/ Rubriche

In Breve

Lavoro in Italia

Cerca sul sito

Vai all'archivio ›

Rubriche | 28 gennaio 2019, 14:54

CASA DELLA SALUTE - A tu per tu con la dottoressa Francesca Saraceno

Psicologa e psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico, specializzata nello studio dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, ci racconta il suo ruolo e la sua attività all'interno della struttura

CASA DELLA SALUTE - A tu per tu con la dottoressa Francesca Saraceno

Il nostro viaggio all'interno della Casa della salute continua con la Dottoressa Francesca Saraceno, psicologa e psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico, specializzata nello studio dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

“Ho iniziato con Casa della Salute nel 2013, nella sede di Busalla e ho portato avanti la collaborazione fino all'anno scorso, quando per motivi personali ho sospeso l'attività professionale. L'ho riattivata dallo scorso ottobre, e adesso sarò presente a Busalla e Quarto, con la possibilità di spostarmi nella nuova sede di Multedo in caso di necessità. Non ci saranno orari e giorni fissi, per andare incontro all'utenza abbiamo concordato con la struttura che il paziente chiamerà il centralino, dopodichè verrò contattata e gestirò direttamente con la persona gli appuntamenti”.

In particolar, lei è specializzata nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento:

“La nostra Regione ha creato un elenco di specialisti psicologi riconosciuti al pari dei colleghi del servizio pubblico per questo tipo di diagnosi. Io rientro nell'elenco sia per quanto riguarda il mio studio privato che per la collaborazione con Casa della Salute”.

“Per entrare nei dettagli, ci sono bambini, ragazzi o adulti che hanno difficoltà legate alle richieste tipiche della scuola (quali leggere, scrivere e fare calcoli). Ognuna di queste difficoltà può essere diagnosticata quando i risultati conseguiti appunto in lettura, scrittura o calcolo, misurati con test standardizzati, sono sostanzialmente al di sotto di quello che ci si aspetta per l’età della persona e per la sua intelligenza che, misurata con test standardizzati, deve essere almeno nella media. Per poter intervenire efficacemente bisogna capire prima di tutto qual è il problema e questo è possibile solo facendo una valutazione del profilo cognitivo, dello stato degli apprendimenti e delle funzioni esecutive, cioè quelle abilità trasversali a tutti gli apprendimenti, quali attenzione, memoria e capacità di pianificazione: insomma, tutto quello che comprende il pacchetto diagnostico DSA che proponiamo in Casa Salute”.

“E' un lavoro che richiede diverse ore, il protocollo diagnostico prevede un primo colloquio conoscitivo in cui si raccolgono varie informazioni riferite al paziente e utili per il lavoro che si andrà a svolgere. Il passaggio successivo prevede la somministrazione di test per valutare il Quoziente Intellettivo, le funzioni esecutive e le competenze scolastiche. Conclude il lavoro un colloquio di restituzione in cui racconto quanto emerso e si pianifica la più opportuna strategia di intervento che preveda il coinvolgimento di scuola e famiglia e, se necessario, anche di altre figure professionali quali ad esempio il logopedista. E’ questo il momento in cui viene rilasciata una relazione scritta che la famiglia potrà presentare a scuola, o il giovane adulto in Università. Questo per beneficiare di quanto previsto dalla Legge 170 del 8. 10. 10 -Nuove norme in materia di DSA in ambito scolastico- ovvero garantire allo studente una proposta formativa in linea con le sue caratteristiche. Per capirci, non viene cambiato il programma scolastico o universitario, ma viene riconosciuta la necessità ad utilizzare strumenti specifici che possano compensare le difficoltà diagnosticate, si chiamano appunto strumenti compensativi; o che possano dispensare da alcune richieste, le così dette misure dispensative, come ad esempio concedere più tempo per svolgere un dato lavoro. Se c'è una discalculia può essere fornita la calcolatrice, non per facilitare lo studente, ma perché, riconosciuta una sua caratteristica, lo si fornisce di uno strumento necessario per compensarla, proprio come quando ad un miope vengono forniti gli occhiali”.

Lei ha un paziente “tipo”?

“Mi rivolgo a diverse fasce di età, mi occupo di bambini, adolescenti e adulti; dalla famiglia che ha difficoltà con il proprio bimbo, al singolo individuo che vive problematiche interpersonali, legate al proprio ruolo sociale o che fatica a sciogliere nodi emotivi con radici nel passato”.

Esiste sempre il pregiudizio sullo psicologo come “medico dei matti”?

“Mi piacerebbe poter dire che non ci sono pregiudizi, in realtà una difficoltà in tal senso esiste ancora. Fino a poco tempo fa ad esempio avevo uno studio a Genova e uno in un piccolo paese della riviera ligure. Ebbene, avevo pazienti della riviera che preferivano venire da me a Genova affinchè nessuno sapesse che loro andavano dallo psicologo. Non per tutti è così, comunque. E' una vergogna, che denota insicurezza e difficoltà emotiva notevoli, aspetti sui quali lavorare appunto in seduta”.

Domanda difficile. Lo psicologo ha bisogno di uno psicologo?

“Certo che si, credo che sia utile per tutti fare un buon lavoro su se stessi, tutti abbiamo o abbiamo avuto delle difficoltà psicologiche da meglio comprendere e da curare. Per chi, come lo psicoterapeuta, con il suo lavoro si affaccia nelle difficoltà altrui, credo sia indispensabile aver prima fatto i conti con le proprie difficoltà all’interno di una stanza d’analisi in cui si è stati pazienti”.

In particolare con Casa della salute che obiettivi si è data?

“Ci siamo interrogati sulle difficoltà dell'ambulatorio rispetto all'orientamento psicoanalitico della professione. Per questo motivo, partiremo con la valutazione dei disturbi dell'apprendimento, con valutazioni in ambito infantile e familiare e con le consulenze che non richiedono necessariamente un setting fatto di spazi fisici e temporali che si ripetono nel tempo, indispensabili per costruire la cosiddetta “base sicura”, delle psicoterapie. Ci siamo posti l'obiettivo di iniziare con un servizio di sperimentazione, passibile di aggiustamenti”.

Come si svolge solitamente una terapia?

“C' è un primo momento di conoscenza sulla vita del pazienze, un approccio al disagio emotivo e relazionale che ha portato il paziente da me. Solitamente questa fase si articola in due o tre incontri. Poi si può decidere o meno di avviare una psicoterapia. Un lavoro in cui l’obiettivo terapeutico è quello di riappropriarsi del proprio sé autentico, liberandosi da copioni difensivi che si ripetono in modo automatico, con scarsa o nulla consapevolezza da parte del paziente”.

Sport e psicologia. Lo sport può causare problemi psicologici? O può invece aiutare a superarli?

“E' facile che lo sport possa essere il palcoscenico in cui si evidenziano alcune problematiche. Mi è capitato di conoscere persone che si sono ritirate dallo sport per difficoltà di natura emotiva, per mancanza di autostima, per incapacità di gestire il conflitto con il proprio allenatore. E' altrettanto vero che lo sport possa aiutare. Ad esempio nell'ambito dell'infanzia e della scuola primaria, quando ci sono difficoltà di natura emotiva e sociale, io consiglio spesso di fare sport di squadra in cui sperimentare relazioni e dinamiche relazionali in maniera differente da quelle vissute nel contesto familiare e scolastico”.

Lei pratica sport, è tifosa?

“Sono una pigrona, non faccio sport ma mi piace molto camminare, non troppo lontana da casa, abito in un contesto di campagna, e spesso faccio passeggiate col mio cane, lunghe finchè ne ho voglia. Non sono tifosa, guardo le partite della Nazionale, ma dopo che siamo stati esclusi anche dai Mondiali ho un po' abbandonato l'abitudine, anche se nasco in una famiglia di genoani da cui tuttavia non ho ereditato la passione. Sono però un’amante degli animali e coniugando la passione per il mio lavoro e quella per gli animali, sono diventata operatore di pet therapy”.

Per sapere di più sul lavoro della dottoressa Saraceno potete consultare il suo sito https://www.francescasaraceno.eu/

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore