Calcio - 14 dicembre 2018, 00:07

GLOBETROTTER – Mister in giro per il mondo

Coach Martini intervista Matteo Cerica un giramondo del pallone

GLOBETROTTER – Mister in giro per il mondo

Matteo Cerica è nato il 06/03/1982 e vive a Viterbo, è un allenatore UEFA B.

Ciao Matteo bentornato in Italia, so che fino a poco tempo fa eri in giro per il mondo, vero?

Si, infatti fino a fine agosto ero in Corea del Sud, lavoravo nelle scuole elementari, insegnando calcio. Prima della Corea del Sud c’è stato il Canada.

Che esperienza è stata? La consiglieresti a qualche giovane allenatore?

Sicuramente sono esperienze belle che ti arricchiscono culturalmente e che consiglio a prescindere, ho avuto la fortuna di lavorare in due paesi con usi costumi e tradizioni diversi e con storie calcistiche diverse. Mettersi in gioco fuori dall'Italia consente di migliorarsi in ogni ambito confrontandosi con realtà che ti consentono di arricchire il tuo bagaglio personale. Nonostante in teoria, ma solo in teoria siano paesi calcisticamente indietro rispetto i paesi europei, si hanno tanti spunti per migliorare la tua didattica adattando ciò che hai imparato ai corsi e sui campi a contesti diversi.

Partiamo dal Canada, come è recepito il fenomeno calcio, ci spieghi?

Allora il calcio li non è lo sport principale comanda l'hockey su ghiaccio, il calcio è uno degli sport più economici in Canada, visto che non necessita di attrezzature dai costi esorbitanti. La scuola provvede all'attività sportiva durante il periodo scolastico e ci sono comunità dove i ragazzi vengono introdotti allo sport, la scuola fa educazione fisica come si deve e i ragazzi scelgono lo sport da fare nel pomeriggio e ciò fa curriculum scolastico, visto che poi è uno dei modi per ottenere borse di studio ai college.

In percentuale quanti ragazzi si dedicano al calcio?

In percentuale non te lo so dire, ti posso dire che durante il periodo estivo si ha il boom del calcio infatti sono presenti molte società inglesi che propongono campi estivi al costo di più di 200 dollari canadesi a settimana ad esempio i giocatori di hockey d'estate giocano a calcio e non è raro che un ragazzino ti risponda che pratica hockey e calcio.

In inverno il calcio viene giocato? Esistono impianti coperti?

Esistono campi coperti ma è un gioco leggermente diverso dal calcio tradizionale, si gioca in una palestra senza fuori con il pallone che è sempre in gioco.

Un po’ come la gabbia di Orrico?

Si, diciamo che ricalca molto le dinamiche dell'hockey su ghiaccio.

Quante serie esistono in Canada? Ci sono professionisti e dilettanti?

Abbiamo Toronto Montreal e Vancouver che hanno le squadre nella Major League Soccer, ma esiste da qualche anno anche una lega professionistica canadese che però non permette guadagni esorbitanti ai calciatori.

Paragonabile a che nostra serie?

il livello credo sia paragonabile ad una serie D, dietro ci sono i campionati universitari,

Quindi il calcio è un fenomeno diretto a chi è estremamente giovane in Canada?

Si, per giovani per donne, tantissime ragazze lo giocano, e per quelli che non riescono a sfondare nell'hockey su ghiaccio e nel football americano.

All’estero ci si ritrova a mangiare cose particolari, ci puoi raccontare della tua esperienza culinaria?

Il poutine che è un piatto tipico canadese, praticamente sono patate fritte condite con una glassa fatta di brodo e formaggio fuso. E poi la bistecca di alce, che è la carne più buona che abbia mai mangiato. Tutta la carne lì è molto buona. è un posto dove si vive e si mangia bene, la popolazione è cordiale rispettosa ed educata, tutti molto gentili e disponibili a darti una mano.

Ci torneresti?

Se ci sarà occasione sì anche perché ho avuto modo di vedere che lì la federazione calcistica funziona molto bene e sta lì per supportare veramente i tesserati ti danno linee guida da studiare, materiali didattico, corsi accessibili a tutti, sin da piccoli i bambini sono abituati a giocare con la terna arbitrale che ha il dovere di spiegare ogni decisione. Ci sono strutture adeguate per praticare sport, ogni città ha le strutture sempre aperte e in uso gratuito, arrivi in spazi grandissimi tipo 2 - 4 campi da calcio ed hai a disposizione le porte da spostare secondo le tue esigenze, ci sono le linee colorate per terra per aiutarti con le dimensioni dei campi.

Senti Matteo, come vedono i canadesi il nostro calcio? Cosa ne pensano degli scandali tipo Calciopoli e Calcioscommesse che ci hanno travolto?

La maggior parte conosce solo i calciatori più famosi e seguono la Premier League, negli stadi tutti applaudono tutti non c'è un clima ostile e soprattutto non c'è la cultura dell'imbrogliare l'arbitro e l'avversario, per loro il calcio è un gioco, l'hockey invece è come il calcio da noi ovviamente dove c'è maggior interesse economico cambia la percezione dello sport.

Quindi i soldi rovinano il calcio?

No, il fatto di usare lo sport come strumento di potere economico e sociale è la rovina dello sport stesso, ma chi fa così ha a cuore solo i propri interessi.

E il coaching a che punto è?

Ho avuto modo di lavorare con ragazzi che se seguiti da personale altamente qualificato avrebbero la possibilità di raggiungere livelli calcistici europei, si lavora tanto a livello individuale e non collettivo, trovi ragazzi che ti colpiscono la traversa 8 volte su 10 alla crossbar challenge ma che quando entrano in campo non sanno cosa fare con la palla e come giocare con i compagni, diventa sistematicamente un 1 vs 11. Ho utilizzato la metodologia di Horst Wein e ho ottenuto belle soddisfazioni, perchè i ragazzi hanno iniziato a cercarsi e a pensare calcio invece di fare le giocate a memoria. La metodologia più usata è quella inglese basata sull'acquisizione di abilità individuali, che ti rendono più giocoliere che giocatore.

Grazie Matteo, per la bella chiacchierata, a presto con la tua esperienza in Corea del Sud!

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