Silvia Tripi, 20 anni, è uno degli atleti di punta della Canottieri Elpis.
Da 4 anni pratica il canottaggio, ma in precedenza ha fatto un po' di tutto:
“Ho praticato atletica, arti marziali, nuoto, poi a 16 anni è scoccato l'amore per il canottaggio. Ho iniziato ai Canottieri Sampierdarenesi che hanno sede a Sestri Ponente, poi ho fatto i campionati italiani all'Argus di Santa Margherita, qui sono passata alla Canottieri Genovesi Elpis (che in greco significa speranza).
“Mi ero fatta male facendo atletica -racconta- cosi ho deciso di cambiare sport, ho provato il canottaggio ed è stato subito colpo di fulmine”.
Uno sport prettamente maschile, o sbaglio?
“Vero, a livello femminile specie in Liguria siamo davvero in pochi”.
Come hai iniziato?
“Nella categoria esordienti, a 16 anni, una categoria facilitata, dove ho gareggiato e vinto il campionato italiano, da lì mi sono appassionata e non ho più smesso”.
E' uno sport molto impegnativo?
“Si, mi alleno tutti i giorni, a volte anche due volte al giorno, e cerco di conciliare lo sporto con l'Università, sono iscritta al secondo anno di Scienze Naturali”.
Dove ti alleni?
“Mi alleno ogni giorno al Porto Antico nella nostra sede o a Pra' in fascia di rispetto”.
In cosa consiste l'allenamento?
“Quando non siamo in acqua, utilizziamo i remoergometri, che simulano la vogata, e facciamo pesi”.
In che categoria gareggi?
“Sono l'unica della mia categoria, faccio singolo, under 23, riservato a ragazze dai 19 ai 22 anni, e gareggio sui 2 mila metri”.
Il tuo miglior risultato?
“Il campionato italiano vinto 3 anni fa a Napoli con la Argus. Con la Elpis ho partecipato a un raduno nazionale pre-mondiale e ho ottenuto un sesto posto finale anno scorso al campionato italiano a Varese”.
Durante la stagione quante gare fai?
“Ci sono varie manifestazioni, a gennaio c'è il campionato italiano di fondo a Pisa, ad aprile e maggio due meeting nazionali. Il prossimo impegno a metà giugno saranno i campionati italiani senior a Varese”.
Obiettivo arrivare in Nazionale?
“Il sogno proibito sono le Olimpiadi, ma sarebbe già fantastico entrare in Nazionale e fare gli Europei o i Mondiali”.
Uno sport molto faticoso, vero?
“Si, uno sport faticoso, ci vuole tanta resistenza. Lo consigli a chi ha voglia di fare, è molto impegnativo, richiede molto sacrificio ma dà tante soddisfazioni”.
Un po' una metafora della vita:
“Si, ti aiuta a superare gli ostacoli e le sofferenze, un po' come tutti gli sport di fatica”.
Fra 10 anni dove ti vedi?
“Chissà, il mio obiettivo è allenarmi ogni giorno e migliorare”.
Hai un idolo?
“Certo, la singolista australiana Kim Brennan, la migliore al mondo...”
Parlami della Elpis:
“Sono da due anni sono con loro, mi trovo molto bene con gli allenarori, il presidente, la dirigenza, abbiamo una struttura che permette di allenarsi bene”.
Chi ti allena e con chi condividi le tue giornate?
“Sabrina Crivello è l'allenatrice che ci segue, ci mette molto impegno. A volte mi alleno da sola, a volte coi maschi, e qualche volta con la mia compagna Selene Gigliobianco, lei studia a Genova ma è di Cremona”.
Preferisci gareggiare da sola o in squadra?
“Di solito faccio solo il singolo. In alcune gare ho gareggiato in barche multiple con ragazzi di altre società, e se dovessi scegliere mi piacerebbe farlo più spesso, perchè gareggiare in gruppo ti sprona a fare meglio...”