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Eccellenza | 22 marzo 2019, 09:43

Il Molassana si avvicina al Torneo Caravella

33^ edizione del torneo giovanile dei rossoazzurri

Il Molassana si avvicina al Torneo Caravella

Si sta avvicinando la Pasqua e chi segue il calcio giovanile sa che uno degli appuntamenti storici è il "Torneo Caravella" organizzato dal Molassana del presidente Franini. Con Massimo Mutolo, responsabile del settore giovanile, e Flavio Pareto, responsabile della scuola calcio,  siamo andati a capire come si stanno muovendo nelle retrovie rossoazzurre.

Iniziamo dando i numeri?

MM: «33° edizione Caravella. 26° Mini Caravella e, verso l’obiettivo prefissato abbiamo dovuto escludere due formazione 2013. Qualificazioni dal lunedì al sabato e poi finali e semifinali o i vari gironcini finali con una dimostrazione della leva 2013 in una sola giornata in una giornata all’italiana. Come direbbe un mio mister una “bisbocciata”. Oltre alle professionistiche liguri abbiamo anche da fuori regione il Cuneo con due leve, la Luicchese e il Brescia. Squadreche vengono da tutta la Liguria più squadre dilettantistiche da fuori regione, dalla Sicilia alla Sardegna alla Lombardia per citarne alcune. Risultati e tutto il resto poi saranno disponibili sul nostro sito http://www.molassanaboero.it/tornei/trofeo-caravella.html».

FP:« Superiamo le 160 squadre con la novità del torneo con due leve di ingresso quindi sia 2012 sia 2013 per un Mini Mini Caravella possiamo dire. Con tante adesioni sia di grandi che di piccoli».

Quanto lavoro c’è dietro a un torneo simile?

MM: «Tanto. Io all’ Athletic avevo già contribuito all’ organizzazione del "Grondona" e quindi ero già rodato e facendo l’informatico di lavoro sono cose che mi vengono quasi naturali e l’esperienza ti fa prendere dimestichezza. L’impianto ci agevola molto il compito perché con 3 campi è più facile ma l’aspetto logistica degli spogliatoi, i bar, le biglietterie, e la nuova idea dei braccialetti per l’ingresso più un gruppo “security” che serve sempre nel caso che i più grandicelli perdano un po’ il contesto».

FP: «Tantissimo lavoro che parte già dal giorno dopo la conclusione del Caravella precedente. Si intensifica poi da settembre con gli inviti di partecipazione alle squadre dilettantistiche poi la ricerca di alberghi, la scelta delle ulteriori strutture necessari e poi è tutto volontariato. I volontari sono la nostra forza lavoro importante e necessitano, anche se alcuni ormai collaborano con noi da anni e , un po’ di organizzazione. Per alcuni è una procedura quasi automatica ma gli inconvenienti sono sempre dietro l’angolo e quindi conviene prepararsi. Diciamo che ci sono undici mesi e mezzo di preparazione per nove giornate di Torneo».

Possiamo considerare il Caravella il fiore all’ occhiello del Molassana?

MM: «Si, un torneo simile forse si. Lo scopo è sempre stato quello di aggregare le famiglie, invitandole a sentirsi parte importante. Quest’anno avremo anche un torneo con 3 formazioni di diversamente abili per dare ancora è più un senso di gioco e di aggregazione, lasciando la competitività a chi ne ha fatto un lavoro. Abbiamo l’appoggio di molti enti che ci aiutano nella gestione nell’ organizzazione di questo evento che per noi è effettivamente un fiore all’ occhiello».

 

FP: «Direi di si. Dopo il presidente Franini sono il più “anziano” di organizzazioni di questo torneo. Per il Molassana è un motivo d’orgoglio, un motivo di unità e di aggregazione dei soci, dei dirigenti e di tutte le persone che ci si impegnano. Ti fa vivere un ‘esperienza forte di unità e aggregazione che poi ti manca dal moneto che finisce». 

LB

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