Prima categoria - 14 giugno 2018, 00:31

La Praese blinda anche Andrea Cisternino: "Qui c'è un grande gruppo, per andarmene da qui ci vorrà un motivo valido..."

Parola al giovane talento gialloverde, che adora Neymar e, pur essendo genoano, era andato alla Sampdoria per far contenta nonna Teresa che poi... è diventata genoana per lui!!!

La Praese blinda anche Andrea Cisternino: "Qui c'è un grande gruppo, per andarmene da qui ci vorrà un motivo valido..."

Andrea Cisternino (ala, 22/7/98) è un altro dei gioiellini confermati dalla Praese di Gobbo e Carletti.

Vent'anni non ancora compiuti, vanta già 3 anni in Promozione con 20 gol fatti.

“Ho cominciato a giocare a 7 anni alla Pra Palmaro – racconta – poi sono passato alla Sampdoria per 2 anni, quindi Borgorosso Arenzano, poi Voltrese 2 anni, Sestrese, infine Praese dove ho fatto Giovanissimi e Allievi e, saltando la Juniores, 3 anni in prima squadra”.

Un andamento di tutto rispetto per una carriera ancora sul nascere:

“Io e Daniel Pinna eravamo i 98 che hanno esordito in Promozione nell'anno dei 96. Il primo anno ho totalizzato 19 preseneze e 8 gol con un infortunio alla caviglia, il secondo anno 18 presenze e 7 gol con un infortunio al ginocchio e arrivammo a pochi punti dai playoff. Quest'anno invece 22 presenze e 5 gol, è andata male per tutti e anche per me”.

In che ruolo giochi?

“Quest'anno ho giocato tanto davanti come esterno alto sia a destra che a sinistra, ma ho fatto anche qualche partita da esterno basso, e da terzino ho fatto anche un gol contro il Taggia”

A che mister ti senti più legato?

“Devo ringraziare su tutti Massimo Ruffa che mi ha dato le basi alla Pra Palmaro, grazie a lui ho potuto arrivare alla Sampdoria. Poi al Borgorosso ho ritrovato lui e i suoi figli, e l'ho ritrovato anche nei Giovanissimi della Praese. Dove negli Allievi ho avuto un altro grande mister come Fornari, sono stati per me due grandi maestri”.

Il tuo ruolo preferito però è uno ben preciso!

“Mi piace stare all'ala destra, mi accentro e tiro. In quel ruolo ho fatto 20 gol in Promozione in tre anni, miglior marcatore giovane della Promozione”.

Luca, che è nipote del grande Luca “Ciccio” Cisternino ha un unico grande modello nel calcio vero:

“Neymar è il mio idolo indiscusso”.

Da genoano invece ha una sola bandiera:

“Marco Rossi, ma nel Genoa di adesso nessuno prenderà il suo posto nel mio cuore”.

Ti “basta” la Praese o vorresti giocare in categorie più alte?

“Il mio obiettivo principale è giocar bene, fare gruppo e vincere. Dobbiamo tornare in Promozione al più presto. Quest'anno è stato un anno strano, all'inizio c'era un allenatore nuovo (Meledina) e qualche cambiamento, siamo partiti bene in Coppa, ma in campionato siamo partiti male, e non siamo più riusciti a riprenderci neanche col ritorno di Gobbo in panchina”.

Parlaci del tuo rapporto con Maurizio Gobbo:

“Un bel rapporto anche fuori dal campo, mi ha sempre trattato come un gioiello, come tutti i giovani della Praese, società che valorizza molto i prodotti del vivaio. Mauri ha un modo di fare da duro ma mi trovo molto bene con lui”.

Parlami del tuo compagno di squadra Daniel Pinna, altro talento della Praese:

“Dani merita di giocare in altre categorie, centrocampisti come lui non ce n'è, spero tanto che possa spiccare il volo”.

E tu?

“I numeri e le voci dicono che posso giocare in altre categorie, ma per lasciare la Praese ci deve essere un motivo più che valido”.

Che cosa mi dici del nuovo mister?

“Fabio Carletti è una grande persona fuori dal campo e non vedo l'ora di conoscerlo nelle vesti di allenatore, voglio conoscere il suo lato “cattivo” perchè io cerco un allenatore che mi trasmetta grinta”,

Un passo indietro: qualche rimpianto per non aver sfondato alla Sampdoria?

“Da piccolino ero un po' una testa matta, venivo dal Cep e a Bogliasco eravamo un po' visti male, poi ho avuto la sfortuna di avere nel mio ruolo il nipote del presidente Garrone, però ho avuto grandi soddisfazioni con la fascia di capitano. Su di me c'erano Genoa e Samp che hanno fatto di tutto per avermi, ma ho scelto la Samp per far contenta mia nonna Teresa, che però poi è diventata genoana per me. Io vivo coi nonni da quando avevo 5 anni, non si perdono una mia partita, come mio padre, mentre a mia madre interessa un po' meno il calcio ma è presente in altri ambiti”.

Infine un ringraziamento e un saluto:

“Voglio ringraziare Stefano Perego per tutti i consigli che mi ha dato e fare un saluto speciale al grande capitano Pippo Caffieri che mi mancherà, anche se Gian Lepri non lo farà rimpiangere fra i pali, ha solo bisogno di fiducia e continuità...”

PDP

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