Pallanuoto - 02 novembre 2018, 12:43

Addio a Paganuzzi: anche Bogliasco piange un grande amico che non c'è più

Addio a Paganuzzi: anche Bogliasco piange un grande amico che non c'è più

Una bandiera a mezz'asta sventola da questa mattina sul pennone più alto della Gianni Vassallo. È il simbolo di quanto Marco Paganuzzi fosse vicino al mondo Bogliasco.

Rivale vero e duro in acqua, da sempre, l'ex allenatore del Quinto è stato anche una figura estremamente vicina all'ambiente biancazzurro, sia a livello personale che sportivo. Non c'è persona alla Vassallo che non abbia avuto modo di apprezzarne le doti o di scambiare anche solo quattro chiacchiere con lui. Circostanze che aumentano il dolore di non poterlo più abbracciare e sfidare.
Chi crede nel destino non troverà casuale il fatto che la notizia che nessuno voleva ricevere sia arrivata ai suoi ragazzi proprio mentre si stavano allenando con i colleghi bogliaschini, interrompendo all'istante una partitella come tante trasformata all'improvviso in un ricordo indelebile per tutti i suoi protagonisti.

A diffondere il triste annuncio agli altri giocatori è stato Fabio Gambacorta, il primo ad essere messo a conoscenza di quanto accaduto poco prima: "Personalmente sapevo che le condizioni di Marco non erano buone e che nelle ultime settimane si erano aggravate parecchio. Però una notizia così non sei mai pronto per riceverla. È stato uno shock per tutti. Ovviamente per i suoi giocatori ma anche per noi che lo conoscevamo molto bene".
Nonostante fosse legato visceralmente al Quinto il suo rapporto con Bogliasco era comunque molto forte. Qui si allenano i suoi figli, Carlotta e Leonardo, e Simone Canepa, il nostro vicepresidente, è il fratello di sua moglie: "Credo di non dire un'eresia - conclude Gambacorta - se affermo che pochi sono i piedi che hanno percorso le piastrelle della nostra piscina più dei suoi".

Sarà anche nel suo ricordo che domani i ragazzi di Daniele Magalotti e le ragazze di Mario Sinatra scenderanno in vasca contro i rispettivi avversari, Canottieri Napoli e Florentia. Perché lo spettacolo non può permettersi di fermarsi. Ma neanche il ricordo di chi ha avuto il privilegio di conoscerti. Ciao Marco.

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