Anche Osvaldo Arecco, responsabile dei giovani del Serra Riccò e da quest'anno anche allenatore della prima squadra, interviene nel dibattito sui settori giovanili.
“Effettivamente i critieri per le ammissioni ai regionali non sono molto chiari, ma i problemi più gravi sono altri secondo il mio parere. Andrebbero curati meglio i rapporti con la Federazione, i comportamenti di genitori e allenatori andrebbero disciplinati".
"Io ho affrontato il mio ruolo di responsabile del settore giovanile con tanto entusiasmo, ma spesso mi sono sentito come Don Chisciotte, a lottare contro i mulini a vento. Bisognerebbe darsi una mano fra le società, invece che vivere di rivalità".
"A me interessa relativamente vincere il campionato dei giovanissimi o degli esordienti. Il mio primo interesse è avere squadre competitive per avere ragazzini in grado di fare un domani calcio vero".
"La mentalità dei genitori va cambiata: è il miglioramento del ragazzo in sé e per sè che porta a fare risultati un domani, non sono i risultati della squadra a cambiare il destino del ragazzo. Tutti i giocatori che ho conosciuto che sono arrivati ad alti livelli sono quelli che pensavano alla loro crescita a prescindere dal risultato della squadra o alla classifica finale... Logico che il campionato regionale sia più formativo del campionato provinciale, ma i problemi sono altri...”
Due parole sulla prima squadra del Serra Riccò, che vede Osvaldo tornare ad allenare i grandi dopo molti anni di stop:
“Ho iniziato da poco, e sono contento, i primi giorni sono stati molto belli, mi trovo bene, la squadra è giovane, forse troppo, prima di valutarla devo fare un po' di amichevoli, domani ho la Rivarolese, poi il Molassana. Fra qualche giorno capirò se la squadra ha bisogno ancora di qualcosa, su 20 ragazzi, ho 5 vecchi e 15 giovani, tutti interessanti, ma troppi giovani potrebbero pagare lo scotto dell'inesperienza. Comunque mi fa piacere allenarli, sono tutti ragazzi motivati con una grande voglia...”