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Seconda categoria | 01 dicembre 2019, 23:56

GENOVESE L'elogio del "Fenomeno"

Marco Bracco, da buon sbruffone, ci ripete il ritornello che può permettersi ancora di giocare "perché non mi sono mai allenato"...

GENOVESE L'elogio del "Fenomeno"

Ieri in Rossiglionese-Genovese valida per la X giornata del girone D di Seconda Categoria all'85' minuto avviene una sostituzione tra le fila genovesi, entra Andrea Spirio che subentra a Marco Bracco detto il "Fenomeno" per le sue indubbie qualità tecniche che hanno sempre contraddistinto la sua carriera ma adesso anche di longevità essendo un classe 1971. 

Seguendo pedissequamente il nuovo regolamento Marco esce dal lato più vicino che è quello che lo porta sotto la gradinata del folto pubblico valligiano. 

E come un filo che lega le gesta sportive di un Campione ad un pubblico competente di Calcio gli viene tributata una emozionante standing ovation con tutti in piedi come nelle migliori coreografie anglosassoni. 

Marco risponde con un semplice cenno del braccio ma dentro di lui, dentro al Campione che è,  l'emozione è forte e in pochi secondi in quei pochi passi che lo separano dal cancelletto degli spogliatoi siamo sicuri che abbia rivisto passare davanti a se un intera vita sportiva in quel momento pienamente gratificata da quegli applausi sconosciuti, spontanei e sinceri. 

I Campioni come lui sono quelli che vogliono lasciare il loro sport in condizioni migliori rispetto a quando hanno iniziato a praticarlo e finché terrà testa come ieri per 85' minuti su un campo pesante in erba naturale a ventenni che restano a bocca aperta per le sue giocate tecniche accompagnate soprattutto da spunti fisici allora lo rivedremo ancora spesso in campo. 

Perché è questo che sorprende ora di lui: il fisico. 

Lui, da buon sbruffone, ci ripete il ritornello che può permettersi ancora di giocare "perché non mi sono mai allenato" ma noi suoi fortunati compagni d'avventura in questa stagione sportiva sappiamo bene che conduce una vita extrasportiva da Seminarista allenando giornalmente scrupolosamente ogni fascia muscolare necessaria, mangiando come un nutrizionista e dormendo come un bimbo. 

Anche i suoi giovani compagni di squadra, parecchi del 2000 e 2001, apprezzano e godono di avere al loro fianco un esempio di come essere Campioni senza tempo.   

Per la cronaca la partita molto equilibrata, il cui pareggio sembrava scritto, è stata decisa ad un quarto d'ora dalla fine dalla giocata tecnica di un altro Campione senza tempo, Massimo Minetti, molto più "giovane" del nostro Fenomeno essendo del 1978!

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