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Seconda categoria | 20 maggio 2019, 17:26

Rossiglionese, Sergio Salvi e il "Gargassino": "E' come un bambino da coccolare"

L'ex presidente ed ex bandiera bianconera oggi è il dirigente addetto alla manutenzione del terreno di gioco, vero fiore all'occhiello della società

Rossiglionese, Sergio Salvi e il "Gargassino": "E' come un bambino da coccolare"

Sergio Salvi, 63, ex presidente della Rossiglionese, ed ex bandiera della società bianconera, di cui è stato giocatore e dirigente anche in passato, oggi, sempre facendo parte del consiglio, è colui che si occupa della gestione del terreno di gioco del mitico “Gargassino”, un impianto che è il fiore all'occhiello del sodalizio valligiano.

Con lui parliamo sia della manutenzione del campo sia della nuova società che recentemente ha eletto nuovo presidente l'ambizioso Enrico Garrè, rossiglionese doc.

“Io sono stato presidente due anni quando abbiamo raggiunto la prima categoria sei stagioni fa -racconta Salvi- poi mi sono dimesso come da statuto (ogni due anni è indetta assemblea pubblica e le dimissioni del presidente arrivano automatiche, ndr) poi sono rimasto come consigliere. Oggi ho la delega “senza portafoglio” della gestione del campo sportivo di Rossiglione. Il nostro è un campo in erba vera, creato coi finanziamenti di Italia 90, quando doveva venirsi ad allenare il Costa Rica, squadra inserita nel girone dei Mondiali con sede a Genova. L'impianto fu strutturato in partenza per accogliere una nazionale. E' intitolato a Roberto Tognocchi, ex capitano della Rossiglionese”.

Prima del “Gargassino” il calcio a Rossiglione si giocava e si vedeva al vecchio campo sportivo in terra attiguo alla stazione ferroviaria.

In località Gargassino, invece, nella Valle Gargassa sulla strada che porta a Tiglieto, esisteva già una piana, e realizzare il terreno di gioco non è quindi stato così difficile. La zona è molto frequentata dagli escursionisti.

Sergio Salvi, ma quanto è difficile mantenere un terreno così bello in buone condizioni?

“E' difficilissimo mantenerlo in buone condizioni, gestire un campo di calcio in erba è come avere un bambino piccolo da coccolare, bisogna stargli dietro giornalmente, capire quando bagnarlo, e quando lasciarlo asciutto. Noi abbiamo la fortuna di avere l'acqua del torrente Gargassa, quindi la materia prima non manca. L'impianto di irrigazione ha 11 bocchette governate da una centralina, e fa tutto in automatico, abbiamo un bell'impianto di illuminazione, con lampade a 2 mila watt. Il campo l'abbiamo noi in gestione dal Comune come società sportiva. Chi viene a giocare a Rossiglione inoltre può godere di uno spogliatoio di 50 metri quadrati, praticamente un doppio spogliatoio”.

Stupendo in queste giornate primaverili (come si vede dalle foto) il terreno va un po' in difficoltà nei mesi invernali...

“Andiamo in difficoltà a fine dicembre, gennaio e febbraio, ma per assurdo se tutti gli anni venissero 3 metri di neve sarebbe perfetto, l'erba sotto la neve è protetta dal freddo e dal ghiaccio, e in primavera il manto erboso risulta eccezionale, con un impianto di drenaggio fenomenale. Solitamente un paio di partite in inverno vai a giocarle in Riviera, ma è un problema comune per le squadre dell'entroterra”.

Parliamo del nuovo presidente, Enrico Garrè:

“Ha portato tanto entusiasmo, era già stato giocatore della Rossiglionese, anche se giocava col cubo e non con la sfera... Con lui sono entrati nuovi componenti nel consiglio che ci daranno una mano, per crescere come società non puoi andare avanti con 4 dirigenti, bisogna strutturarsi meglio. Lui è un ragazzo giovane con idee importanti...”

L'anno prossimo quindi Rossiglionese protagonista?

“Vogliamo andare in Prima categoria! Mio papà era dirigente della Rossiglionese, io sono stato giocatore della Rossiglionese, poi ho fatto il dirigente, il presidente, sono legatissimo a questi colori. Mi piacerebbe riportare in alto questa società”.

E il paese segue la squadra?

“A dire la verità una volta era più seguita, al vecchio campo sportivo della stazione era più comodo assistere alle partite, e poi c'erano molti più giocatori di Rossiglione. Tuttavia la Rossiglionese anche oggi è seguita dai fedelissimi, che anche in trasferta non abbandonano mai i loro beniamini, un po' come il Liverpool. E poi la squadra la viviamo ogni giorno al bar. Dal 1924 abbiamo sempre la stessa matricola FIGC, e non è cosa da tutti. Magari per il centenario saremo in una categoria superiore, lo società e l'impianto lo meritano davvero”.

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