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Pallavolo | 14 giugno 2019, 14:41

Volley Genova VGP, la rabbia di Fossati: "Le cariche federali vanno riformate"

Il patron della società biancorossa ritorna sugli episodi e sulla sentenza relativa alla partita contro la Serteco, nella finale Under 18 regionale

Volley Genova VGP, la rabbia di Fossati: "Le cariche federali vanno riformate"

Fabrizio Fossati non ci sta. Il presidente del Volley Genova VGP non c'è rimasto bene, dopo le sentenze uscite in seguito alla Finale Regionale Under 18 fra Volley Genova Vgp e Serteco terminata 0-3 con un finale un po' “burrascoso” e caratterizzato da una contestazione all'arbitraggio da parte delle giocatrici biancorosse.

“Sullo 0-2, sul punteggio 24-25 -racconta Fossati- ci viene fischiata un'invasione molto dubbia su una palla che non era passata sul nostro campo, chiediamo spiegazioni, la nostra Giulia De Martini ammette di aver mandato a quel paese l'arbitro, noi perdiamo 24-26, perchè il cartellino rosso vale un punto agli avversari”.

“Prima della premiazione, io propongo al dirigente federale incaricato di provvedere direttamente alla consegna delle medaglie, per evitare momenti di tensione. Non abbiamo così nessun contatto con gli arbitri,   i quali hanno subito qualche contestazione da parte dei nostri tifosi, alla loro uscita dal campo. sicuramente  non  atti violenti”.

“Oggi, ci ritroviamo con una multa e 4 diffide relative ad atti ben precisi, che non sono stati però della stessa gravità riportata nella sentenza”.

In particolare, presidente, cosa la fa arrabbiare?

“Innanzitutto la partita non doveva chiudersi con un cartellino rosso, ma con l'espulsione della nostra giocatrice, cosa che ci avrebbe consentito di continuare la partita... Poi rimango stupito che ci sia stato un certo tipo di sanzione visto che al momento del saluto noi ci siamo comportati in modo esemplare e non c'è stato nessun contatto successivo con gli arbitri, che non si sono neppure presentati alla premiazione”. 

“Non riesco a capire -continua- come il Giudice possa aver preso queste decisioni. Io non vado a ricorrere alla Corte sportiva di Appello visto che a tutti gli effetti queste sanzioni si annullano essendo a fine stagione, ma non è corretto accusarci di cose non vere visto che abbiamo cercato di mantenere il fair play fino all'ultimo. La nostra unica forma di protesta è stata quella di girarci le maglie al contrario e di provvedere personalmente alla consegna delle medaglie, tra l'altro autorizzata”.

Presidente,  le ha dato fastidio che la sentenza sia uscita a tre settimane dai fatti? 

“Si, credo sia stato un modo per cercare di punirmi, il giudice che ha deliberato era presente alla partita, sul campo, quindi non capisco come abbia potuto prendere determinate decisioni, forse ha sentito qualcosa che non doveva sentire che ci siamo detti noi in panchina? Se fosse così non avrebbe dovuto deliberare. Non si può essere testimoni e giudici nello stesso episodio”.

Che conclusioni trae da questa vicenda?

“Io credo che bisognerebbe riformare le cariche federali, a partire dalla figura del giudice che dovrebbe essere autonomo, libero da ogni condizionamento e magari non solo esperto di pallavolo, ma anche di diritto, e poi vorrei rivedere qualcosa anche sulla qualità e la metodologia degli arbitraggi. Le atlete che fanno una finale regionale sono le migliori della Regione, anche gli arbitri designati dovrebbero essere scelti per capacità e non per ragioni diverse. Il Vgp ha avuto una stagione fantastica con 5 finali disputate, con la U16 campione provinciale. Aver ricevuto una sanzione  per maleducazione al saluto è peggio di ogni sconfitta. Averla presa immeritatamente  annulla il piacere di aver giocato contro una squadra leale come la Serteco. A posteriori dico che era meglio perdere la semifinale ed andare al mare”.

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