Matteo Sarpero, classe 84, è uno dei punti di forza del Pontecarrega che può contare su altri uomini esperti del calibro di Marco Balbi e Federico Callero, gente che nei dilettanti un po' di storia l'ha fatta.
Matteo, San Desiderio e Mura Angeli sono irragiungibili?
“Col cuore ti dico di no, che ce la possiamo fare a riprenderli, a livello di numeri e statistiche invece parrebbe proprio si, stanno tenendo un ritmo altissimo. Purtroppo noi abbiamo perso 2 punti importanti sabato scorso col Carignano, e arrivare allo scontro diretto col Mura a -7 invece che -9 sarebbe stata un'altra cosa...”
Chi vincerà secondo te alla fine?
“Da una parte penso potrebbe essere l'anno del Mura Angeli, anche se a livello di nomi, il Sande, con Veroni, Antiga e D'Elia, ha un attacco di stra-lusso. I giocatori del Mura sono anni che giocano insieme, e dimostrano che il gruppo può fare la differenza rispetto ai singoli. Il Sande non credo abbia peccato di presunzione, so che hanno tanta voglia di tornare in Prima, ma non è semplice poi vincere sul campo”.
Voi comunque siete li, al terzo posto, pronti a sfruttare un errore di chi vi sta davanti:
“Dobbiamo farci trovare pronti, ora abbiamo i due scontri diretti uno dietro l'altro...”
E intanto siete in semifinale di Coppa Liguria:
“Ci teniamo tanto, aspettiamo la sfida col Framura. In semifinale 3 su 4 sono del girone D, a testimonianza che il girone del sabato è sempre di alto livello”.
Balbi, Sarpero, Callero: siete voi i trascinatori di questo Pontecarrega:
“In particolare Callero è il nostro valore aggiunto, ci è mancato tanto nelle prime 4 partite. Avevamo tanti nuovi, ci abbiamo messo un po' ad amalgamarci, ma oggi il gruppo è forte, abbiamo legato tanto fra di noi e mister Lamuedra sta facendo la sua parte”.
La Seconda per tanti di voi degli anni '80 è un habitat naturale verso fine carriera?
“Sai, cambiano gli impegni, col lavoro, con la famiglia, magari cerchi una squadra e una categoria che sia meno impegnativa. Io personalmente già da un po' sono in Seconda e ormai sono abituato”.
La tua carriera dice Baiardo, Don Bosco, San Fruttuoso, CulmvPolis, Anpi, San Michele, Figenpa, Olimpic, Savignone e poi Pontecarrega:
“Si, questa è la mia “carriera”, di tutti questi anni ricordo soprattutto la vittoria nel campionato di Prima col Don Bosco e i playoff vinti con la Figenpa”.
Nella tua carriera anche una parentesi con tuo fratello Carlo Gino Sarpero come allenatore:
“Quell'anno con mio fratello mi ha insegnato tanto, è un allenatore molto preparato, che cura i minimi dettagli, avrebbe meritato di più dal calcio. Purtroppo il nostro è un calcio “malato”, lui non accetta compromessi, insiste sul suo “credo” e non ha trovato finora lo spazio che avrebbe meritato. Peccato perchè secondo me potrebbe insegnare tanto”.