Eccellenza - 11 dicembre 2018, 17:01

Marco Oliva, il figlio d'arte che si ispira a Marcos Rojo

Il terzino del Busalla: "Ringrazio mister Cannistrà per i suoi insegnamenti, ma sono innamorato di Compagnone, giocatore e compagno eccezionale"

Marco Oliva, il figlio d'arte che si ispira a Marcos Rojo

Marco Oliva (24/8/98), figlio d'arte, è una delle note più liete del Busalla di Giannino Cannistrà.

Classico terzino destro, può giocare sia esterno nella difesa 4 che nel centrocampo a 5.

Cresciuto nella fila dell'Albaro, è passato poi alla Lavagnese dove è arrivato fino alla Juniores Nazionale.

In Eccellenza ha esordito con la Sammargheritese (3 presenze), poi è passato al Moconesi (8 presenze e 1 gol), quindi Busalla (15 presenze e 2 gol l'anno scorso), dove si è confermato quest'anno con 9 presenze nel campionato in corso.

“Devo ringraziare Marco Camisa, che mi ha fatto esordire al mio primo anno coi grandi – racconta Marco- poi mister Foppiano è quello che mi ha dato più fiducia facendomi giocare con continuità, infine il mio attuale mister, Cannistrà, è sicuramente quello che mi ha insegnato di più. In ogni caso sono stato fortunato ad avere tre bravi allenatori”.

Dove può arrivare il Busalla?

“Il Busalla oggi è appena dietro le grandi, puntiamo alla salvezza, ma proveremo a dare fastidio anche a chi ci sta davanti”.

Descriviti come giocatore?

“Sono grintoso, ho tanta corsa, più quantità che qualità sicuramente...”

Il tuo idolo nei prof?

“Marcos Rojo, nazionale dell'Argentina, terzino del Manchester United”.

Il tuo modello nei dilettanti?

“Sono innamorato di Compagnone, anche se gioca in un altro ruolo, tecnicamente è eccezionale, e ci dà una grande mano sia in allenamento che in partita”.

Fra i tuoi compagni chi farà carriera?

“Ci sono tanti giovani interessanti, dico su tutti Piccardo, Moretti, Repetto, Nelli”.

Il tuo obiettivo a lungo termine?

“Si punta sempre a migliorare, ma ora penso a far bene in Eccellenza”.

Che ne pensi di tuo padre Michele come allenatore?

“Mi aveva allenato nei Giovanissimi a Lavagna, è stato uno dei primi a darmi fiducia e insegnarmi a giocare, anche se essere allenato dal padre non è assolutamente un vantaggio, perchè sono stato sempre messo alla prova e non ho avuto nessuna agevolazione. Sono tanti anni che allena, adesso sta patendo il distacco dal campo dopo l'allontamento dalla Goliardica, ma tutti sanno che è un grande allenatore e le occasioni per rientrare presto sul campo non gli mancheranno”.

Ti potrebbero interessare anche:

SU