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Prima categoria | 10 settembre 2019, 12:15

INTERVISTA DOPPIA I fratelli Cellerino, due numeri uno per la prima volta contro

Domenica scorsa in Borgoratti-Prato si sono affrontati, a 100 metri l'uno dall'altro, ognuno a difendere la sua porta. Andiamo a scoprire meglio chi sono Alberto e Andrea

INTERVISTA DOPPIA I fratelli Cellerino, due numeri uno per la prima volta contro

1- Alberto e Andrea, domenica scorsa la prima volta contro, emozioni, sensazioni?

ALBERTO Molto emozionante, speravo di giocare prima o poi contro di lui, è stato strano ma sarebbe ancora più strano trovarmelo di fronte come attaccante.

ANDREA Si, prima volta contro, era successo in un torneo estivo, ma in coppa o campionato è un'altra cosa. Se ti trovi contro a tuo fratello, speri che lui non faccia errori ma che la tua squadra vinca, mi ha fatto molto effetto trovarlo in campo contro di me, ero felice. Lui ha fatto meglio di me perchè ha avuto più occasioni di mettersi in mostra.

2- Come mai hai scelto di fare il portiere?

ALBERTO Lui è più grande di me, e la sua scelta mi ha influenzato. Volevo fare l'attaccante, ma poi ho visto che Andrea si divertiva tantissimo in porta, cosi ho provato anche io...

ANDREA Io avevo iniziato al G. Mora, a 4 anni, ma ero scarso davanti, cosi ho provato a mettermi in porta, e dicono che si è visto subito il mio talento. Mio fratello poi mi ha voluto seguire. Mio padre faceva il pallavolista, non avevo dunque nel dna queste caratteristiche.

3- Il tuo idolo nei prof?

ALBERTO Oblak dell'Atletico Madrid e Handanovic dell'Inter.

ANDREA Perin, con cui mi sono allenato anche insieme, e mi fa impazzire. Peccato perchè lo avrei visto come capitano del Genoa. Per il resto direi Marco Rossi o Milito.

4- Il portiere che ammiri di più nei dilettanti?

ALBERTO Di Barbaro che ho avuto anche come mister, e Grosso.

ANDREA Scontato dire Edo Grosso, poi Di Barbaro che mi ha fatto da chioccia, voglio un gran bene a Secondelli, che meriterebbe molto di più. Sono poi molto amico di Ettore Traverso.

5- Il preparatore che ti ha insegnato di più?

ALBERTO Gagliardi al Genoa.

ANDREA Sicuramente Bistazzoni come prima squadra, come giovanili Gagliardi, che mi ha insegnato le basi. Oggi mi trovo benissimo con Mattia Pesci, che a livello dilettanti è il top. Mi massacra, ma in Prima è un lusso.

6- Obiettivo della tua carriera?

ALBERTO Sono contento di stare in Prima Categoria, e sono innamorato del Prato.

ANDREA Fino a due anni fa avrei voluto rimanere in Eccellenza e magari prendere qualche soldino, ma oggi penso più a studiare e lavorare. Un domani mi rivedrei in Eccellenza, non sarebbe male. Non sarebbe male riportare in Promozione il Borgoratti.

7- Obiettivo della tua squadra quest'anno?

ALBERTO La salvezza come prima cosa, magari senza soffrire fino all'ultimo. I playoff sono un sogno come la Champions per il Genoa...

ANDREA Non ci nascondiamo dietro a un dito, siamo neopromossi, con un allenatore nuovo, puntiamo a un campionato tranquillo. A medio-lungo termine vogliamo andare in Promozione. Mi spiace un po' aver perso un mister come Mangini, a cui sono molto legato, ma oggi abbiamo un allenatore pazzesco come Benedetti, che ci fa giocare tanto coi piedi.

8- Chi è più forte dei due?

ALBERTO Siamo due portieri diversi, lui ha più fisico, 1,90 metri lo aiutano tantissimo. Siamo forti entrambi, lui ha più esperienza di me. Oggi dico che è più forte lui.

ANDREA Faccio il diplomatico, a livello tecnico io, lui è molto più esplosivo, deve migliorare coi piedi.

9- Vi rincontrerete in campionato, chi arriverà più in alto a fine stagione?

ALBERTO Lancio la sfida, sono convinto che arriveremo più in alto noi. Siamo più squadra, siamo un gruppo di guerrieri.

ANDREA Subito alla prima giornata! Penso che alla lunga potremmo arrivare avanti noi del Borgo. Sul piano del gioco li abbiamo messi sotto.

10- Cos'è il calcio per te? E cos'è la porta?

ALBERTO Il calcio è la mia vita, risposta scontata ma sincera. Una passione grandissima che mi aiuta a stare rilassato, sereno e non pensare a niente. La porta è come una casa da difendere, un monolocale dove stiamo sempre soli.

ANDREA Il calcio è uno sfogo, dimenticare tutti i problemi, anche il singolo allenamento, lo spogliatoio, i compagni. La porta per me è una seconda casa, per sempre da me, dai campionati a 5 di quando ero bambino fino a oggi. La porta è il mio mondo, noi portieri siamo isolati ma abbiamo un ruolo importantissimo.

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LA CARRIERA DI ANDREA CELLERINO

14/3/1996, altezza 1,92

SETTORE GIOVANILE GENOA

13/14 RAPALLO BOGLIASCO

14/15 LIGORNA

15/16 GOLFO PARADISO

16/17 GOLFO PARADISO

17/18 GOLFO PARADISO

18/19 BORGORATTI

19/20 BORGORATTI

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LA CARRIERA DI ALBERTO CELLERINO

23/3/1998, altezza 1,84

SETTORE GIOVANILE BOGLIASCO, GENOA

15/16 GOLIARDICA

16/17 GOLIARDICA

17/18 PRATO

18/19 PRATO

19/20 PRATO

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