Serie D - 22 novembre 2018, 19:43

Lavagnese, alla scoperta della giovane promessa Cristian Queirolo

Cresciuto all'ombra di Giacomo Avellino, oggi gioca al fianco dell'omonimo Tos: "Il mio obiettivo è crescere ancora, ringrazio Nucera per avermi lanciato e Tabbiani per la fiducia che mi sta dando..."

Lavagnese, alla scoperta della giovane promessa Cristian Queirolo

 

Cristian Queirolo (Lavagna, 29 settembre 2000) ha compiuto da poco 18 anni e oggi festeggia la convocazione in rappresentativa serie D, dove lunedi e martedi parteciperà al primo raduno:

“Non me l'aspettavo, per me è un punto di partenza”.

Dieci presenze da titolare con la Lavagnese di Tabbiani, Cristian dai 5 fino ai 14 anni gioca a Lavagna, poi due anni di Entella agli Allievi Nazionali Lega Pro e Under 17, quindi torna a Lavagna dove l'anno scorso gioca nella juniores nazionale, con 5 panchine in D.


Serie D dove ha esordito quest'anno con Tabbiani. 2 partite di coppa e 10 di campionato, di cui 9 da titolare, una sola saltata (col Ligorna), e una da subentrato.

Difensore centrale, gioca a fianco di Tos:

“Cristian, si chiama come me, è un grande punto di riferimento. Per non confondersi, i miei compagni lo chiamano “Cri” mentre io sono soltanto “Quei”.

Il tuo idolo nei prof?

“Nesta, stessa risposta data da Tos nella vostra intervista”.

Sei nato a Lavagna, cosa provi a giocare con quella maglia?

“Fin da piccolo andavo a vederli, fra gli Irriducibili, vestire la maglia bianconera per me è un'emozione forte”.

Che obiettivo hai?

“Crescere il più possibile, mi piacerebbe fare il professionista, ma per ora mi vivo il momento, non ho un obiettivo ben preciso”.

Sei alto 1,87, quali sono le tue caratteristiche?

“Punto molto sulla lettura dell'azione in anticipo. Sui piazzati giochiamo a zona, sull'azione lavoriamo molto sul riferimento dell'attaccante avversario. Diciamo che io sono il “libero” di una volta, non sono certo un mastino che morde l'attaccante. Coi piedi me la cavo, mi piace impostare l'azione, visto che giochiamo tanto palla a terra...”

Dove arriverà la Lavagnese?

“Sanremese e Lecco hanno preso il largo, noi cerchiamo di fare del nostro meglio, puntando ai playoff”.

Chi è il tuo punto di riferimento principale?

“Giacomo Avellino, diciamo che qualche consiglio me lo ha dato, l'anno scorso allenava la juniores, oggi è un mio compagno di squadra ed è stato per me sempre un esempio”.

Parlami di Tabbiani:

“Personalmente ho grande stima di lui, non mette pressione, non rimarca mai l'errore per distruggerti, ma è sempre costruttivo, mi sta dando fiducia...”

A chi devi di più fra gli allenatori che hai avuto?

“A Gianni Nucera, che mi ha allenato nel settore giovanile, mi ha formato e mi ha permesso di andare all'Entella...”

L'attaccante più forte che hai marcato?

“Capogna del Lecco e il nostro ex Croci sono quelli che mi hanno impressionato di più”.

PDP

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