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Calcio giovanile | 13 agosto 2018, 18:56

INDAGINE SUI SETTORI GIOVANILI / Andrea Barbieri: "Più trasparenza sulla composizione dei gironi regionali"

Il responsabile dei giovani del Ligorna commenta: "Il premio di preparazione dovrebbe essere limitato alle società professionistiche"

INDAGINE SUI SETTORI GIOVANILI / Andrea Barbieri: "Più trasparenza sulla composizione dei gironi regionali"

Anche Andrea Barbieri, responsabile del settore giovanile del Ligorna, interviene nel dibattito sui settori giovanili.

"La Federazione sta cercando di modificare i criteri di accesso alle fasi regionali, è stata promessa trasparenza assoluta, ma non si sono mai viste graduatorie e criteri, non sono mai stati pubblicati, pertanto rimangono parecchie perplessità..."

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"Ci sono tante cose che funzionano nel settori giovanile, sicuramente in Figc ci sono tanti interlocutori validi, quando hai bisogno c'è sempre qualcuno a nostra disposizione, ma ci sono anche alcune cose sui cui intervenire..."

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“Una cosa che non va, ad esempio, sono i periodi di inizio dei vari campionati, i grandi iniziano troppo presto, i piccoli iniziano troppo tardi, a novembre, poi hanno una sosta di un mese a dicembre, insomma l'attività di base comincia un po' troppo tardi”

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“La normativa dei premi di preparazione penalizza i ragazzi, non solo quelli bravi che hanno tante richieste, ma i tanti ragazzi che per limiti di età o tecnici sono costretti a smettere di giocare per colpa di una norma che dà la possibilità alle società di chiedere cifre che ricadono poi sulle spalle dei genitori. Da quando c'è la crisi finanziaria, le aziende non danno una mano alle società, e le società per far cassa fanno appello a questa norma, con conseguenze tragiche. Bisognerebbe limitarla solo alle società professionistiche”.

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“La situazione dei campi è veramente devastante, le società con cui noi ci confrontiamo in Serie D hanno alle spalle Comuni che danno una grossa mano, noi partiamo con handicap incredibili, e sarà cosi per chi avrà la fortuna di andare in D, almeno per le genovesi. A Genova ci sono tante società che purtroppo non sono aiutate, e quando incontri realtà come Massa, Ponsacco, Viareggio, Prato, ti accorgi delle differenze”.

PDP

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