Prima categoria - 25 giugno 2018, 10:49

Anche Andrea Catania lascia la Stella Sestrese e lo fa col cuore in mano...

"La mia Stella non c’è assolutamente più, quindi preferisco lasciare con un ricordo bellissimo di questi anni, e adesso mi cercherò serenamente una squadra dove poter ancora divertirmi, magari evitando di innamorarmi ancora come adesso, quello sì”

Anche Andrea Catania lascia la Stella Sestrese e lo fa col cuore in mano...

La Stella Sestrese cambia rotta. E a lasciare, dopo mister Pino Catania, è anche il giocatore e fondatore della società Andrea Catania.

Diciamo che da sabato mi ritrovo senza qualcosa che sentivo mio, che mai più avrei pensato di lasciare con una malinconia enorme. La diplomazia non è il mio forte. Quindi saluto come ho sempre fatto senza giri di parole, saluto un qualcosa che sento anche mio, saluto a testa altissima, sapendo di aver dato il cuore".

"Dicono che questo è il calcio, ma certe cose per fortuna io l’ho sempre vissute da “fuori” perché ho avuto la fortuna di far parte di gruppi e società che erano vere famiglie, per questo da quando ho messo le scarpette da calcio per la prima volta, nel 1988, ho cambiato solo 3-4 squadre (11 anni nella giovanili della Sestrese, tre anni al Via Acciaio, 9 stagioni a Borzoli, e le ultime sette con questo gruppo)".

"Nelle prossime ore avrò la fortuna di iniziare un percorso dirigenziale in una società importante che mi permetterà di imparare, con calma, un ruolo che forse vorrò fare da “grande”, ma questo è assolutamente indipendente dalla mia scelta di salutare la mia Stella. Questo non preclude il fatto che io possa continuare a divertirmi e a giocare in altra società, purtroppo però senza i miei “amici” di questi anni. Fino a qualche giorno fa pensavo solo di continuare a giocare e divertirmi con i miei amici nella “mia” Stella, dove ho dato e messo tutto quello che potevo".

"La mia Stella però era una grande famiglia, fatta di uomini, in cui tutti siamo stati protagonisti nella crescita e creazione societaria, in cui tutti siamo stati importanti, in cui non avevamo niente ma di fatto avevamo semplicemente tutto. Adesso questo viene meno e forse è giusto così, perché in un percorso di crescita esponenziale è naturale e ovvio abbandonare certi principi. Sottolineo che arriveranno persone di calcio, che stimo, che porteranno questa matricola federale in poco tempo a giocare in campionati importanti, ne sono sicuro. La mia Stella però non c’è assolutamente più, quindi preferisco lasciare con un ricordo bellissimo di questi anni, e adesso mi cercherò serenamente una squadra dove poter ancora divertirmi, magari evitando di innamorarmi ancora come adesso, quello sì..”.

“Sorrido solo a pensare che ora si rivedranno persone che erano già nel nostro Consiglio ma che in questi quattro anni non ho più visto e sentito, nemmeno quando tra mille difficoltà abbiamo vinto un campionato straordinario. Nemmeno quando il giorno dell’iscrizione, più volte, non avevamo la certezza di poter andare avanti, prima del solito aiuto di questo Gruppo. Saluto con affetto i miei amici, con i quali ho costruito qualcosa di raro e indimenticabile, spero di cuore che possano continuare a divertirsi con la Stella sul petto. Abbraccio il mio “mister”, persona troppo onesta e perbene in questo mondo, abbraccio forte il mio presidente e amico Margiotta, Pesce che ha permesso a tutti noi con grandissimi sacrifici di poterci divertire ancora un anno, tutti i dirigenti dal primo all’ultimo a cominciare da "Tatti" a cui rimarrò legato per sempre, Ubri, Maurizio persona splendida ma davvero troppo brava per questo mondo di “cannibali”, e soprattutto il mio Capitano Massimo, persona fantastica e amico vero. Marco che si è dimostrato un amico, un giocatore fantastico e un compagno con qualità da leader vero, Davide che mi ha insegnato a 34 anni la differenza tra chi gioca da una vita a pallone e chi invece ha sempre giocato a calcio, quello vero, Luca “leader silenzioso”, Davide Nuovo, con cui negli ultimi dieci anni avrò condiviso mille battaglie e a cui sono legato profondamente avendoci giocato più di 300 domeniche insieme, Alessio che per me è un fratello, Mattia che mi ha fatto gioire 100 volte e divertire altre mille, Daniele a cui in silenzio, anche se lui non lo ha mai capito, ho voluto un bene dell’anima, Andrea “il mio bomber” da un cuore grandissimo, Franco la mia sicurezza e certezza alle spalle, Alberto “il mio George Best”, il mio Jack “compagno di mille battaglie” là dietro, e tutti quelli che sono stati con me a lottare su ogni campo con gioie e dolori in questi meravigliosi sette anni. Non ultimi quei splendidi ragazzi “giovani” che ho conosciuto quest’anno e a cui spero di aver lasciato, non certo in campo è ovvio, qualcosa di mio”.

 

“Ora inizierò una nuova avventura dirigenziale importante per il mio futuro ma che mi permetterà però di tirare ancora due calci da un’altra parte. Dove giocherò? Non lo so proprio, è tutto inaspettato e successo troppo in fretta e onestamente non so nemmeno chi potrebbe cercare uno come me…. Vedremo con calma”.



PDP

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