Seconda categoria - 09 luglio 2018, 22:38

Il grido d'allarme di Marcello Vinelli: "Troppi fenomeni in giro, ci si allena solo per arrivare primi sulla palla e poi..."

L'ex mister dello Zena sul mercato degli allenatori: "Senza calcio si sta male, è passione pura e voglia di confrontarsi, ma rispetto ai miei tempi sono cambiate tante cose..."

Il grido d'allarme di Marcello Vinelli: "Troppi fenomeni in giro, ci si allena solo per arrivare primi sulla palla e poi..."

Marcello Vinelli, classe 1959, è uno dei mister senza panchina che quest'estate affolla il mercato degli allenatori.

Nella sua ultima esperienza, ha portato lo Zena dalla terza alla seconda per poi lasciare la squadra dopo poche partite dell'ultima stagione:

“Ho iniziato il campionato in Seconda, poi ci sono state divergenze con la società e ci siamo separati...”

Vinelli ha allenato il Mariscotti per 3 anni, lo Zena, l'Olimpia, le giovanili di Solferino e Little Club, e ha guidato per tanti anni squadre di calcio a 5, come Rovegno, Scoffera, Little Club.

“Ero tesserato fino al 30 giugno con lo Zena, e non potevo liberarmi, ora mi piacerebbe rientrare, mi sto guardando in giro perchè senza calcio non so stare”.

Vinelli nei giorni scorsi è stato anche vicino a una destinazione molto esotica:

“Ho avuto l'opportunità di allenare in serie A in Mongolia, tramite l'agenzia di Gigi Marraffa, ci ho pensato ma non c'erano i presupposti, l'avventura era emozionante ma un po' troppo lontana...”

E cosi Marcello si “accontenterebbe” del calcio genovese...

“Col settore giovanile preferisco dire basta, si creano troppi problemi coi genitori, mi piacerebbe invece tornare ad allenare i grandi, mi piace il confronto fra uomini”.

Quali sono le esperienze che ricordi con maggiore orgoglio?

“Ho fatto bene all'Olimpia dove abbiamo sfiorato i playoff in Terza, ma anche con lo Zena s'era creato un bel gruppo, l'anno scorso abbiamo perso la finale playoff con la Casellese ma siamo stati promossi ugualmente...”

Il giocatore più forte che hai allenato?

“Ricordo un ragazzino di nome Simone Foti, che ho allenato nel D'Appolonia, ora gioca nel CDM Futsal in A2 di calcio a 5, ma avrebbe potuto tranquillamente sfondare a 11. Il più bravo però era mio fratello, Massimo Vinelli, classe '66, che ho avuto nel Mariscotti...”

Marcello ha anche un buon passato da calciatore:

“Io ho giocato nelle giovanili della Sampdoria, poi in Little Club, Molassana, Corniglianese, ero un'ala destra, ma all'occorrenza anche centravanti”.

Cos'è il calcio per te?

“Il calcio è passione, voglia di confrontarsi con le persone...”

Cosa pensi del calcio di oggi?

“Troppa gente che si crede un fenomeno, è cambiata la mentalità, non c'è più voglia di allenarsi, tanti non sanno neanche cosa sia il calcio, ci si allena solo per arrivare primi sulla palla, poi quando hai la palla non sai cosa farne... Ci sono un sacco di buoni giocatori, ma non ci sono più i giocatori bravi di una volta, c'è più quantità e meno qualità, ora si privilegia chi ha i polmoni, chi fa i 100 metri in due secondi, ma di piedi buoni neanche l'ombra...”

PDP

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