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Terza categoria | 20 febbraio 2019, 13:49

NON HO L'ETA' - Stefano Giordani, 56 anni e non sentirli

L'ultimo colpo di teatro di Frank Bobba per il suo CEIS è stato il tesseramento di questo giovane centrocampista classe 1963: "Gioco con gente che ha 35 anni meno di me, ma finchè me la sento corro e non patisco. Con esperienza e tecnica sopperisco alla differenza di età"

NON HO L'ETA' - Stefano Giordani, 56 anni e non sentirli

Che il Ceis di Franco Bobba sia una realtà del tutto particolare lo sapevamo. Il grande Frank sa fare calcio come pochi, e farlo coi giovani profughi africani gli fa ancora più onore.

Ma il colpo che ha fatto Frank nell'ultimo periodo è davvero da prima pagina.

Aveva bisogno di una chioccia per i suoi giovani talenti, e quale scelta migliore di un altro “giovane” classe 1963 poteva fare Bobba?

E così è stato tesserato nientemeno che Stefano Giordani, 56 anni a luglio, titolarissimo in mezzo al campo da qualche settimana con la maglia del Ceis.

Stefano Giordani è nato il 5 luglio 1963 e nei dilettanti vanta una lunga carriera cominciata negli anni 80 con la Levante C (in Promozione), e proseguita poi con le maglie di Audace Campomorone, Albaro, Burlando, Genova Lex, Quinto, Amatori Genova.

Nella vita Stefano è titolare della Giordani Digital Lab, azienda che produce materiale e abbigliamento sportivo personalizzato, con sede a Ronco Scrivia.


Ultimamente Stefano giocava nella Uisp con gli Amatori Genova, oltre alle solite partitelle infrasettimanali con l'amico Bobba.

“Con Franco Bobba ci lega un'amicizia di vecchia data -racconta Stefano- e la pazzia che stiamo facendo ha origine tre anni fa, quando il Ceis si era rivolto a me per inserire i profughi nel mondo del calcio. Allora organizzai una giornata “open day” a San Desiderio, quando visionammo un centinaio di ragazzi africani per capire a che livello erano. Avevamo selezionato un gruppetto di giocatori validi, con cui abbiamo provato inizialmente il calcio a 7 in Calcio Liguria. L'anno dopo la squadra fu iscritta in Terza Categoria. Io però avevo poco tempo, quindi ho coinvolto Franco Bobba che si è reso disponibile con molta buona volontà, e infatti oggi il suo incarico va ben oltre di quello di allenatore”.

Insomma, tu hai coinvolto Bobba e lui, due anni dopo, ti ha reso il favore:

“Io mi ero un po' defilato, confrontandomi però spesso con Franco. Quando ha saputo che avevo smesso di giocare con gli Amatori Genova, mi ha subito chiesto di dargli una mano. Alcuni giocatori dello scorso anno avevano preso altre strade, la squadra si era un po' indebolita, era subentrato un po' di scoramento. Inizialmente ero tornato solo per dare un piccolo aiuto di supervisione, poi ho visto che dentro al campo ci potevo ancora stare e così ho ripreso a giocare. Me la sento, gioco in mezzo al campo, corro, finchè c'è la salute non mollo”.

Come ti senti a giocare con gente che ha 35 anni meno di te?

“Guarda, molti dei mie compagni e avversari sono più giovani di mio figlio, che ha 25 anni... Con la tecnica e l'esperienza sopperisco ad altre mancanze, certo la gara in velocità la perdo, ma il segreto è giocare la palla di prima e non farsela levare dai piedi. Spero di essere un esempio per questi ragazzi che hanno acquisito entusiasmo. Siamo soddisfatti, non vinceremo il campionato, ma tenere uniti e aggregati questi ragazzi ci dà una grande soddisfazione”.

Sei probabilmente il più vecchio giocatore della Liguria dalla serie A alla Terza, ne sei conscio?

“Si, e mi viene un po' di nostalgia, non è un titolo che mi dà vanto, ma mi fa molto piacere riuscire ancora a calcare i campi. Un po' mi vergogno quando entro in campo e vedo gli avversari che mi guardano stupiti, ma poi alla fine si congratulano tutti dicendomi che sperano di arrivare a giocare alla mia età...”

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