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Prima categoria | 21 giugno 2018, 12:18

IL PERSONAGGIO - Stefano Firpo, il nome nuovo del calcio ligure, si presenta

Il nuovo mister del Vallescrivia, 32 anni domani, è reduce dall'esperienza come vice di Buttu, e in precedenza era il vice di Cannistrà a Busalla: "Brunello il mio maestro, nel calcio dei prof mi piaccioni Sarri, Guardiola e Klopp"

IL PERSONAGGIO - Stefano Firpo, il nome nuovo del calcio ligure, si presenta

Stefano Firpo, classe 1986, è il nuovo allenatore del Vallescrivia, la società nata dalla fusione di Isolese, Ronchese e Vallescrivia.

32 anni domani (tanti auguri, li festeggia a Ibiza da dove ci risponde mentre è in vacanza con la sua dolce metà) ha iniziato prestissimo ad allenare le giovanili del Busalla, prima di passare al Finale dove ha fatto il secondo di Pietro Buttu. E' alla sua prima esperienza come allenatore di una prima squadra.

“Ho giocato 7 anni a Busalla, e ho smesso di giocare a 23 anni, dopo due anni a Sarissola, per problemi alla schiena -racconta Stefano- ma a 19 anni già allenavo i Pulcini del Busalla... Nel 2009 sono entrato nel Vallescrivia, ho fatto 4 anni di allievi, e ho fatto il vice a Cannistrà in prima squadra. Quest'anno ho fatto il secondo a Buttu a Finale. Mi ha aperto la mente Davide Brunello che conosco da parecchi anni, è sempre stato lui il mio modello”.

Per te sarà un esordio in una prima squadra:

“Si, un bel banco di prova, hanno scelto me perchè mi conoscevano avendo già allenato il loro settore giovanile. Il ds Feletti mi voleva già a Ronco qualche anno fa, insomma sanno come lavoro... Sono una scommessa, ma relativa, mi conoscono bene, ho già partecipato infatti alla formazione per gli allenatori del Vallescrivia e ho vissuto in prima persona gli investimenti sulle strutture fatti nel corso degli ultimi anni”.

Che obiettivi ti sei dato?

“L'obiettivo è di non fare il passo piu lungo della gamba, sono in una società di persone serie, dal presidente Cirri, al ds Feletti, a tutta la dirigenza del Vallescrivia. Vogliamo portare in prima squadra i ragazzi cresciuti nel settore giovanile, si di loro abbiamo fatto un lavoro importante che deve dare i suoi frutti”.

Descriviti come allenatore. Chi sono i tuoi modelli nei Prof?

“Credo tanto nel lavoro sul campo. Mi piacciono il Napolo di Sarri, il Man City di Guardiola, il Liverpool di Klopp. Ma ogni allenatore hai i propri principi, i propri concetti. Io ho una mia idea calcistica, mi piace il 4-3-3, ma alla fine sono solo numeri, credo più che altro alla occupazione degli spazi in fase di possesso e non possesso. I giocatori devono imparare entrambe le fasi, io ho cercato sempre di essere propositivo, metto al centro il gioco e il possesso palla finalizzato, specie nella metà campo avversaria”.

Come sarà il tuo approccio per la prima volta con giocatori adulti?

“Un approccio basato sulla chiarezza, un rapporto chiaro, franco. Non sono preoccupato, avrò giocatori che conosco bene, reduci dalle esperienze con Isolese e Ronchese, tutti ragazzi seri e responsabili. Importante è essere chiari, diretti, dire le cose in faccia”.

Che squadra farai? Chi resterà dei “vecchi”?

“Innanzitutto dipende dalla categoria, che è ancora in bilico, noi pensiamo di meritare la Promozione, e abbiamo già una buona base. L'Isolese ha fatto 63 punti in Prima, la Ronchese era in Promozione, Credo che si riparta da Matranga, Pasqui, Amirante, Leto, lo zoccolo duro dell'Isolese, e poi da Balostro, Di Luca, Ratto della Ronchese. Poi a seconda della categoria faremo qualche ritocco....”

Domanda difficile. A livello geopolitico un peccato che il Busalla sia rimasto fuori dal vostro progetto?

“Non conosco le cose nei dettagli, so solo che la fusione è stata fatta non per difficoltà economiche ma per creare una società solida e fare calcio nel miglior modo possibile. Oltre che con il cuore, bisogna pensare con la testa, il progetto Vallescrivia è serio e io sono ben felice farne parte. Certo con un'unica società si sarebbe stati ancora più forti ma siamo in democrazia e non si può costringere nessuno a fare parte di questo progetto se non lo si vuole...”

PDP

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