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Serie D | 30 dicembre 2019, 16:52

ESORDIO A 16 ANNI per Filippo Atzori, numero 1 del Ligorna

Classe 2003, ha giocato la sua prima partita da titolare in D contro il Fossano lo scorso 22 dicembre: "Ho lasciato il Genoa per giocarmi le mie carte con il Ligorna, ringrazio Monteforte, Costigliolo e Trentino per la fiducia e i miei genitori per i sacrifici che hanno fatto per me"

ESORDIO A 16 ANNI per Filippo Atzori, numero 1 del Ligorna

Quando Luca Monteforte, domenica 22 dicembre mattina, gli ha detto se se la sentiva di partire titolare in Serie D, lui non ha avuto il minimo dubbio.

90 minuti da titolare con il Fossano, 2-2 risultato finale, e un esordio da ricordare per Filippo Atzori con la maglia numero uno del Ligorna.

Filippo è nato il 26 settembre 2003, ha da poco compiuto quindi16 anni. Gioca negli Allievi 2003 di mister Gianluca Marrale, ma da un annetto ha iniziato ad allenarsi con la prima squadra, respirando dunque l'aria dello spogliatoio dei grandi.

“A gennaio 2019 ho iniziato a fare gli allenamenti con la prima squadra – racconta Filippo- e per questo devo dire grazie a Fabio Trentino, il preparatore dei portieri che già mi conosceva dai tempi del Borgoratti...”

Già, perchè Filippo, all'età di 6 anni, ha iniziato giocare a calcio proprio nel Borgoratti:

“Ho fatto da sempre il portiere, un po' per caso, e dopo le prime esperienze al Borgo mi hanno chiamato per un provino al Genoa. I primi mesi pur rimanendo al Borgo, facevo un allenamento a settimana col Genoa, poi dai 9 ai 14 anni ho fatto 5 anni consecutivi al Genoa, culminato coi due anni nei Giovanissimi. Poi mi hanno dato in prestito all'Athletic, quindi in prestito al Ligorna, poi ho deciso di svincolarmi dal Genoa e ora sono definitivo al Ligorna. Un po' mi spiace aver lasciato il Grifone, anche perchè io sono genoanissimo, ma ringrazio il mio preparatore Gagliardi che ora è al Perugia in B, e il Ligorna che mi stanno dando molte possibilità”.

Come hai iniziato a fare il portiere?

“Avevo 6 anno, ero a una cena prima di Natale con parenti e amici, uno di loro faceva l'allenatore del Borgoratti, mi ha chiesto se volevo iniziare a giocare a calcio... Fin dal primo allenamento mi sono innamorato di questo ruolo, e ringrazio i miei genitori che mi hanno sempre accompagnato da Sampierdarena a Borgoratti per farmi allenare”.

Il tuo sogno oggi qual è?

“Beh, diventare un professionista sarebbe qualcosa di fantastico, ma ho appena 16 anni, nello spogliatoio del Ligorna c'è gente che ha il doppio dei miei anni, ho ancora tanto da imparare. Nel frattempo sto facendo la terza superiore al Gastaldi-Abba, adesso l'obiettivo è la maturità, mia madre mi ricorda sempre che bisogna studiare prima di tutto”.

Qual è il tuo idolo nei prof?

“Fin da piccolo mi è sempre piaciuto come statura, spinta, agilità, Anthony Lopes, portiere del Lione. Per il resto mi guardo molti video su You Tube, studio le parate e i movimenti. Mi piace molto anche Ederson del Manchester City, molto bravo coi piedi. Fra gli italiani seguo Cragno del Cagliari e Sirigu del Torino...”

Come è stato esordire a 16 anni in D? Raccontami i momenti precedenti la partita col Fossano...

“Sono arrivato al campo quella mattina, ero stato convocato col Fossano perchè Bulgarelli il portiere titolare era malato. In ballottaggio c'eravamo io e il secondo portiere Andrea Ventura, ma pensavo giocasse lui vista la gerarchia nella squadra. Invece Monteforte mi ha chiamato in disparte, mi ha chiesto se mi sentissi tranquillo per giocare visto che lui mi considerava ormai pronto. Ho risposto subito di si!”

E come è andata?

“La partita è finita 2-2, il primo gol l'ho subito con un tiro da fuori a fil di palo molto potente, il secondo è stato un rigore al 90', ma ricordo con piacere al 92' una parata decisiva per il risultato”.

Ora sei aggregato alla prima squadra, cosa ti aspetti dal futuro?

“Innanzitutto vorrei accumulare più presenze possibili in Serie D, poi chissà...”

Come ti descriveresti tecnicamente?

“Diciamo che sfrutto soprattutto la mia esplosività nelle gambe, non sono altissimo, sono 1,80... Gioco discretamente con i piedi, sono mancino, e ho un buon rilancio...”

A chi dedichi il tuo esordio in D?

“Lo dedico ai miei genitori per tutti i sacrifici che hanno fatto per me, a Fabio Trentino che mi ha messo per primo un paio di guanti addosso, e ai mister Monteforte e Costigliolo per la fiducia che mi hanno dato”.

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