A volte ritornano. Andrea Masnata (31 marzo 1973) sabato è stato rispolverato da mister Pazzano e con un suo gol ha contribuito al pareggio dei valligiani con il Cornigliano.
La sua carriera recita Pontedecimo, Agv, Serra Riccò, Mignanego, San Cipriano, Avosso, Casellese, Quinto.
Aveva smesso da qualche anno, oggi gioca nella Valponte in Calcio Liguria. Era nello staff tecnico di Pazzano, che però ci ha visto lungo quando ha pensato di ributtarlo in campo.
“All'inizio della stagione Pazzano mi aveva coinvolto nello staff come preparatore dei portieri, dicendomi “chi meglio di uno che ha sempre fatto gol può allenare un portiere?” Una sera, visto che c'era qualche assenza nel reparto offensivo, Pazzano mi ha proposto di tornare a giocare... Io stavo giocando in Calcio Liguria nella Valponte, vengo da una operazione al ginocchio, a marzo faccio 46 anni e non posso fare miracoli, ma magari qualche minuto potevo farlo... Cosi alla fine sono diventato un giocatore della Casellese...”
“Erano 4 anni che non giocavo più a 11 nella Figc, l'ultimo anno l'ho fatto a Mignanego. Avevo giocato già due spezzoni, sabato sono entrato a un quarto d'ora dalla fine, mi sono trovato in area, era uno schema su calcio d'angolo, l'ho stoppata con la coscia, e col sinistro l'ho messa nel sette... Mai più me lo sarei aspettato di tornare a fare gol... L'ultimo lo avevo fatto in Coppa Liguria col Mignanego...”
Dediche?
Questo gol lo dedico a me stesso, per aver avuto la costanza di ricominciare a 45 anni, e al gruppo della Casellese, squadra che ho nel cuore perchè ci avevo già giocato, e in primis a Dadde Pazzano che mi ha fatto tornare la voglia di giocare. Ho un fisico che mi permette di continuare a giocare, anche se ho messo qualche kg in più, ma ne ho persi quei 4 o 5 che mi permettono di farcela”.
Alto “solo” 1,65, ha nella rapidità di esecuzione la sua qualità migliore. Ha giocato fino all'Eccellenza col Pontedecimo, dove ha vinto anche una Coppa Italia Regionale.
“Ho avuto la fortuna di vincere tanti campionati e non retrocedere mai, gli anni più belli a San Cipriano e a Casella nella mia prima esperienza”.
L'allenatore migliore?
“Fabrizio Gorin che mi ha fatto esordire in Promozione col Pontedecimo, poi Roberto Baretto, ma il mister con cui mi sono divertito di più è stato Mauro Pedemonte”.
Il compagno d'attacco con cui ti trovavi meglio?
“Si era creata un'alchimia particolare con Bicio Cavallet a Casella, e con Mattia Danovaro. Ma ho giocato anche con mostri sacri come Ragno Formoso e Marco Ferraris”.
I ricordi più belli?
“Gli anni di Casella, sono rimasto molto legato a Simone Compagnone, Lollo Piras e Mattia Giovani, Federico Figus, Michele Camboni, Alessandro Garrè”.
Il tuo idolo?
“Uno piccolino come me, Totò Di Natale”.
Obiettivo stagionale?
“Continuare cosi, a giocare qualche minuto e magari fare qualche gol...”