Il dottor Riccardo Lupia (1 agosto 1984), laureato in Medicina, medico abilitato, dopo aver seguito un corso specifico oggi è Socio aggregato della Federazione Medico Sportiva. E' uno dei professionisti di Casa della Salute, per cui lavora non solo all'interno della sede ma soprattutto svolge servizi itineranti sul territorio.
“Fra le mie competenze -spiega- c'è quella di eseguire certificazioni non agonistiche per strutture associate al CONI, per poter valutare il soggetto nella sua integrità attività sportiva e consigliare quale disciplina sia più corretta per il paziente. Svolgo inoltre assistenza ad eventi sportivi, in particolare per le manifestazioni Uisp, e ogni week end presidio il punto primo soccorso di varie attività sportive”.
Lupia si è integrato perfettamente all'interno di Casa della Salute:
“E' una struttura nuova, dotata di macchinari di ultima generazione, la proprietà ha investito molto nel trovare personale che unisca professionalità e passione. Siamo in continua espansione, c'è un bell'ambiente fra noi colleghi, non ci conosciamo tutti ma c'è sempre massima disponibilità, grande gentilezza, e mi trovo molto bene con tutti i colleghi. In particolare vorrei citare la mia Responsabile, Gaia Magioncalda, che mi sopporta quotidianamente”.
Il suo ruolo è un po' “sui generis”:
“Mi definisco un medico “migratore”, itinerante, spesso viaggio verso Novi, Alessandria, Tortona, Casale, ogni giorno per me c'è una nuova meta nuova, ogni giorno è una scoperta, il mio lavoro mi piace, mi diverto, sono un medico “ruspante”, il mio camice non è lindo e candido, mi sporco volentieri le mani".
Il dottor Lupia riveste anche il ruolo di guardia medica per il Comune di Torriglia e svolge assistenza medica all'interno di alcune aziende agli Erzelli.
Tornando alla Casa della Salute, oltre ai servizi ambulatoriali, come dicevamo, è impegnato in frequenti servizi sul territorio:
“Ogni giorno parto col mio equipaggiamento, alla volta di palestre, piscine, squadre di calcio e basket, per svolgere visite di idoneità per attività non agonistica, dai 3 anni ai 90. Seguo le squadre di calcio fino ai 12 anni, e gli adulti per attività sportive non competitive”.
Lei è anche un appassionato di sport?
“Ho sempre praticato attività sportiva, non ho mai fatto agonistica, ma mi sono rifatto alla grande dopo i 25 anni, facendo un master di nuoto coi Nuotatori Genovesi, e ho vinto una medaglia d'argento nei 200 metri rana, in un campionato regionale. Dopo aver fatto nuoto per tanto tempo, oggi mi dedico a fitness, sollevamento pesi, le migliori attività cardiovascolari possibili”.
Quali sono le attività sportive più complete?
“Quelle dove l'organismo viene sviluppato in maniera omogenea. Premettiamo che qualunque attività sportiva è preferibile alla sedentarietà, ma ci sono attività più complete di altre. Ad esempio il tennis impegna solo determinate parte del corpo, penso a un braccio piuttosto che a un altro, idem il calcio che agisce specialmente sulle gambe. Credo che lo sport più completo sia il nuoto, ha davvero poche controindicazioni, anche soggetti obesi o con problematiche alla colonna vertebrale nel nuoto possono allenarsi con tranquillità senza danneggiare l'organismo. Molto utili sono i corsi di acquagym per la terza età, che tengono attivo l'organismo e danno un ottimo supporto cardiovascolare
In generale, c'è uno sport per ogni età?
“Nelle attività sportive, ci si deve molto “ascoltare”, andare dietro alle proprie sensazioni. Se uno sport ci piace ma si arriva al punto di sfinimento che non ci permette nemmeno di chiacchierare col vicino forse è meglio fermarsi e cambiare. Da giovani si può fare un po' quello che si vuole, con l'andare avanti degli anni, meglio scegliere attività che non comportino traumi, come nuoto, pilates, ginnastica dolce, che ti permettano comunque di mantenere una certa mobilità. Lo sport deve essere divertimento, se non ti diverti, ma lo fai solo per il senso del dovere, non va bene. Bisogna fare qualcosa che piaccia, che generi relax. Penso ad esempio alla bicicletta, mente pedali la mente viaggia, pensi, ti rilassi”.
Che ne pensa dello spauracchio del calcio, nostro sport nazionale? Ai bambini, fa bene o no?
“Il calcio è bello, divertente, i ragazzini si divertono a farlo, se un ragazzino non ha voglia di fare altro ben venga il calcio, ma è indubbio che si tratti di uno sport con delle criticità. Ci sono allenatori che spingono il giovanissimo calciatore al massimo di se stesso, e nel bambino o nel ragazzino i corpi sono in divenire e le strutture non sono ancora resistenti, pertanto sollecitazioni eccessive possono procurare danni. Diciamo che se dovessi pensare per mio figlio preferirei un'altra disciplina, anche se è altrettanto indubbio che il calcio abbiamo una eccezionale funzione aggregativa e sociale”.