Altri sport - 30 maggio 2018, 21:12

IL PERSONAGGIO - Alla scoperta di Silvia Tripi, la giovane atleta della Canottieri Elpis

20 anni, genovese, gareggia nel singolo sulla distanza 2000 metri per la società genovese e ci racconta la sua passione per il canottaggio: "Uno sport che richiede molto sacrificio ma ti dà altrettante soddisfazioni"

IL PERSONAGGIO - Alla scoperta di Silvia Tripi, la giovane atleta della Canottieri Elpis

Silvia Tripi, 20 anni, è uno degli atleti di punta della Canottieri Elpis.

Da 4 anni pratica il canottaggio, ma in precedenza ha fatto un po' di tutto:

“Ho praticato atletica, arti marziali, nuoto, poi a 16 anni è scoccato l'amore per il canottaggio. Ho iniziato ai Canottieri Sampierdarenesi che hanno sede a Sestri Ponente, poi ho fatto i campionati italiani all'Argus di Santa Margherita, qui sono passata alla Canottieri Genovesi Elpis (che in greco significa speranza).

“Mi ero fatta male facendo atletica -racconta- cosi ho deciso di cambiare sport, ho provato il canottaggio ed è stato subito colpo di fulmine”.

Uno sport prettamente maschile, o sbaglio?

“Vero, a livello femminile specie in Liguria siamo davvero in pochi”.

Come hai iniziato?

“Nella categoria esordienti, a 16 anni, una categoria facilitata, dove ho gareggiato e vinto il campionato italiano, da lì mi sono appassionata e non ho più smesso”.

E' uno sport molto impegnativo?

“Si, mi alleno tutti i giorni, a volte anche due volte al giorno, e cerco di conciliare lo sporto con l'Università, sono iscritta al secondo anno di Scienze Naturali”.

Dove ti alleni?

“Mi alleno ogni giorno al Porto Antico nella nostra sede o a Pra' in fascia di rispetto”.

In cosa consiste l'allenamento?

“Quando non siamo in acqua, utilizziamo i remoergometri, che simulano la vogata, e facciamo pesi”.

In che categoria gareggi?

“Sono l'unica della mia categoria, faccio singolo, under 23, riservato a ragazze dai 19 ai 22 anni, e gareggio sui 2 mila metri”.

Il tuo miglior risultato?

“Il campionato italiano vinto 3 anni fa a Napoli con la Argus. Con la Elpis ho partecipato a un raduno nazionale pre-mondiale e ho ottenuto un sesto posto finale anno scorso al campionato italiano a Varese”.

Durante la stagione quante gare fai?

“Ci sono varie manifestazioni, a gennaio c'è il campionato italiano di fondo a Pisa, ad aprile e maggio due meeting nazionali. Il prossimo impegno a metà giugno saranno i campionati italiani senior a Varese”.

Obiettivo arrivare in Nazionale?

“Il sogno proibito sono le Olimpiadi, ma sarebbe già fantastico entrare in Nazionale e fare gli Europei o i Mondiali”.

Uno sport molto faticoso, vero?

“Si, uno sport faticoso, ci vuole tanta resistenza. Lo consigli a chi ha voglia di fare, è molto impegnativo, richiede molto sacrificio ma dà tante soddisfazioni”.

Un po' una metafora della vita:

“Si, ti aiuta a superare gli ostacoli e le sofferenze, un po' come tutti gli sport di fatica”.

Fra 10 anni dove ti vedi?

“Chissà, il mio obiettivo è allenarmi ogni giorno e migliorare”.

Hai un idolo?

“Certo, la singolista australiana Kim Brennan, la migliore al mondo...”

Parlami della Elpis:

“Sono da due anni sono con loro, mi trovo molto bene con gli allenarori, il presidente, la dirigenza, abbiamo una struttura che permette di allenarsi bene”.

Chi ti allena e con chi condividi le tue giornate?

“Sabrina Crivello è l'allenatrice che ci segue, ci mette molto impegno. A volte mi alleno da sola, a volte coi maschi, e qualche volta con la mia compagna Selene Gigliobianco, lei studia a Genova ma è di Cremona”.

Preferisci gareggiare da sola o in squadra?

“Di solito faccio solo il singolo. In alcune gare ho gareggiato in barche multiple con ragazzi di altre società, e se dovessi scegliere mi piacerebbe farlo più spesso, perchè gareggiare in gruppo ti sprona a fare meglio...”



 

PDP

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