Rubriche - 20 luglio 2018, 21:08

Zoom sulla Casa della Salute: chi è Massimo Blondett

Specializzato in Medicina dello Sport e reumatologia, è uno dei professionisti che opera all'interno della struttura. Grande sampdoriano, Cavaliere dello Sport, ex presidente del Settore Giovanile e Scolastico, ci racconta il suo ruolo e ci parla dell'importanza della visita medico-sportiva.

Zoom sulla Casa della Salute: chi è Massimo Blondett

    Il dottor Massimo Blondett è uno dei medici specialisti della Casa della Salute, specializzato in medicina dello sport e reumatologia.

E' lui stesso a raccontarci del suo ruolo all'interno della Casa della Salute.

“Svolgo un ruolo “on demand”, sono specialista e libero professionista all'interno di questa struttura che fornisce un ambiente variegato e ben strutturato, con segretariato, assistenza alla poltrona e nessun vincolo dipendenza. Casa della Salute è una struttura all'avanguardia, pulita, ordinata, ben organizzata, che offre al paziente molte possibilità, a partire da un gruppo di receptionist molto attive e valide, code non se ne fanno, i tempi di attesa sono molto ridotti. Un libero professionista come me ha a disposizone un ambulatorio attrezzato e organizzato, che fa della Casa della Salute una “mosca bianca” nel panorama sanitario ligure”.

Il dottor Blondett spiega poi le altre peculiarità della struttura:

“Come Medicina dello Sport ho un assistente di studio, che solitamente è un laureato in tecnica infermieristica o elettrocardiografica che supporta alla grande il mio lavoro. L'attività del mio ambulatorio prevede la redazione della certificazione di idoneità agonistica, la visita medica in sè, la spirometria, l'esame delle urine, l'elettracardiogramma a riposo e dopo e durante sforzo. Ebbene, molte di queste attività le fa l'assistente. Io come medico sportivo faccio la visita, assisto all'elettrocardiogramma, al paziente che ha superato 40 anni faccio il cicloergometro, a il tipo di organizzazione della Casa della Salute permette di dividersi il lavoro, potendo contare sull'assistente di studio e manlevando lo specialista da un sacco di incombenze”.


Massimo Blondett è stato anche qualche anno fa Presidente del Settore Giovanile Scolastico della FIGC genovese:

“Ho un ricordo meraviglioso di quel periodo, quando presiedevo un settore, quello giovanile, che vede ancora un calcio depurato di tutte le circostanze negative, il calcio dei bambini che hanno voglia di giocare e non di competere, al contrario di certi allenatori che pensano solo al risultato. Quello era un ambiente puro e sano dove anche i meno bravi che non hanno attitudine possono divertirsi, e noi facevamo un po' da chioccia. Purtroppo poi per motivi geopolitici sportivi il settore giovanile scolastico è stato demandato alla LND e sono cambiate molte cose, l'ambiente non è più lo stesso, l'autonomia venuta meno, e noi presidenti siamo diventati meri esecutori”.

Blondett e lo sport hanno comunque un rapporto simbiotico tuttora:

“Sono stato insignito di una onorificenza sportiva di alto livello, sono infatti Cavaliere dello Sport, e ho ricevuto anche la Benemereza al merito sportivo, un titolo che ti consente di entrare nell'èlite degli operatori dello sport. Il presidente nazionale del SGS Tisci intende ora rivitalizzare la commissione medica nazionale della FIGC di cui tuttora faccio parte, quindi auspico dei cambiamenti in positivo”.

Torniamo al suo ruolo all'interno della Casa della Salute. Quanto è importante la visita medico sportiva per gli atleti?

“In un range da 10 a 100 dico Diecimila. La visita medico sportiva è l'atto medico più importante per le prevenzioni di accidenti anche gravissimi. Pensiamo alla cosidetta “morte improvvisa”: ahimè spesso è la conseguenza drammatica di una serie di circostanze. Alcune di queste possono essere prevenute tramite la visita medico sportiva, altre purtroppo no, ma sono una minoranza. Nel mio lavoro, se trovo una alterazione elettrocardiografica anche minima approfondisco il problema, prima di mettere la firma su certificato ti rovescio come un calzino, faccio una serie di approfondimenti, e di attività supplementari che mi consentono di essere sicuro di dare l'idoneità. C'è poi una fettina della torta che è imponderabile, e parlo della dissociazione elettromeccanica, qundo il cuore si ferma per blackout di corrente. Quando si tratta di malattia cardiaca ce ne accorgiamo, se si tratta invece di un'alterazione astratta è più difficile”.

Blondett (padre di Edoardo, giocatore scuola Sampdoria e oggi al Catania in Serie C) è anche un grande sampdoriano...

“Della Sampdoria attuale mi piace moltissimo la gestione presidenziale, Ferrero è un personaggio simpatico e folkloristico ma dirige comunque una società sana, con un bilancio in pari, una società organizzata con uomini di grande competenza. Per quanto riguarda la direzione tecnica, dico una cosa: io ho 62 anni, il primo giorno in cui sono andato allo stadio ne avevo 5, e posso dire che in 57 anni che vado allo stadio, tolto i tempi dello scudetto, non mi sono mai divertito cosi tanto come con Giampaolo. Oggi il calcio è in mano alle televisioni, e ai grandi network, la popolazione dello stadio è sempre più ridotta, e il fatto che ad andare allo stadio a vedere la Samp ci faccia divertire non è cosa da poco”.

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CHI E' MASSIMO BLONDETT

ETA': 62 ANNI

  • Specialità: Reumatologia

    Curriculum:

  • Medico-Chirurgo

  • Specialista in Medicina dello Sport

  • Specialista in Reumatologia

  • Dirigente Benemerito della F.I.G.C. s.g.s.

  • Già Presidente e successivamente Coordinatore per la Liguria della F.I.G.C. s.g.s

  • Già medico responsabile regionale e componente Commissione Medica Nazionale della F.I.G.C.s.g.s

  • Titolo di Cavaliere Sportivo

  • Già direttore di Distretto Socio-Sanitario della Asl 3 Genovese dal 2003 al 2012

  • Medico di Medicina Generale

  • Tutor laureandi e laureati in Medicina e Chirurgia e al Corso triennale per la Medicina Generale

  • Moderatore e relatore a numerosi congressi nazionali


PDP

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