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Serie D | 17 dicembre 2018, 20:12

IL PERSONAGGIO - Mosè Serra Sanchez, il futuro Varane, convocato nella Rappresentativa di Serie D

Il giovanissimo difensore centrale del Sestri Levante, classe 2000, commenta la convocazione: "Per me è un punto di partenza, ringrazio Celestini per tutto ciò che mi sta dando, spero un giorno di fare il professionista"

IL PERSONAGGIO - Mosè Serra Sanchez, il futuro Varane, convocato nella Rappresentativa di Serie D

Mosè Jauch Serra Sanchez (2 agosto 2000) ha compiuto 18 anni quest'anno, frequenta la quinta classe di ragioneria ed è un giocatore del Sestri Levante. Agli ordini di Celestini, ha giocato tutte e 16 le partite di questa stagione. Difensore centrale, è stato convocato domani a Roma nella rappresentativa nazionale di Serie D.

Andiamo a conoscerlo meglio.


“Sono cresciuto nel Genoa, dove ho giocato fino agli Allievi, poi sono passato al Sestri Levante dove ho esordito l'anno scorso in Serie D. Abito a Cornigliano, e sono nato a Genova, da padre italiano (Serra) e mamma ecuadoriana (Sanchez). Sono genovese a tutti gli effetti, italiano, ma mi sento anche mezzo ecuadoriano”.

Sei mai stato in Ecuador?

“Si, quando ero piccolo sono andato in Ecuador, a trovare i parenti di mia madre”.

In che ruolo giochi?

“Difensore centrale, ma all'occorrenza anche terzino, e Celestini mi ha provato anche mediano davanti alla difesa”.

Hai giocato sempre quest'anno:

“Tutte e 16 le partite, tutte da titolare tranne 2 da subentrato”.

Gli allenatori della tua carriera?

“Amoroso e Dell'Atti l'anno passato, quest'anno Celestini”.

Come ti trovi con lui?

“Mi sto trovando molto bene, mi sta insegnando molto, ci sa fare coi giovani, e poi ha giocato con Maradona, ci racconta spesso della sua carriera a fianco di Diego”.

Che obiettivo hai?

“Sono contento di giocare in D ma cerco sempre di migliorare, magari un giorno vorrei sfondare nei professionisti”.

Ti muovi ogni giorno da Cornigliano a Sestri Levante?

“Si, faccio il pendolare con treno o macchina appena finita la scuola. Parto insieme a Gargano, Fasce e Carnicelli”.

Vai a scuola? Cosa vorrai fare dopo?

“Sono all'ultimo anno, di ragioneria, a giugno ho la maturità, non ho ancora pensato cosa fare dopo, ma oggi ti direi che voglio fare il calciatore”.

Prima volta in Rappresentativa?

“L'anno scorso sono stato chiamato nella Rappresentativa Juniores Liguria-Toscana, e abbiamo vinto un torneo a Viareggio”.

L'allenatore a cui devi di più?

“Sempre lui, Celestini, mi sta insegnando tantissimo”.


Siete una squadra molto giovane, che obiettivo avete?

“A parte Croci, Pane, Melli e Pondaco, siamo tutti molto giovani, giochiamo sempre con 5 under in campo. Obiettivo salvezza, prima possibile fare 40 punti e poi vedremo”.

Fra i tuoi compagni chi sta facendo una grande stagione?

“L'esterno destro Melli sta facendo bene, ma punto tutto su Gargano punta centrale. Poi c'è il bomber Croci che è il vero leader della squadra, ci aiuta molto”.

Il giocatore più forte con cui hai giocato?

“Pietro Pellegri, un 2001, ero con lui al Genoa. Oggi lui è al Monaco, è veramente forte, ha qualità importanti, ha tutto per sfondare”.

Il tuo idolo nel tuo ruolo?

“Varane del Real Madrid, e Chiellini”.

Per che squadra tifi?

“Sono genoano”.

Sei un ragazzo di colore, cosa pensi del razzismo sui campi?

“Personalmente non mi sono mai episodi spiacevoli sul campo, forse solo qualche parola dalle tribune, ma sinceramente non ci ho fatto caso. Secondo me in questi ultimi anni è molto migliorata la situazione”.

Questa convocazione è un punto di arrivo o di partenza?

“E' una cosa che mi stimola a fare ancora meglio, assolutamente un punto di partenza verso traguardi più importanti”.

In bocca al lupo Mosè...

PDP

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