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Terza categoria | 14 marzo 2018, 11:12

Giacomo Ruffa: "Essere allenati dal proprio padre? Ti fa pesare il triplo gli errori che fai..."

Il portiere del Lido Square racconta l'emozione di giocare con un gruppo di amici: "Giocare con mio padre e mio fratello mi riporta a quando ero bambino. Purtroppo non ho sfondato in Eccellenza, a Rivarolo non mi sono trovato con la società, ma spero di ritornare in categorie superiori con la maglia del Lido Square".

Giacomo Ruffa: "Essere allenati dal proprio padre? Ti fa pesare il triplo gli errori che fai..."

Giacomo Ruffa, classe 1998, fratello gemello di Francesco e figlio di mister Massimo, è da dicembre il portiere titolare del Lido Square. Dopo qualche esperienza in serie D, Eccellenza e Promozione, ha deciso di seguire la strada del cuore, degli amici e della famiglia.


“Siamo un bel gruppo di amici – racconta Giacomo- l'idea della squadra è nata per ricordare Vittorio, un nostro amico che purtroppo non c'è più. Abbiamo fatto tutto il possibile per tirare su una squadra da zero, non è stato facile e il primo nostro obiettivo è cominciare a creare un gruppo, visto che tanti non avevano mai giocato a 11. Io e Francesco vogliamo rimanere a lungo in questa squadra per portarla in alto”.

Cresciuto nel settore giovanile del Pra Palmaro, Giacomo passa poi alla Sampdoria, quindi Arenzano, Praese, Vado (juniores e un paio di panchine in D), Genova Calcio (juniores), Campese (Promozione), Rivarolese (Eccellenza) e quindi Lido Square.

“Ho fatto l'esordio in prima squadra con la Campese, in Promozione, totalizzando 12 presenze, sono molto contento della mia esperienza in Valle Stura. Quest'anno invece avevo iniziato in Eccellenza, con la Rivarolese, ma non ci siamo “trovati” con la società, ho fatto 4 partite, poi mi sono fatto male, non avevo più voglia di mettermi in gioco e ho deciso di andare a giocare per divertirmi, in una squadra dove conoscevo tutti, con il campo sotto casa, con mio papà e mio fratello. Un po' di rammarico c'è per non aver sfondato in Eccellenza, mi trovavo molto bene con il preparatore Barillaro, purtroppo non è andata bene con la società. Ora invece mi allena Armando Shahaj, un ragazzo con molta esperienza che mi sta insegnando molto”.

Lati positivi e negativi di essere allenati dal proprio padre.

“E' bello giocare con il papà e il fratello, il lato positivo è l'andare insieme ad allenamento, mi riporta a quando ero bambino, il lato negativo è che quando fai uno sbaglio tuo padre te lo fa pesare il triplo, ma fa parte del gioco”.

Ha dei modelli di portiere, nei prof e nei dilettanti?

“Nei professionisti mi piace molto Sorrentino del Chievo, è molto grintoso e ha tanta personalità. Nei dilettanti il mio modello è Mosetti che avevo come compagno al Vado (oggi alla Goliardica) e mi piace molto anche Daniele Pastorino, mio compagno nella juniores a Vado (oggi a Bragno)”.

Invece il compagno a cui sei più affezionato?

“Lorenzo Castello, attualmente nel Lido Square con me, siamo amici da una vita”.

Fra dieci anni dove ti vedi?

“In qualche categoria superiore, ma sempre con il Lido Square”.


PDP

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