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Calcio | 19 giugno 2018, 14:10

COSA FANNO ADESSO? La nuova vita di Rosario Granvillano: "Vivo in mezzo agli animali, con le bestie ci son sempre stato bene"

Uno dei più grandi talenti del nostro calcio rivive con noi la sua carriera e commenta il calcio di oggi: "Soldi ne ho presi tanti, vorrei vedere cosa avrebbero fatto al mio posto... Carrossino, Armienti, Francomacaro, Maisano e Amirante i migliori... Oggi bisognerebbe insegnare calcio ai bambini di 6 anni, ma con allenatori patentati..."

COSA FANNO ADESSO? La nuova vita di Rosario Granvillano: "Vivo in mezzo agli animali, con le bestie ci son sempre stato bene"

Rosario Granvillano compirà 35 anni a settembre, è stato uno delle icone del nostro calcio, uno dei talenti più puri. Oggi vive a Carrù, in Piemonte, vicino a Mondovi. Vive in mezzo agli animali (“Io con le bestie ci sto bene”), scende una volta a settimana a Genova per la sua impresa di pulizie, poi se ne torna nel suo buen retiro piemontese.

“Non gioco più, ho detto basta. Anno scorso ho fatto due settimane al Little Club per dare una mano a Di Somma, ma ho capito che non ne ho più voglia. Ho fatto la classica scelta di vita, ora vivo in campagna, ho una fattoria, vivo fra gli animali e sono contento cosi”.

Basta calcio?

“Mi hanno proposto di allenare i bambini del Carrù ma ho rifiutato. Ho sempre odiato quelli che non capiscono un cazzo di calcio, e a 6 anni dicono ai bambini “dobbiamo vincere”. Prima devi insegnare calcio, poi semmai insegni a vincere a 13/14 anni...”

Hai mantenuto però tanti rapporti col calcio ligure:

“Si, certo, leggevo proprio ieri l'intervista di Francesco Maisano, uno dei pochi uomini veri in questo mondo di merda... Vi racconto un episodio. Su di lui dicevano che giocava per lo allenava suo padre ma non era assolutamente cosi, suo padre se avesse potuto o voluto lo avrebbe tenuto fuori. Ricordo una partita con la Sanremese, dopo un battibecco un avversario dice a Francesco: “Stai zitto che giochi solo perchè c'è tuo padre”. Io che non riuscivo mai a stare zitto gli risposi: “Non è vero, doveva stare fuori, oggi gioca solo perchè non c'è nessun altro...”

La macchina del tempo... Saliamo sopra, Rosario?

“Beh, il ricordo più bello è quando sono andato al Manchester City. Ero nessuno e mi ritrovo con gente che avevo visto solo in tv... Dovevo seguire Nocentini, allora direttore al Molassana, avrei firmato 5 anni al Torino, e sarei andato in prestito al Lecco in C con Donadoni e invece...”

E invece?

“Mi affidai alla persona sbagliata, Pino Pagliara, un tipo brillante, quello che poi hanno beccato con la famosa valigetta di Genoa Venezia. Lui mi voleva portare in Inghiliterra, dicendomi che mi avrebbe fatto giocare nell'Arsenal. Invece avrei dovuto andare con Alessandro Lucci, che oggi è il procuratore di Cuadrado, Bonucci, Montella...”

Parlami di Manchester:

“Sono partito senza sapere dove andavo, il Man City era in B con Stuart Pearce all'ultimo anno da giocatore, il mister era Kevin Keegan. Mi sono ritrovato in questo mondo senza neanche accorgermene, dopo due mesi avrei fatto un pre-contratto, ma la storia finì presto...”

L'alternativa era lo Spezia:

“Si, dovevo andare allo Spezia, però liste erano chiuse, e mi ritrovai al Molassana in Eccellenza, una squadra di pazzi, con Gianni Baldi allenatore, feci 9 gol in 11 partite. Il 27 aprile vado con la Juniores per il titolo regionale, contro il Rivasamba. Mi spacco perone e malleolo, il 5 maggio dovevo firmare con lo Spezia...”

Prima di riporre tutti i sogni nel cassetto, Rosario però ha ancora un paio di occasioni:

“Vado in Svizzera con Savio Amirante, una settimana a Chaffausen, dovevano prendere solo lui ma Savio gli dice “Vi porto un mio amico, fortissimo ma pazzo...” E infatti dopo 3 giorni prendo il treno e torno a Genova. Sono andato poi nelle Marche dove ho giocato a Monte Giorgio, li ho conosciuto gente fantastica, come il capitano Roscioli, o il presidente che vendeva gioielli, mi hanno accolto come un Dio, mi chiamavano “Lu Fenomeno”...”

Dopo le Marche però arriva il momento di tornare definitivamente in Liguria:

“A dicembre mi chiamano Solari e Carrossino, mi offrono un botto di soldi, e torno a Cornigliano. Rifarei tutto quello che ho fatto, evidentemente sommando tutto, la mia categoria non era più dell'Eccellenza...”

Il rimpianto più grande?

“Ci credi se ti dico che non ne ho? Mi sono divertito tantissimo, ovunque sia andato, ho conosciuto gente stupenda come Barsacchi, Rizqaoui, Raso, Oliva, cosa potevo chiedere di più?”

Andiamo con le nomination. I migliori mister?

“Al primo posto in assoluto Cristiano Francomacaro, sotto ogni punto di vista. Ma in panchina doveva stare chiuso campana di vetro, non era in grado di stare zitto, ha sempre detto quello che pensava e in questo mondo non va bene. E poi non posso non citare Beppe Maisano: prima di conoscerlo ho sempre detto “piuttosto che andare con lui smetto”, da avversario pensavo di non poterlo reggere, ma mi è bastata mezzora con lui per cambiare idea. Beppe è uno diretto, schietto, non porta rancore, le parole più belle me le ha dette lui alla fine della sua esperienza alla Genova Calcio: “Quest'anno manderei via tutti, riconfermerei solo te perchè sei l'unico che ha seguito il mio lavoro dall'inizio alla fine”. Mi ha insegnato più lui in un anno che tutti gli altri mister della mia carriera, Beppe è avanti anni luce, è tanto criticato perchè usa le mail, gli schemi e i video, poi tre anni dopo fanno tutti come lui....”

Il miglior presidente?

“Angelo Carrossino, purtroppo l'hanno inguaiato, dava più di quello che riceveva, per me era un padre e io per lui un figlio”.

Il miglior ds?

“Come scelta di giocatori Mino Armienti, era il top. Il suo “problema” era che voleva il soldo in tasca. A Pontedecimo arrivammo terzi dietro a Sestrese e Sestri Levante, con Ferraro, Balestrino, Pedretti, Cardinali, Capurro. Altri ds non ne conosco, perchè nelle altre società dove ho giocato le squadre le facevo io...”

Il miglior giocatore?

“Savio Amirante il più forte di tutti, ma è stato Edris Rizqaoui il mio compagno ideale in attacco, si è rovinato quando gli hanno messo in testa che doveva fare il giocoliere, lui è come Tevez, se dai la vita e corri sei il migliore, se invece fai i giochetti Denilson, sei finito. Ma Edris è un giocatore fuori dal normale”.

Gli amici più importanti che ti sei fatto col calcio?

“Tutti i miei migliori amici arrivano dal calcio, i più stretti sono Oliva, Raso, Caffieri, Rosati, Franchin, Rizqaoui, Barsacchi, ma ho conosciuto gente fantastica come Provato portiere del Celle, Binello portiere del Bragno, Francesco Maisano, Brignoli. Senza averlo mai avuto come allenatore ho creato un bel rapporto con Di Latte, mi ci sono subito legato a simpatia, a pelle, se ci fosse meritocrazia nel calcio lui allenerebbe nei professionisti”.

Manca più il calcio a Granvillano o Granvillano al calcio?

“Stiamo bene cosi entrambi. A me non manca il calcio, e il calcio non ha più bisogno di me. Posso solo dire che giocatori come me e Bracco non ce ne sono più, gente come Grazzini, un alieno, Cattardico, Rei, sono loro i veri numeri 10 e non ci sono più”.

Qual è stata la tua più grande qualità?

“L'estro, che spesso si tramutava in ignoranza, e poi il passaggio no look, sono stato il primo a farlo...”

E il tuo difetto?

“Mi piaceva troppo fare tunnel”.

Parliamo di soldi?

“Ne ho presi tanti, era una mia qualità, saperne prendere tanti. Qualche anno fa ne giravano parecchi, lo so era una follia, tanto è vero che il giocattolo si è rotto, ma al posto mio avrei voluto vedere gli altri cosa avrebbero fatto, li avrebbero rifiutati?”

Cosa serve al calcio dilettanti per sopravvivere?

“Come prima cosa bisogna mettere allenatori veri, a partire dai Pulcini, non mettere gente che si improvvisa e non sa niente di calcio. Ma ci devono essere dei corsi ben fatti, chi allena i bambini deve essere più bravo di Mourinho, Allegri e Ancelotti, non basta superare il corso perchè paghi la quota di iscrizione....”

LA NAZIONALE DI GRANVILLANO, ECCO I SUOI 23 CONVOCATI.

Portieri: Riolfi, Imbesi, Illiante

Difensori: Oliva, Marraffa, Bottaro, Cipani, Pessot, Abbate, Balestrino, Raso.

Centrocampisti: Brignoli, Alessio, Di Somma, Barsacchi, Crapisto, Ranieri

Attaccanti: Amirante, Ramenghi, Rizqaoui, Cardinali, Bracco, Ruocco

Allenatore: Maisano

Preparatore: Francomacaro

Ds: Armienti

Presidente: Carrossino.

PDP

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