardare avanti, al futuro, al bene dei nostri ragazzi della vallata, al potenziamento delle strutture. A ognuno di noi fa male far finire un nome storico, ma io mi auguro che un giorno possa confluire con noi anche il Busalla. Capisco che anche loro, di cui ho molta stima, ci tengano al loro nome, rispetto le loro idee, hanno una storia centenaria da rispettare, le loro idee sono valide e buone come le nostre".

 

PDP

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