Come mai hai scelto la Sampierdarenese? È la tua prima esperienza nel ponente genovese.
Sì, i campi del ponente li ho sempre solcati da avversario, ma quando la sampierdarenese mi ha contattato e ci siamo incontrati di persona ho capito di entrare a far parte di un bel progetto in una società che è storica a Genova!
Cosa vuoi dire alla tua ultima società, il San Gottardo?
Lasciare il San Gottardo non è stato proprio facilissimo, sono stati due anni intensi, un grande gruppo con una grande dirigenza, difficile al giorno d’oggi trovare persone dello spessore di Saffiotti, Maria e il presidente Scardello. Sono anni che mi hanno permesso di conoscere un grande amico come Danilo Tornatola. Peccato per l’anno concluso così, mi ero ripromesso di dedicargli i playoff con questa maglia.
Avere un padre mister (Bruno, icona da anni del Baiardo) é un vantaggio o uno svantaggio?
È un bel ballottaggio perché si finisce per parlare di calcio h24 ma nonostante questa piccolezza lo vedo come un valore aggiunto, avercelo sugli spalti alla domenica fa sempre la differenza!
Quale é stato il tuo più grande maestro nel mondo del calcio?
Diciamo che per quanto riguarda gli allenatori posso dirti che dentro al campo un allenatore come Guido Poggi ha pochi rivali, preparatissimo in ogni cosa, ma al primo posto ci metto Mister Gullo, quest’anno ho visto come in queste categorie avere un uomo prima di un mister nello spogliatoio possa fare la differenza!
Il gol che ricordi più volentieri?
Il più recente con la maglia del “Sango” in casa contro lo Sciarborasca, perdevamo 0-2 e ho dato il via alla remuntada!
Cosa ti aspetti da questa stagione al Morgavi in una società così blasonata?
Sono molto carico ma rimango dell’idea che sarà il campo a parlare. sono sicuro che tutta la squadra venderà cara la pelle in ogni partita e sarà sicuramente un campionato avvincente. Venire al “Morgavi” non sarà mai una passeggiata per gli avversari!
SU