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Calcio giovanile | 05 febbraio 2019, 19:58

Qui Golfo Paradiso: Diego Marrale racconta la crescita di una società che punta sui giovani

Il responsabile del settore giovanile e della scuola calcio, un passato da grande bomber, fissa gli obiettivi: "Uniformare i metodi di insegnamento e far crescere i bambini secondo i concetti di rispetto, educazione e sacrificio"

Qui Golfo Paradiso: Diego Marrale racconta la crescita di una società che punta sui giovani

Diego Marrale, grande bomber del calcio ligure, amato da tutti per le sue qualità realizzative un carattere con cui è sempre stato facile andare d'accordo, oggi è il responsabile del florido settore giovanile e della scuola calcio del Golfo Paradiso:

“Mi occupo delle leve che vanno dal 2002 al 2013, dagli allievi ai piccoli amici -racconta- e sfioriamo le 200 unità. Stiamo cercando di crescere gradualmente, non vogliamo fare il passo più lungo della gamba, perchè ci vuole tempo per costruire un settore giovanile di qualità, la fretta è cattiva consigliera. Siamo una realtà che sta crescendo, possiamo contare su un impianto importante che finalmente è competitivo. Da 15 anni i settori giovanili su Recco erano fermi, tanti ragazzi erano costretti ad emigrare perchè non si offrivano loro strutture e servizi di qualità”.

Quali sono i vostri obiettivi?

“Ci siamo posti alcuni obiettivi tecnici, logistici e amministrativi. Prima di tutto abbiamo cercato di uniformare il metodo di insegnamento dal punto di vista tecnico, cosa che richiede un dispendio energetico non indifferente. Quando ti capita di affrontare leve che hanno 60 tesserati e tu ti presenti con 14 devi cercare di essere competitivo ugualmente ma non è facile. Il nostro obiettivo è formare giocatori da Promozione, visto che oggi la prima squadra milita in quella categoria, fra qualche anno magari punteremo più in alto. Per ora siamo orgogliosi di essere scuola calcio di élite, e di poter contare su tecnici preparati come Fabio Barabino, Fabio Boschi, Fabrizio Di Marco, Andrea Valle, Alessandro Foppiano, Mauro Catania”.

Le priorità del Golfo Paradiso sono ben precise:

“Noi vogliamo stare dalla parte dei bambini, farli crescere in un ambiente sicuro, non considerare il risultato come obiettivo primario. I nostri miglioramenti sono lenti ma costanti. Con gli allenatori affrontiamo prioritariamente situazioni gestionali e comportamentali, ancora prima che tecniche, e siamo consci che questa sia la strada giusta. Quando alcune leve sono a corto di elementi, facciamo salire ragazzi e bambini delle categorie inferiori, questo per creare fidelizzazione dal basso”.

In questo momento Marrale è occupato nella organizzazione di un evento importante:

“Il Trofeo Motta e il Memorial Macchiavello, dedicato a un dirigente mancato l'anno scorso, sono il nostro vanto. L'anno scorso abbiamo sfiorato le 100 squadre partecipanti, anche professionistiche, alziamo ogni anno la qualità, e si cerca di far incontrare squadre che non si incontrano solitamente, lo consideriamo un modo piacevole di fare sport e ampliare gli orizzonti di conoscenza”.

Perchè un bambino deve venire a giocare nel Golfo Paradiso?

“Un bambino venire da noi perchè trova un posto sicuro, dove il genitore può essere tranquillo. Puntiamo tutto sull'educazione, sul rispetto degli altri, sullo spirito di sacrificio. Io facevo il centravanti da queste parti qualche anno fa, ed è bello vedere i piccoli che vengono a tifare per i giocatori della prima squadra vedendoli come idoli, è una cosa bellissima. Unire quattro società non è stato facile, ringrazio tutti i dirigenti che mi hanno dato fiducia. Fra i nostri vanti c'è anche la affiliazione alla Virtus Entella a cui negli ultimi 3 anni abbiamo passato ben 12 giocatori. In definitiva, possiamo dire di essere diventati una valida realtà del Levante, il nostro raggio d'azione va da Genova Sturla, Quarto e Nervi fino a Rapallo e pensiamo di essere un buon punto di riferimento per chi vuole iniziare a fare calcio nella nostra zona geografica”.


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