Le crude riflessioni di Riccardo Mensi: "Che tristezza il nostro calcio, e la Prima Categoria diventa la categoria peggiore per una società..."

La rinuncia all'attività della Stella Sestrese e le grosse difficoltà del San Gottardo che ne porteranno molto probabilmente alla chiusura, impongono alcune riflessioni alle componenti del calcio dilettantistico.

Ne parliamo con una delle menti più illuminate del nostro calcio, Riccardo Mensi, ex dirigente del Pieve, creatore del Galata e attualmente allo Zena:

"Vedere la Stella Sestrese chiudere fa tristezza. Idem sapere che il San Gottardo è in crisi. Ci sono molte società che hanno problematiche, anche a noi era stato proposto un titolo di Prima, ma il fatto è che la Prima senza settore giovanile è già complicata, se poi hai già la tua rosa magari "autogestita" è peggio, perché vivi i fuori quota come una costrizione e non un'opportunità"

"Magari per prendere un ragazzino obbligatorio devi rinunciare non a un vecchio ma a un 25-26 enne che lavora e ci mette i 500 euro che ti aiutano a portare avanti la stagione. Quando non c'erano o erano meno i fuori quota obbligatori sentivo dire che un giovane o era da prima squadra già da "allievo" o non lo sarebbe stato mai, la "juniores" era sostanzialmente un parcheggio prima dello svincolo (e parliamo di giovani "da prima squadra" in promozione o eccellenza max, quindi ragazzi ormai già comunque tagliati fuori da una seria carriera almeno semi-pro)".

"Poi si sono abbassate le età delle leve e i fuori quota sono diventati juniores ....ma in promozione ed eccellenza, non in prima .. La Prima è la categoria peggiore: se hai settore giovanile quelli bravi li perdi subito in eccellenza/promozione, poi sei obbligato a prendere gli "scartati" di ritorno ....spesso ragazzi demoralizzati e presuntuosi al tempo stesso avendo assaggiato altri "stadi" .... E quelli che hai fidelizzato e rimangono si sentono dire a 23-24 anni che devono star fuori perché ci vogliono i giovani..."