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Seconda categoria | 15 gennaio 2019, 19:47

IL PERSONAGGIO - Matteo Sarpero, il leader del Pontecarrega

Con Balbi e Callero compone la vecchia guardia della squadra che lancia la sfida a Mura Angeli e San Desiderio: "Sembrano imprendibili, ma col cuore io penso ancora di farcela. Dopo la sosta abbiamo i due scontri diretti e poi c'è la semifinale di Coppa Liguria a cui teniamo tanto"

IL PERSONAGGIO - Matteo Sarpero, il leader del Pontecarrega

Matteo Sarpero, classe 84, è uno dei punti di forza del Pontecarrega che può contare su altri uomini esperti del calibro di Marco Balbi e Federico Callero, gente che nei dilettanti un po' di storia l'ha fatta.

Matteo, San Desiderio e Mura Angeli sono irragiungibili?

“Col cuore ti dico di no, che ce la possiamo fare a riprenderli, a livello di numeri e statistiche invece parrebbe proprio si, stanno tenendo un ritmo altissimo. Purtroppo noi abbiamo perso 2 punti importanti sabato scorso col Carignano, e arrivare allo scontro diretto col Mura a -7 invece che -9 sarebbe stata un'altra cosa...”

Chi vincerà secondo te alla fine?

“Da una parte penso potrebbe essere l'anno del Mura Angeli, anche se a livello di nomi, il Sande, con Veroni, Antiga e D'Elia, ha un attacco di stra-lusso. I giocatori del Mura sono anni che giocano insieme, e dimostrano che il gruppo può fare la differenza rispetto ai singoli. Il Sande non credo abbia peccato di presunzione, so che hanno tanta voglia di tornare in Prima, ma non è semplice poi vincere sul campo”.

Voi comunque siete li, al terzo posto, pronti a sfruttare un errore di chi vi sta davanti:

“Dobbiamo farci trovare pronti, ora abbiamo i due scontri diretti uno dietro l'altro...”

E intanto siete in semifinale di Coppa Liguria:

“Ci teniamo tanto, aspettiamo la sfida col Framura. In semifinale 3 su 4 sono del girone D, a testimonianza che il girone del sabato è sempre di alto livello”.

Balbi, Sarpero, Callero: siete voi i trascinatori di questo Pontecarrega:

“In particolare Callero è il nostro valore aggiunto, ci è mancato tanto nelle prime 4 partite. Avevamo tanti nuovi, ci abbiamo messo un po' ad amalgamarci, ma oggi il gruppo è forte, abbiamo legato tanto fra di noi e mister Lamuedra sta facendo la sua parte”.

La Seconda per tanti di voi degli anni '80 è un habitat naturale verso fine carriera?

“Sai, cambiano gli impegni, col lavoro, con la famiglia, magari cerchi una squadra e una categoria che sia meno impegnativa. Io personalmente già da un po' sono in Seconda e ormai sono abituato”.

La tua carriera dice Baiardo, Don Bosco, San Fruttuoso, CulmvPolis, Anpi, San Michele, Figenpa, Olimpic, Savignone e poi Pontecarrega:

“Si, questa è la mia “carriera”, di tutti questi anni ricordo soprattutto la vittoria nel campionato di Prima col Don Bosco e i playoff vinti con la Figenpa”.

Nella tua carriera anche una parentesi con tuo fratello Carlo Gino Sarpero come allenatore:

“Quell'anno con mio fratello mi ha insegnato tanto, è un allenatore molto preparato, che cura i minimi dettagli, avrebbe meritato di più dal calcio. Purtroppo il nostro è un calcio “malato”, lui non accetta compromessi, insiste sul suo “credo” e non ha trovato finora lo spazio che avrebbe meritato. Peccato perchè secondo me potrebbe insegnare tanto”.

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