Prima categoria - 21 giugno 2018, 15:57

INTERVISTA/DENUNCIA. Paolo Gallitto: "Dobbiamo tornare al dilettantismo puro, senza denaro che gira. Il giocattolo si sta rompendo"

Il direttore tecnico della Nuova Oregina si appresta a debuttare in Prima Categoria ma si toglie qualche sassolino: "Una Prima a 500/600 al mese è un insulto al pudore... Facile comprare ed essere bravi coi soldi, bisognerebbe che tutte le società creassero in casa propria i futuri campioni"

INTERVISTA/DENUNCIA. Paolo Gallitto: "Dobbiamo tornare al dilettantismo puro, senza denaro che gira. Il giocattolo si sta rompendo"

Paolo Gallitto, direttore tecnico della Nuova Oregina, è pronto ad affrontare la Prima Categoria con la sua squadra.

“Con il mio staff composto da Luca Paganetto, Alessandro Risso e Paolo Settimelli inizieremo con tanto entusiasmo consci delle difficoltà che avremo. Vogliamo andar bene e mantenere la categoria ma se siamo scarsi e retrocediamo non ci sarà nessun dramma. Cosa che invece succede da altre parti... Purtroppo sono rimaste poche le società che “creano” giocatori e tante sono invece quelle che ancora “comprano” giocatori e poi magari spariscono l'anno dopo. La Nuova Oregina esiste da 32 e ci sarà anche tra 32 anni...”

Vi state muovendo sul mercato o fare affidamento solo sul vostro vivaio?

“Ci stiamo guardando in giro per mettere qualche puntello, qualcosa faremo, ma al 95% faremo con i nostri giocatori. Ci ha lasciato Gigi Vassallo per problemi lavorativi, ci ha chiesto di andare in Terza, e lo abbiamo liberato. La filosofia della Nuova Oregina è “giochi qui perchè ti piace, sennò vai via...”

Tu eri già stato in Prima col Valletta Lagaccio, ma per la Nuova Oregina sarà un debutto assoluto:

“Sarà l'esordio in prima, ma non ci spaventa, la società è solida e forte, siamo curiosi di misurarci con squadre che hanno mire ed obiettivi diversi, ma dal presidente ai giocatori non andremo certo a prendere legnate ovunque...”

Gallitto, per inciso, fa poi una riflessione sui problemi del calcio dilettanti:

“Mi manca tanto un calcio vero, con puro e sincero dilettantismo, senza scimmiottare i professionisti, con zero denaro che gira, e con campionati e stagioni dove chi è bravo vince. E magari senza vedere ogni fine anno morire realtà societarie o salire di categoria squadre retrocesse che vengono ripescate per improbabili fusioni. Capisco che non è facile per nessuno, neanche per voi dell'informazione, ma una sincera denuncia di questo mal costume dovremmo farla, perché nascondere la polvere sotto il tappeto sta portando il nostro giocattolo a rompersi. Una giocatore di Prima categoria a 500/600 al mese è una offesa al pudore oltre che inammissibile. In tutto questo gli organi preposti fanno gli indiani. Le mie parole sono una goccia in un oceano, ma ci sono cose che danno fastidio e non sono l'unico a pensarlo. Non sopporto chi dice di essere bravo solo perchè ha capacità economica e compra giocatori e non è capace invece a costruirli”.


PDP

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