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Terza categoria | 28 ottobre 2014, 18:19

Flavio Morando: "Mauro De Bernardi è un grande, farebbe la fortuna di molte società"

Il secondo portiere del Savignone elogia il suo preparatore, cita Cinacchio e Mellino come migliori mister, Piano e Costa come migliori compagni, Oliver Kahn come idolo e in futuro si vede come allenatore.

Flavio Morando (a destra) col mitico dirigente del Savignone Renato Garaventa

Flavio Morando (a destra) col mitico dirigente del Savignone Renato Garaventa

Nome e Cognome: Flavio Morando

Data di nascita: 15-12-86

Ruolo: portiere

Squadra: Savignone

Categoria: Seconda D

1. Chi è l'allenatore che ti ha insegnato di più?

Da portiere il mister che mi ha insegnato più di tutti è Mauro De Bernardi. Un preparatore che molte società di calcio vorrebbero nel proprio staff. E' stato uno dei fattori determinanti per il mio approdo al Savignone quest'anno. Invece come allenatore ho molta stima per Mauro Cinacchio e Carlo Mellino.

2. Chi è il compagno di squadra con cui hai più legato?

Ho legato con molti compagni nella mia carriera dilettantistica, tanti li conoscevo già al di fuori del calcio. Non saprei che nome dirti. Sicuramente Manuel Piano ed Enrico Costa sono i ragazzi con i quali tuttora mi vedo anche in compagnia fin dai tempi della juniores. Da un po’ di anni però giocano in Aics.

3. Chi è l'avversario più antipatico?

Non saprei.

4. La partita che ricordi con più piacere?

Sicuramente il mio esordio in Seconda Categoria col Sant'Olcese. Avevo 15 anni e facevo già staffetta tra allievi e prima squadra. La partita fu Sant'Olcese - Cisa. Entrai subito al secondo minuto del 1' tempo per infortunio del primo portiere (del quale non ricordo più il nome) e mi misi in mostra parando anche un rigore. Finì 1 a 1. Poi Oregina- Avosso 4-1. Nonostante la sonora sconfitta uscì da migliore in campo con i complimenti di tutti sopratutto dall'euforico padre di Fiorillo.

5. Perché non hai fatto più strada nel calcio?

In questi ultimi 2 anni non proprio. Lo scorso campionato purtroppo feci l'errore di farmi trascinare dall'entusiasmo del Mignanego e accettai di fare il 12 dietro ad un buon portiere come Oliva (con il quale ho un ottimo rapporto). Purtroppo l'anno prima sempre col Mignanego mi infortunai per colpa di uno strappo al polpaccio nel momento in cui potevo mostrare alla società quello che valevo. Sono stato poi fermo per 3 mesi. Quindi, oltre per l'entusiasmo citato prima, rimasi anche per rigiocarmi qualche chances ma Oliva era in un momento di grande forma e il mister dei portieri Orlandi mi diede poco spazio. Quest'anno ho accettato di nuovo di fare il 12 per questioni di vicinanza al lavoro e a casa. Gli allenamenti di mister De Bernardi mi fanno pesare meno questa scelta, ma è ovvio che vorrei tornare titolare. Per adesso ho giocato solo 3 partite. Staremo a vedere.

6. Il tuo calciatore-idolo sin da bambino?

Come portieri il primo assoluto è Oliver Kahn, a seguire Toldo, Taibi e Scarpi. Come giocatori Gascoigne, Roby Baggio, Marco Rossi. Primo fra tutti però il grande capitano Gianluca Signorini

7. Soldi e calcio dilettantistico. Che legame c'è?

Gioco da più di 20 anni e non ho mai visto una lira! Ma non mi ha mai interessato più di tanto. Certo l'anno che ho giocato nel Marassi Quezzi potevo chiedere anche un piccolo rimborso spese visto che partivo da Savignone rientrando a casa sempre verso mezzanotte senza neanche aver mangiato visto i miei orari di lavoro, ma ho lascito perdere e forse è l'unica volta di cui mi son pentito di non aver chiesto nulla, visto poi come andò a finire il rapporto con l'allenatore e alcuni membri della società. Ma alla fine in queste categorie cosa si può pretendere?

8. Se tu fossi il presidente della tua squadra cosa faresti?

Sicuramente cercherei i migliori preparatori sulla piazza per i miei giocatori, sarei molto vicino alla squadra cercando di trasmettere entusiasmo e divertimento.

9. Genoa, Sampdoria o...?

Amore eterno per il Genoa.

10. A carriera calcistica rimarrai nel calcio?

Spero proprio di sì. La mia intenzione sarebbe allenare i portieri o addirittura tutta la squadra. Vedremo!

Paolo Dellepiane

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