Fabian Lamuedra, fantasia e puro istinto al potere

Fabian Lamuedra, uno dei geni del nostro calcio, ritorna ad allenare, col Pontecarrega, in Seconda D:

"Torno in panchina con una squadra nuova, speriamo di fare un bel campionato, ci sono tante incognite ma cercheremo di fare il massimo, per la Seconda Categoria abbiamo costruito una buona squadra ma non bastano i nomi per vincere. Io ci metto del mio, poi contano quelli che vanno in campo. San Desiderio favorita, potrebbero vincere il campionato a mani basse poi Campi e Masone, c'è anche il Carignano che è una bella squadra. Noi cercheremo di inserirci nella lotta al vertice".

Un passo indietro, i tuoi ricordi più belli da allenatore e da giocatore:

"Nel settore giovanile col Bogliasco coi ragazzi del 94 e del 95 sono stati anni fantastici. Da giocatore, sono 12 anni che ho smesso, i ricordi più belli con Goliardica e Bolzanetese, la Levante C di Chico Locatelli, a fine carriera col San Gottardo. Mi sono divertito, ero una testa calda, so che potevo fare e guadagnare di più, ma non mi sono mai abbassato a nessun compromesso, non ho mai "leccato" nessuno, e rimpiango tanto quel periodo da giocatore, se potessi tornare indietro sarebbe bellissimo".

Nato a Argentina, a 10 anni, nel 1977. sono arrivato a Genova, ho iniziato a giocare nel Molassana, avrei potuto fare di più ma pazienza.

Marco Pirovano l'allenatore più importante, poi Alfonso Ferullo alla Goliardica, la buonanima di Pinceti, quel grande uomo di D'Agnese.

I giocatori più forti Alessandro Guerra e Adriano Monari alla Levante C, due giocatori fantastici, ma sono rimasto tanto legato ai ragazzi della Bolza, Andrea Fini, Bubu Traverso, Mauro Vacca, Ragno Formoso.

La mie specialità? Le punizioni e la bicicletta, la mia era fantasia al potere e puro istinto.