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Rubriche | 21 marzo 2019, 12:53

ZOOM SULLA CASA DELLA SALUTE - Il dottor Verrina: Ortopedia generale e la chirurgia del piede

70 anni, una grande esperienza in varie strutture, da aprile riceverà ogni martedi alle 16 nella nuova sede di Multedo

ZOOM SULLA CASA DELLA SALUTE - Il dottor Verrina: Ortopedia generale e la chirurgia del piede

Il nostro viaggio all'interno di Casa della Salute procede con il dottor Francesco Verrina, specialista in ortopedia e traumatologia, esperto in chirurgia del piede.

Verrina, 70 anni, una grande esperienza in varie strutture dove tuttora opera, comincerà ad aprile la sua collaborazione a Multedo nella nuova sede di Casa della Salute:

“Una meraviglia, non solo a livello estetico, ma di sostanza. Io mi occuperò dell'ambulatorio di Ortopedia, ricevendo ogni martedi dalle ore 16”.

70 anni, ha lavorato molti anni a San Martino specializzandosi nella chirurgia del piede.

In Casa della Salute, oltre alla sua specializzazione, si occuperà di ortopedia generale, curando spalle, ginocchia, colonna, e le varie patologie del paziente.

Verrina opera anche ad Alessandria, nella clinica Salus, lavoro a Genova presso Montallegro e Villa Serena, e a Ovada, Acqui, Chiavari. Ha lavorato anche a San Martino e all'ospedale di Sestri Ponente.

Come è iniziato il suo rapporto con Casa della Salute?

“Conosco bene il neurochirurgo dott. Capuzzo, il dottor Camera e altri ortopedici che già collaborano con la struttura, e mi sono deciso di intraprendere questa avventura”.

Il suo rapporto con gli sportivi?

“In passato ho avuto una collaborazione con il Cus Genova, collaborando con il prof. Rettagliata, occupandomi soprattutto del rugby, ho anche seguito i calciatori del Genoa molti anni fa. Oggi mi capita di curare calciatori non più giovani, che hanno qualche acciacco o lesioni dovute all'eta”.

Quali sono le patologie più frequenti che le capita di trattare?

“L'alluce valgo, le dita a martello, i disagi legati alle deformità, e che causano ulteriori problemi con le calzature, il neuroma di Morton, malattia poco conosciuta ma molto frequente che causa dolori veramente acuti alle dita del piede, l'unghia incarnita dell'alluce”.

“Sono molto frequenti poi patologie come diabete, gotta, artrite reumatoide, psoriasi, che colpiscono l'organismo nella sua interezza ma che trovano nel piede un campanello d'allarme, una spia che avvisa che c'è qualcosa che non funziona. Ad esempio la gotta può avere come sintomo l'alluce ingrossato o infiammato. Il diabete ha come organo bersaglio ha il piede, causando grossissime lesioni dovute alle arterie che si occludono, generando cancrene o ulcere che creano problemi gravissimi al paziente e alla sanità stessa per i metodi curativi. Mi sono occupato del piede diabetico per tanti anni a San Martino”.

Nell'ambulatorio di Casa della Salute il dottor Verrina farà soprattutto opera di prevenzione, e si occuperà naturalmente anche dei post traumi.

Quali sono i traumi che trattate solitamente? 

"Le distorsioni alle caviglie sono frequentissime, rimanendo in ambito sportivo mi riferisco al calcio, al rugby, alla pallacanestro, al tennis, sono gli sport più a rischio. Poi ci sono le lesioni traumatiche, le fratture dei malleoli, dei metatarsi, che si possono causare anche spontaneamente o sono legate alle deformità del piede. Poi la lussazione spalla, la frattura della clavicola. Io sono socio al Park Tennis ed è pieno di persone che hanno patologie come tendinite della spalla, epicondiliti, dolori alla colonna, tutte patologie tipiche di età non giovanile o scatenate da uno sport che non è propriamente equilibrato, sforzando una parte specifica. A questo proposito, ritengo il nuoto la disciplina più completa, tutti gli altri sport creano sovraccarico su alcune parti del corpo e non su altre”.

Statisticamente qual è il trauma più frequente?

“Ripeto, le distorsioni alla caviglia sono frequentissime. A San Martino capita spesso di trattare la traumatologia delle fratture del femore nell'anziano, che oggi si possono trattare chirurgicamente con un recupero veloce del paziente. Poi ci sono i traumi motociclistici, da caduta dalla moto, le fratture di femore e gambe. Nel paziente non più giovane si verificano spesso fratture costali, traumi del torace, fratture vertebrali che avvengono spontaneamente per osteoporosi, a volte senza neanche avvertire dolore. Poi ci sono i traumi da caduta da impalcature, gli incidenti stradali che causano il classico colpo di frusta, la frattura da schiacciamento di vertebra, quella del collo dell'omero , cioè della parte alta del braccio”.

Per quanto riguarda la fase operatoria, come sono progredite le tecniche?

“Nelle fratture ci sono anche casi che non richiedono trattamento chirurgico, come il caso delle fratture composte. Talvolta si tende ad operare più spesso di quello che serva realmente solo per ridurre i tempi di immobilizzazione e recuperare più velocemente il paziente. Rispetto al passato oggi si utilizzano tecniche che consentono una fisioterapia più precoce, evitando apparecchi gessati. Ora le fratture si operano con mezzi di sintesi variabili, viti in titanio, chiodi endomidollari, placche, inseriti nell'osso interessato sulla linea di frattura. A Genova abbiamo un ottimo reparto a San Martino guidato dal dottor Santolini, dove sono stati fatti grandi progressi”.

Dottore, il suo rapporto con lo sport?

“Ho praticato in vita mia tanti sport a livello non agonistico, dallo sci al tennis, ho giocato a calcio da ragazzo, vado in bicicletta e mountain bike. Sono tifoso dalla Sampdoria”.



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