Lo struggente addio di Francesco Bruzzone alla Rossiglionese

Non voglio dilungarmi, calcisticamente è stata un'avventura molto densa, con una sofferta salvezza, un'amara retrocessione con l'orgoglio però di aver contribuito a salvare una storica società, due anni di seconda categoria coronati da una quasi promozione, un ripescaggio rifiutato, con in mezzo tanto sangue amaro ma anche tante soddisfazioni. 
E l'ultima stagione, come risultato finale forse la più "anonima", ma sicuramente mai banale dal punto di vista emotivo.

Ma lasciamo perdere il calcio per un momento. 
Qui ho trovato negli anni persone splendide, che mi hanno fatto sentire come in una famiglia, che posso considerare a tutti gli effetti amici. 
Ci siamo aiutati, sostenuti, sopportati.

Volevo ringraziare semplicemente tutti. 
chi mi ha allenato
chi mi ha sempre sostenuto fuori e dentro al campo
chi mi ha difeso
chi mi incitava dagli spalti
chi mi stava dietro la porta come a darmi una mano 
chi mi ha fatto dormire sul proprio divano 
chi mi ha permesso di potargli le piante in casa
chi ha cercato di farmi fidanzare
chi ha tentato di farmi credere che il venerdì fosse un giorno lavorativo
chi ha fatto la doccia in 3 minuti
chi ha lavato gli spogliatoi
chi mi ha fornito prodotti per la cura del corpo
chi mi ha portato in macchina e chi si è fatto portare
chi mi ha curato in particolare dal punto di vista mentale
chi ha sopportato il suono poco piacevole della mia chitarra
chi sta ridendo perchè pensa alla canzone di Minetti
chi ha passato ore al telefono a parlare della partita appena giocata
chi ha condiviso con me la solitudine del mio ruolo.

Abbiamo combattuto tante battaglie insieme, tanti goals, tante parate. 
Tanti rinvii e tante rimesse dal fondo che rimarranno indelebili nella mia, ma soprattutto nella vostra memoria credo... 
Con affetto sincero

Francesco Bruzzone