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Rubriche | 19 marzo 2019, 13:41

LA GESTIONE DI VITTORIA E SCONFITTA - Il parere di Roberto Castagna

Allenatore Uefa B, architetto e Mental Coach in PNL, cura per noi una rubrica in cui analizza tutte le figure del mondo del calcio dal punto di vista tecnico e mentale. Oggi parliamo di come si gestiscono i momenti di euforia o di delusione post risultato.

LA GESTIONE DI VITTORIA E SCONFITTA - Il parere di Roberto Castagna

Roberto Castagna, 53 anni, allenatore Uefa B, Mental Coach in PNL, architetto, da qualche anno ha intrapreso un percorso da “motivatore” nell'ambito calcistico. Uomo di campo (ha allenato due anni nel settore giovanile della Sampdoria, da giocatore vanta 25 anni di carriera con una esperienza di 7 anni in serie D), nell'ultimo periodo ha lavorato molto anche “fuori” dal campo, mettendo a frutto i suoi studi di Programmazione Neuro Linguistica.

Da quest'anno cura per noi una rubrica, affrontando tutti gli aspetti “mentali” e “motivazionali” dell'ambito calcistico.

La passione per il campo -spiega- resta superiore a quella di lavorare “fuori” dal campo. Ho voglia di tornare ad allenare, e l'ideale per me sarebbe mettere a disposizione le mie conoscenze sugli aspetti mentali ed abbinarle al ruolo di allenatore “tout court”.

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Questa settimana affrontiamo il doppio tema: gestione della vittoria e gestione della sconfitta.


“I due aspetti – spiega Roberto- vanno di pari passo, se uno vuole vincere, deve imparare a perdere...”


“E' risaputo che la cultura del fallimento sia un elemento fondamentale per fare bene nella vita. Se fallisci, hai la possibilità di sapere dove hai sbagliato e dove puoi mettere mano per non sbagliare nuovamente. Le disavventure spesso ti consentono di migliorare. Se non sbagli, se non perdi, se non cadi, non saprai come affrontare nuove sfide. I più grossi insegnamenti li ho avuti quando ho perso. Le più grosse soddisfazioni le hai quando reagisci alle sconfitte. Le sconfitte sono grandi occasioni di crescita. Frustrazioni, rabbia, delusione ti consentono di crescere”.


LA GESTIONE DELLA VITTORIA DA PARTE DELL'ALLENATORE


L'allenatore deve essere capace a gestire la vittoria o il periodo positivo. La vittoria fa stare bene, ti fa vivere la settimana successiva nel modo migliore. “Non ci esaltiamo, ma abbiamo vinto per questo motivo”. Questo deve dire l'allenatore alla squadra. Idem con l'analisi della sconfitta. In entrambi i casi c'è un argomento da affrontare. L'entusiasmo genera entusiasmo, chiaramente i riscontri positivi aiutano. Obiettivo di qualunque allenatore è di far vivere più situazioni positive. L'equilibrio dell'allenatore fa la differenza. Bisogna esultare, godere dei propri successi, ma mai dileggiare gli avversari. La cultura del successo, dell'esultanza, è fondamentale se coltivata nel modo giusto. Per ripetere i successi.


LA GESTIONE DELLA SCONFITTA DA PARTE DELL'ALLENATORE


Bisogna tenere alto l'entusiasmo nonostante la sconfitta. Limitarne l'impatto negativo. Cercare la positività della sconfitta. Perdiamo 1-0 all'ultimo minuto giocando bene? L'equilibrio porta a cercare la positività dell'episodio. Devi dare un segnale di sicurezza, di forza. Uno dei presupposti della PNL è che facendo le stesse cose otterrai sempre gli stessi risultati. Perdi 5 partite di fila e lavori solo sul comportamento, sull'allenamento, ci si inventa il ritiro? In realtà così si aumenta la parte negativa del momento. Bisogna gestire la parte emozionale, cercare di fare divertire di più il gruppo. Cercare di indagare cosa c'è nella testa dei ragazzi che non va, perchè non di divertono più?


LA GESTIONE DELLA VITTORIA DA PARTE DEL GIOCATORE


I giocatori nella vittoria: la squadra ha dinamiche di gruppo ben precise, generalmente si dice “non ci esaltiamo, testa bassa, lavorare” ma in realtà nella testa c'è la presunzione che puoi pagare la settimana successiva. Il segreto è che tutta la squadra davvero non si esalti ma continui a mettere lo stesso impegno nell'allenamento. A parità di prestazione, vince chi fa più allenamento mentale. A parità di allenamento mentale, chiaro che la differenza la fanno le qualità tecniche.


LA GESTIONE DELLA SCONFITTA DA PARTE DEL GIOCATORE


I giocatori nella sconfitta: devono imparare a perdere, altrimenti frustrazione e depressione generano un circolo vizioso. Un allenatore deve avere la capacità di interrompere questo ciclo e di invertirlo. A volte basta un discorso alla squadra. Due componenti spiccano: la ricerca della responsabilità altrui, dare la colpa a un reparto o a un giocatore ben preciso è il migliore alibi; l'accollarsi le responsabilità della sconfitta in prima persona è segno di maturità. Immaginiamo una freccia, composta da 25 elementi, che seguono la stessa direzione; basta che qualche elemento all'interno della freccia sia inclinata, perchè l'intensità della freccia sia ostacolata o disturbata. Se tutti gli elementi sono direzionati dalla stessa parte della freccia, tutto sarà più semplice.


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